Il Pd calabrese replica alle accuse sul caso Gioffrè In un documento firmato dai cinque segretari delle Federazioni provinciali, il Pd Calabria conferma la fiducia ad Oliverio e rispedisce al mittente ogni accusa
«Il polverone mediatico sollevato sul provvedimento dell’Autorità Nazionale anti corruzione cerca di distrarre dall’enorme sforzo che la Giunta Regionale sta portando avanti con determinazione e impegno per realizzare il necessario e atteso cambiamento della Calabria in settori portanti come la sanità, il lavoro, l’ambiente». Comincia con queste parole la nota stampa diffusa dal Pd Calabria dopo il clamore scatenato dalla vicenda che vede coinvolti Mario Oliverio e il commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, Santo Gioffrè.
«C’è da rimarcare – continua il documento firmato da Sebi Romeo, Enzo Bruno, Arturo Pantisano, Luigi Guglielmelli e Michele Mirabello – che al commissario Gioffrè viene contestata una inconferibilità dell’incarico, in quanto candidato a sindaco di Seminara alle elezioni amministrative precedenti, e non già atti di corruttela. Il commissario straordinario dell’Asp di Reggio, in pochi mesi ha messo mano ad una serie di atti di dubbia legittimità, con provvedimenti finalizzati ad una decisa azione volta a bonificare da interessi lobbistici consolidati il settore sanitario. L’incarico a Gioffrè era stato oggetto di attenzione da parte del Ministero della Funzione pubblica che aveva valutato la non contestazione: il ruolo di un commissario era stato distinto da quello di un direttore generale, tesi per altro suffragata da giurisprudenza ed autorevoli pareri. L’inibizione deliberata dall’Anticorruzione non inficia il percorso di Governo del presidente Oliverio e i poteri della sua Giunta che non viene in alcun modo diminuita nelle sue competenze né intaccata nella sua credibilità. Vogliamo, infine, esprimere apprezzamento per l’operato dell’assessore regionale Federica Roccisano, che sta improntando la propria azione amministrativa all’insegna della massima trasparenza e dell’impegno concreto per la tutela dei lavoratori calabresi».