Il progetto futur-e ha partorito un fallimento Graziano: "Attendiamo un sussulto di Oliverio che sulla questione Enel è latitante"
CORIGLIANO-ROSSANO – Un’area sperimentale per la coltivazione e lavorazione delle microalghe non è certamente il top delle “soluzioni di sviluppo” per un territorio come la Sibaritide e la nuova Città Corigliano-Rossano, che sicuramente si attendevano, e attendono tutt’ora, una sorte diversa e maggiormente produttiva per l’area industriale di contrada Cutura. Atteso che il progetto per la realizzazione di un centro turistico-ricettivo nell’area occupata da Enel, differentemente da quanto sostiene il management della holding energetica, è tutt’altro che scontato. La verità, probabilmente, è che il programma Futur-E, così come impostato per il sito di Rossano, non è stato per nulla appetibile né conveniente per utili investimenti che senza dubbio avrebbero potuto proporre uno sviluppo più concreto ed organico alla Calabria del Nord-Est. A questo punto, al netto dei lavori di manutenzione che si stanno svolgendo all’interno della centrale, chiediamo a Enel di avviare il programma di bonifica e smantellamento del sito, che è chiaramente necessario e propedeutico a qualsiasi altra iniziativa di cessione e vendita dell’area.
È quanto dichiara il Presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, sollevando dubbi e perplessità rispetto alle recenti dichiarazioni, apprese da un comunicato stampa di Enel Produzione, rispetto allo stato di avanzamento del programma Futur-E.
Se questi sono i risultati – afferma Graziano – vuol dire che il progetto Futur-E è stato un vero e proprio fallimento e denota che le intenzioni di Enel erano e sono solo quelle di sbarazzarsi dell’ormai ex centrale, senza valutare le ripercussioni sociali ed economiche che potrebbero suscitare da un dimensionamento produttivo dell’area industriale. In realtà sembra più una ritorsione che la società energetica sta perpetrando, dopo aver fallito il progetto di riconversione a carbone, che non un giusto riconoscimento ad un territorio che per oltre quarant’anni ha sacrificato le sue vocazioni agricola e turistica per sostenere il programma di produzione industriale dell’energia elettrica. È proprio questo il caso – aggiunge il leader del CCI – in cui la montagna partorisce il topolino. Dal momento che, trascorsi tre anni dalla presentazione in pompa magna di Futur-E, oggi Enel se ne esce annunciando che tra tutte le proposte giunte sono state valutate positivamente quella per la realizzazione sperimentale di un centro per la coltivazione e produzione di microalghe per l’industria cosmetica e un’altra (forse) per l’insediamento di un non meglio specificato polo turistico-ricettivo. Chi ha valutato i progetti? – si chiede Graziano – Ma soprattutto, chi avrebbe mai deciso di proporre un investimento ampio e concreto in un’area sapendo di doversi accollare l’onere di bonificarla?
Da qui i dubbi e le perplessità del nostro movimento che – aggiunge – ci inducono a chiedere a Enel, soprattutto nel momento in cui la grande Città di Corigliano-Rossano inizia a muovere i primi passi, di assumersi le proprie responsabilità, magari valutando l’opportunità di ritirare il precedente bando e riproporre una fase due di Futur-E, con l’accortezza di essere più chiari e circoscritti sulle procedure di bonifica del sito. È normale, però, che un’azienda faccia gli interessi propri e che il ruolo di arbitro spetta alla Regione e al governatore Mario Oliverio. Che, in tutta franchezza, – conclude il Presidente del CCI – specialmente in questi ultimi mesi, riguardo alla questione Enel sono stati latitati. Forse sarebbe opportuno che sul destino dell’ex polo elettrico di contrada Cutura intervenisse anche il Governo e, oggi, abbiamo tanti interlocutori del territorio in Parlamento che hanno possibilità di farlo.