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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Il patto dell’acqua apre le porte alla conurbazione Task-force dei sindaci di Polistena, Cinquefrondi, Melicucco e San Giorgio Morgeto per ottimizzare la dispersione idrica e contrastare gli allacci abusivi. E l'idea della conurbazione non è più un tabù

Il patto dell’acqua apre le porte alla conurbazione Task-force dei sindaci di Polistena, Cinquefrondi, Melicucco e San Giorgio Morgeto per ottimizzare la dispersione idrica e contrastare gli allacci abusivi. E l'idea della conurbazione non è più un tabù
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Prove tecniche di conurbazione per i quattro sindaci dei Comuni di Polistena, Cinquefrondi, Melicucco e San Giorgio Morgeto che, nel corso di una conferenza stampa congiunta, per la prima volta si sono ritrovati assieme per cercare di affrontare e risolvere, con una iniziativa unitaria, uno dei problemi che attanaglia da sempre chi governa le comunità locali: la dispersione idrica. Criticità che, come un filo rosso, lega un po’ tutte le amministrazioni italiane la cui rete idrica secondo Utilitalia, la Federazione che riunisce i gestori dell’acqua, è letteralmente un colabrodo che perde mediamente ben 39 litri sui 100 immessi. E la percentuale dei Comuni convenuti, purtroppo, non fa difetto.

Parola d’ordine: fare squadra, ed approcciare il problema secondo una logica associata atteso che «abbiamo riscontrato le medesime problematiche di approvvigionamento idrico in ciascun comune» ha spiegato in apertura il sindaco Michele Tripodi che ha illustrato la mancanza di aderenza tra la quantità di acqua fatturata e quella effettivamente immessa in rete dal gestore Sorical. Dall’analisi è emerso che due sono i grandi co-fattori che ne caratterizzano il deficit: le perdite delle reti di distribuzione comunali deficitarie, poiché scarsamente manutenzionate od inefficienti e l’abusivismo che tende a sottrarre illecitamente preziose risorse idriche all’intera comunità. Un aiuto importante potrebbe venire presto dall’impiego della tecnologia.

A tale scopo, i quattro Comuni contermini hanno predisposto apposite delibere per coordinare attraverso rilevazione satellitare la ricerca delle falle e la definizione esatta dei punti di perdita attraverso precise coordinate gps che consentiranno agli operatori di intervenire con precisione ed efficacia al ripristino dei guasti ed alla individuazione di allacci non in regola. Una novità assoluta nell’intero panorama della provincia reggina che, basandosi su una paziente azione sinergica, realizzerà «precise ricostruzioni cartografiche della rete idrica e risultati certi nella localizzazione delle perdite» ha riferito sempre Tripodi. L’obiettivo è quello non solo di recuperare importanti metri cubi d’acqua andati dispersi o sottratti impropriamente al pubblico consumo – benché fatturati dal gestore privato – ma anche e soprattutto ottimizzare impieghi e tariffe in favore dei cittadini come ha esposto il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia che, nel parlare di questo come un progetto innovativo e rivoluzionario, si è focalizzato sull’unità dei sindaci presenti impegnati a «dare risposte concrete ai cittadini, abbassare i costi dei servizi e dar prova della politica del fare».

Così, anche il primo cittadino di Melicucco, Salvatore Valerioti ha parlato di «momento storico» e di «esperienza da ripetere in futuro in altri campi» lanciando un messaggio di compattezza nei confronti della Regione – ed in via subliminale – abbracciando il tema della conurbazione, mentre il sindaco di San Giorgio Morgeto, per omonimia anch’egli Salvatore Valerioti, ricordando che questo servizio ripagherà «in termini di costi e soddisfazioni» non ha lasciato speranze d’impunità «a chi sottrae l’acqua in maniera fraudolenta». E se la parte tecnica sarà appannaggio dei rispettivi uffici comunali che opereranno in stretta collaborazione coordinando le tempistiche d’attuazione, per ciò che riguarda le spese dell’operazione è stato evidenziato che ancora non ci sono i margini per poter quantificare anticipatamente i costi. Infine la quotatura politica che ha messo tutti d’accordo sulla necessità di discutere, finalmente, di conurbazione: «Qualcosa per unire i nostri Comuni – ha ragionato, su tutti, il primo cittadino di San Giorgio Morgeto – va fatta prima che qualcuno ce lo imponga, perché questo sarà un processo inevitabile» ma «già il fatto di essere qui – ha chiosato Tripodi – apre scenari nuovi da percorrere insieme».

I primi timidi passi sulla strada tortuosa della reciproca saldatura, pianificata o spontanea, di questi centri abitati in un’unica area urbana? Vedremo. Già il fatto di parlarne ha smontato un tabù. E se non la genesi di un impegno formale, si sono intraviste, seppur da lontano, le basi per una promessa che potrebbe rivelarsi quella del seme di lino.