Il presidente dell’Assemblea delle regioni e delle autonomie locali a Bruxelles intervistato da Calabria on web
redazione | Il 04, Apr 2013
“I territori e le autonomie locali rappresentano la forza e la ricchezza dell’Unione. E’ da essi che provengono l’iniziativa economica, la ricchezza e la diversità culturale. E’ nelle Regioni che l’Europa investe”
Il presidente dell’Assemblea delle regioni e delle autonomie locali a Bruxelles intervistato da Calabria on web
“I territori e le autonomie locali rappresentano la forza e la ricchezza dell’Unione. E’ da essi che provengono l’iniziativa economica, la ricchezza e la diversità culturale. E’ nelle Regioni che l’Europa investe”
“La ricchezza dell’Europa sono le Regioni e le autonomie locali”. Lo sostiene Ramòn Luis Varcàlcel Siso, presidente dell’ Assemblea politica delle regioni e delle autonomie locali (344 membri) a Bruxelles: “Per il bene delle Regioni -auspica- ci attendiamo che il Parlamento europeo migliori l’accordo concluso dal Consiglio sul budget comunitario”. Intervistato da “Calabria on web”, il magazine del Consiglio regionale (www.calabriaonweb.it) Varcàlcel Siso riflette sull’urgenza, in questa drammatica crisi che investe l’Occidente, di affrontare le problematiche della coesione economica e della cooperazione tra regioni per ridurre il divario di sviluppo tra i territori dell’UE. Al momento, spiega “I territori e le autonomie locali rappresentano la forza e la ricchezza dell’Unione. E’ da essi che provengono l’iniziativa economica, la ricchezza e la diversità culturale. E’ nelle Regioni che l’Europa investe. Come Comitato delle Regioni ci occupiamo di coinvolgere gli enti regionali e locali nel processo decisionale europeo e, in senso inverso, siamo gli ambasciatori dell’Europa nelle regioni, nelle città e nei comuni, nonché i loro portavoce nel dibattito europeo. Votiamo raccomandazioni politiche sulle strategie europee, partecipiamo all’elaborazione della legislazione comunitaria, manteniamo un dialogo diretto con i nostri concittadini sulle realizzazioni dell’Europa e contribuiamo a spiegare e a dar conto dell’attuazione e dell’impatto delle politiche europee a livello territoriale”. Ancora: “Le Regioni e i Comuni rappresentano il livello di governo più vicino ai problemi e alle preoccupazioni dei cittadini. Riconoscendo questo elemento imprescindibile, il trattato di Lisbona ha dato al Comitato delle Regioni il ruolo di guardiano del principio di sussidiarietà. D’altronde – e non è un caso – il 75% della legislazione europea è attuata dalle autonomie locali. Ciò significa che esse giocano un ruolo chiave nella politica europea, assicurando che le decisioni prese a Bruxelles abbiamo una ricaduta tangibile sui territori, in termini di efficacia e di efficienza ». Non mancano, nell’intervista realizzata da Silvio Nocera, gli spunti critici : “La crisi economica nei nostri territori ha un impatto talmente forte sulla crescita e sul mercato del lavoro da rendere in un tale contesto il supporto del budget europeo assolutamente indispensabile. L’investimento pubblico rappresenta i due terzi del totale degli investimenti economici effettuati a livello locale e, data la morsa in cui sono stretti i debiti sovrani, in molte regioni non esisterebbe alcun investimento pubblico se non vi fosse l’intervento e il sostegno dei fondi strutturali. In questa fase cruciale di negoziazione sul futuro budget dell’Unione Europea, insistiamo sulla necessità di introdurre maggiore flessibilità per assicurare il buon allocamento dei fondi europei non spesi, anche in ragione della regola N+3 (che prevede il definanziamento delle risorse non spese entro il triennio successivo all’annualità di riferimento e comporta anche la parallela riduzione di disponibilità delle relative risorse di cofinanziamento nazionale, ndr)” Interpellato sull’accordo “I quattro motori dell’Europa”, firmato da Lombardia, Rodano-Alpi, Catalogna e Baden Wuttembreg, il presidente del Comitato delle Regioni spiega: “Favorire la cooperazione transfrontaliera è uno degli obiettivi dell’Unione Europea affinché tutti i suoi territori possano trarre il dovuto vantaggio dal mercato interno unico. Le Euroregioni hanno come scopo di sviluppare la cooperazione tra le diverse collettività territoriali, superando le frontiere. Ciò è ancora più valido per i sevizi comuni. La cooperazione transfrontaliera, strumento che esiste già da qualche anno, ha ottenuto risultati molto variegati. Nel 2006, con l’appoggio politico del Comitato delle Regioni, il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno istituito il Gruppo Europeo per la Cooperazione Transfrontaliera: lo scopo è di mettere le autonomie locali e le Regioni dei Paesi membri nelle condizioni di cooperare più efficacemente, ad esempio offrendo loro la possibilità di accedere e gestire direttamente finanziamenti europei, in particolar modo quando si tratta di affrontare sfide comuni.