Il Parkinson tra passato e presente: il Leo club all’Umg A Catanzaro due giorni di studio e approfondimento
Il morbo di Parkinson tra passato e futuro: dalle conquiste già ottenute nel campo della ricerca agli obiettivi e alle sfide del domani. E’ su questi temi che il Leo Club “Catanzaro Host” ha inteso imperniare una interessantissima due giorni di studio ed approfondimento indirizzata tanto agli studenti del campus catanzarese quanto ai professionisti del settore medico e farmaceutico. Teatro della manifestazione l’ Università “Magna Graecia” di Catanzaro, cuore pulsante del sapere tecnico-scientifico e modernissimo centro di ricerca, trasformatosi, per due mattinate, in effervescente centro di dibattito ed analisi su una delle patologie purtroppo più diffuse ai giorni nostri.
A curare la pregevole iniziativa ci ha pensato Maria Caterina Zito, socia del Club e studentessa di Farmacia per la quale «la patologia del Parkinson viene spesso presa in scarsa considerazione. L’obiettivo del Club era quello di mettere in luce gli aspetti diagnostici della malattia oltre che le principali strategie terapeutiche moderne e l’alto grado di partecipazione da parte degli studenti sottolinea l’effettivo raggiungimento di questo scopo». Doveroso il ringraziamento ai tanti relatori, definiti dalla Zito «autentici artefici di questo interessantissimo momento di studio». Ricco e variegato il quadro dei contributi offerti dalle relazioni di Maria Salsone (“Malattia di Parkinson dalla ricerca allo sviluppo tecnologico innovativo”), Maurizio Morelli (“Parkinsonismi atipici: dalla clinica alla diagnosi altamente accurata mediante tecniche di neuroimaging”), Monica Gagliardi (“La genetica della malattia di Parkinson”), Elzbieta Janda (“Fattori ambientali che favoriscono l’insorgenza del morbo di Parkinson”), Roberto Fiocca (“La tutela giuridica della persona affetta da morbo di Parkinson”), Angelo Lavano (“Il trattamento chirurgico del morbo di Parkinson” e “La terapia farmacologica della malattia di Parkinson”), Francesco Ortuso (“Progettazione razionale di inibitori della MAO-B”) e Andrea Lollo (“Art.32 della Costituzione, diritto alla salute”). A moderare il dibattito ci hanno pensato Massimo Fresta, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Farmacia, e Giosuè Costa, Assegnista di ricerca UMG in Chimica Farmaceutica.
Soddisfazione unanime da parte dei relatori, concordi nell’interpretare la varietà e l’eterogeneità dei contributi come la perfetta sintesi del “sapere dialogante” tanto caro al compianto ex rettore Salvatore Venuta.
Per il presidente del Leo Club, Francesco Bagnato «si è trattato di un evento unico»: «Dopo aver per lungo tempo incontrato il mondo della scuola, il Club ha voluto instaurare un dialogo con il mondo universitario affrontando una tematica complessa come quella del Parkinson. Ai ragazzi del campus è stata offerta un’importante occasione di crescita professionale e culturale, gratificata anche dal riconoscimento di crediti formativi da parte dell’Ateneo; su questa strada si proseguirà anche in futuro tenendo bene a mente il significato dell’acronimo LEO che vede appunto nella “O” la capacità di fornire agli altri e vivere in prima persona opportunità di crescita».