Il Porto di Gioia Tauro diventa un modello da esportare Una delegazione dell’ Unità di Controllo Portuale Albanese in visita di studio nello scalo calabrese
Nell’ambito dell’iniziativa “Container Control Programme”, realizzata dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane e dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine, una delegazione dell’Unità di Controllo Portuale Albanese, composta da magistrati, funzionari doganali ed agenti di polizia, si è recata in visita presso l’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro e la sede del Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro al fine di conoscere le metodologie operative utilizzate nella lotta al traffico di droga e al contrabbando via containers.
La visita, articolata nel periodo dal 26 al 28 novembre, ha consentito alla delegazione straniera di osservare e prendere cognizione delle sofisticate metodologie in atto finalizzate proprio al contrasto dei traffici illeciti.
Specifici interventi sono stati tenuti dal Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro Dr. Saverio Marrari, dal Direttore dell’Ufficio Intelligence della Direzione Centrale Antifrode e Controlli Dr. Rocco Antonio Burdo, dal Comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro Ten. Col. Vincenzo Caruso, nonché dal Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, Ten. Col. t. ST Domenico Napolitano. Presente anche un Ufficiale del Comando Generale della Guardia di Finanza II Reparto – Ufficio Cooperazione Internazionale e Rapporti con Enti Collaterali che, tra gli altri, ha curato l’evento.
L’ottima riuscita dell’iniziativa è stata resa possibile anche grazie all’importante contributo reso dal Procuratore f.f. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, Dott. Emanuele Crescenti, che ha voluto partecipare personalmente nella giornata di chiusura dell’evento.