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TAURIANOVA (RC), SABATO 09 NOVEMBRE 2024

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Il Polo Civico per la Calabria non siederà al tavolo con il PD L’alternativa siamo noi. Per una Calabria equa e solidale, fuori dalle solite logiche Dei partiti che l’hanno portata al disastro

Il Polo Civico per la Calabria non siederà al tavolo con il PD L’alternativa  siamo noi.  Per una Calabria equa e solidale, fuori dalle solite logiche  Dei partiti che l’hanno portata al disastro

Il Polo Civico per la Calabria non siederà al tavolo con il PD, come faranno altre forze politiche invitate a dialogare per trovare una via comune per le prossime elezioni regionali.
In comune non ci può esser niente, nel progetto di risanare la Calabria, con il PD e gli altri partiti che hanno devastato la Calabria, impoverito i calabresi, distrutto la Sanità, svenduto a interessi e carriere personali i diritti dei cittadini più maltrattati d’Italia.
Per alcuni il problema delle elezioni è come vincere, non importa con chi, non importa per fare cosa; per qualche altro è un’ossessione egocentrica: io, io, io, purché io, non importa con chi, per fare cosa.
Il Polo Civico per la Calabria nasce con un progetto: risanare la Calabria, ripulirla dal marcio che l’ha ridotta in queste condizioni, restituire ai calabresi i diritti rubati. Per questo, il Polo Civico per la Calabria ha proposto a chi voglia condividere questa ambizione civile che prima si definisca cosa fare e poi si parli di nomi. La tragedia dei calabresi non è sostituire un presidente, ma cambiare la propria storia, recuperare dignità e diritti: gli uomini al servizio di un programma che restituisca il maltolto a una comunità, non una comunità che affermi la predominanza di un partito o un altro (l’alternanza centrodestra-centrosinistra ha prodotto, senza distinzioni, la desertificazione umana e civile della regione); non una comunità al servizio delle ambizioni di qualcuno, che saranno pur legittime, ma non possono precedere e addirittura ridurre il confronto elettorale alla vittoria di Tizio o Caio. Tantomeno ci si può schierare con chi ha violentato la Calabria, non ha mai difeso i suoi diritti e le sue ragioni, l’ha sacrificata agli appetiti delle regioni più forti, sostenute dai partiti nazionali al loro servizio. Dov’è la difesa della Calabria e del Sud dallo scempio predatorio della Autonomia differenziata? Dove la difesa dal furto delle risorse assegnate all’Italia dall’Europa con il Recovery Fund e dirottate al Nord al governo più meridionale (e servile) di sempre? Come si può pensare di allearsi in Calabria con il peggiore PD d’Italia (e il centrodestra non è da meno: indistinguibili)? Che senso ha sedersi allo stesso tavolo con i demolitori, se ci si propone quali ricostruttori? O peggio ancora porre come condizione, sfumata o no, una propria candidatura, come dire che il PD è cattivo se candida Caio e buono se sceglie Tizio? E la Calabria, i calabresi, dove sono, in questa orgia di poteri terrorizzati dalla paura di essere spazzati via e di arrampicatori in cerca di una poltroncina ad ogni costo?
Il Polo Civico per la Calabria forse non ha capito cos’è “la politica” (se intesa in quel senso). E manco la vuole capire: proponiamo un programma e per l’attuazione di quel programma saranno, insieme, individuate le persone più adatte. A nessuno si chiede di rinunciare alla proprie ideologie, alla propria identità, a nessuno si chiede di appiattirsi su una logica di partito: solo di condividere un piccolo elenco di cose da fare, un progetto di Calabria da aggiustare, escludendo alleanze palesi o camuffate con chi l’ha ridotta così. Cose scritte nel manifesto del Polo Civico per la Calabria.
Attorno al nucleo iniziale dei Movimenti 24 Agosto per l’Equità Territoriale e 10 Idee per la Calabria, quindi, va delineandosi il volto della Calabria che vuole rinascere a partire dal basso e cresce giorno per giorno, con l’adesione di movimenti, associazioni, comitati che condividono il percorso “prima il programma, poi i nomi”. Altri hanno scelto strade diverse, anteponendo la propria ambizione o la ricerca di un ruolo di comparsa alla corte del PD o dei partiti di destra colpevoli del disastro-Calabria.
Le porte del Polo Civico per la Calabria sono aperte agli onesti e delusi dai partiti demolitori, ma solo se disposti a confluire con liste che nulla hanno in comune con quei partiti, per battersi contro di essi. Il gioco della democrazia dice: “quando la tua libera scelta si rivela sbagliata e le promesse sono tradite, cambiare la scelta è giusto”.
Il Polo Civico per la Calabria vuole essere strumento e occasione per tornare a credere che non è vero che “tanto, poi si sa come vanno le cose”. Le cose vanno come vogliamo, se ci crediamo. Ci guidino due frasi di Paolo Borsellino: «Palermo non mi piaceva. Per questo la amo». E la sua meravigliosa profezia da cittadino esemplare, convinto, illuminato: «Un giorno, questa terra sarà bellissima». QUEL GIORNO È ADESSO.