“Il Porto di Gioia Tauro resta una ferita nel territorio” Prosegue Domenico Giannetta, capogruppo di Forza Italia in consiglio metropolitano: "Siamo in attesa di risposte"
“Sono ancora fermi i motori al Porto di Gioia Tauro. Ed è una cosa assolutamente insostenibile – dichiara Domenico Giannetta, capogruppo di Forza Italia in consiglio metropolitano – perché nonostante i periodici inconsistenti proclami di organi istituzionali e politici, l’intensa coltre di nebbia che avvolge una struttura strategica di portata internazionale che avrebbe dovuto risolvere in gran parte il grosso nodo occupazionale del comprensorio della Piana e della Calabria, tutto è fermo al palo”.
Giannetta torna ad accendere i riflettori sul Porto, a circa due mesi di distanza dal duro intervento sulla diffusione dei dati riguardanti la movimentazione dei containers (purtroppo, in forte calo), riferiti al primo trimestre dell’anno in corso. “Tra l’altro – rilancia – è del tutto inconcepibile l’insistenza dei tempi biblici che si delineano e persistono oltre ogni logica per tutto quanto riguarda specificamente questo territorio. Basti pensare alla pratica riguardante l’istituzione della Zes (la zona economica speciale) nell’area portuale che già da alcuni mesi è data per fatta, ma che, purtroppo, non ha ancora visto la luce”!
“Senza contare i danni che subisce il Porto di Gioia Tauro – incalza il capogruppo di Forza Italia della Città Metropolitana – e, di conseguenza, tutto il territorio ed in primis i lavoratori, a “causa della “guerra” in atto tra il terminalista MedCenterContainerTerminal – MCT e l’altro terminalista, MSC”. E infine: “Cadono nel vuoto anche gli accorati appelli del sindacato, in ultimo quello rivolto solo qualche giorno addietro ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali per il Sud, dal Segretario Nazionale del Sul-Porti, che ha esaltato le potenzialità della mega struttura portuale e chiesto di intervenire con decisione per fare chiarezza su quali siano le reali intenzioni delle parti su un porto enorme ad oggi utilizzato neanche al 50% delle sue potenzialità”.