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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Flavio Stasi: “Il riordino dei rifiuti sarà devastante per i comuni calabresi”

Flavio Stasi: “Il riordino dei rifiuti sarà devastante per i comuni calabresi”

| Il 25, Lug 2014

“Basta commissariamenti nella nostra terra”

Flavio Stasi: “Il riordino dei rifiuti sarà devastante per i comuni calabresi”

“Basta commissariamenti nella nostra terra”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Il consigliere Mirabelli, in Consiglio Regionale, ed altri suoi
colleghi, chiedendo che venisse approvata con urgenza l’hanno chiamata
“Piano dei Rifiuti”. Significa che gli onorevoli che la sostengono, di
fatto, non sanno neanche di cosa si tratta visto che la legge di
riordino è cosa ben differente dal piano dei rifiuti. Questo è il
livello con cui il consiglio regionale decaduto affronta un problema
come quello dei rifiuti e del resto, a dirla tutta, la legge proposta
dal Dipartimento Politiche per l’Ambiente della Regione tutto è tranne
che un riordino.

Si tratta di un provvedimento con cui si definiscono gli ATO (ambiti
territoriali ottimali) e ARO (ambiti di raccolta) dei rifiuti, cosa
decisamente auspicabile se gli ambiti fossero davvero ottimali, cioè
studiati per le esigenze dei territori, magari decisi dai territori
stessi, e non calati dall’alto e fatti apposta per le esigenze dei
privati. Infatti saranno definiti ATO le province, con conseguente
ingolfamento automatico almeno di Cosenza, ed ARO, udite udite, i vecchi
comprensori delle società partecipate: Vallecrati, Sibaritide, Appennino
Paolano eccetera eccetera.

Significa, in sostanza, due cose. Primo, che la Calabria sarà spartita
per quelle sette o otto aziende private che, di fatto, già fanno il
bello ed il cattivo tempo sui territori, gestendo raccolta
indifferenziata, differenziata e discariche, in una logica non tanto
liberista, ma cretinista visto che solo un cretino promuoverebbe davvero
la differenziata sapendo di guadagnare dieci volte di più scaricando
tutto in discarica. Secondo, che i comuni smetteranno di poter gestire
autonomamente l’unica cosa che fin’ora potevano gestire, cioè la
raccolta. Di disastro in disastro.

Si è detto che l’approvazione di questa legge è urgente: falso.

L’unica premura della regione nell’approvare questo testo è,
paradossalmente, la norma transitoria, cioè l’affidamento dei soldi
delle tariffe pagate dai comuni, quindi dai cittadini, ad una
contabilità speciale, cioè fuori dal bilancio regionale, a disposizione
del dirigente del Dipartimento Ambiente, Bruno Gualtieri, con cui
saranno pagati i soliti privati che, ancora una volta, costruiranno
enormi profitti sull’incapacità volontaria e clamorosa della Regione di
gestire il settore rifiuti. Gira e rigira, l’acqua finisce sempre nello
stesso, grasso, mulino.

Da quando è cessato formalmente il commissariamento in Calabria, cioè
dal marzo 2013, la Regione Calabria avrebbe dovuto normalizzare la
gestione dei rifiuti, affidando ai comuni l’onere e l’onore di
programmare le proprie risorse e sostenendo iniziative virtuose come
impianti di compostaggio o di recupero di materia. Invece, se possibile,
ci troviamo in una situazione ancora peggiore, con un commissario
camuffato da dirigente che fa quel che vuole da quasi due anni relegando
giunta e consiglio a meri gruppi ratificatori.

Oggi il ritornello di onorevoli e affini è sempre lo stesso: tutta colpa
dei quindici anni di emergenza e dei commissari, figure ormai lontane.
Si tratta del tentativo ridicolo di dipingere Assessori e Dirigenti del
Dipartimento Ambiente come degli inconsapevoli cappuccetto rosso tra le
fauci di lupi commissari, quando, in realtà, ogni provvedimento, a
partire dalle autorizzazioni delle fantastiche discariche in giro per la
Calabria, passava (e passa) sotto il naso dei dirigenti, Gualtieri
compreso. E del resto, all’epoca, nessuno osava mettere in discussione
l’operato dei commissari, al contrario le giunte di centrodestra e
centrosinistra ne hanno chiesto sistematicamente, tutti gli anni, la
proroga.

I consiglieri regionali, oggi, se avessero un minimo di decenza,
eviterebbero di compiere l’ennesimo scempio nel settore rifiuti,
l’ennesima proroga di fatto di un commissariamento senza fine e,
soprattutto, senza nessuna utilità cercando, invece, di superare
l’estate senza nuovi mostri per il territorio calabrese ed affidando ai
comuni la responsabilità di gestire i rifiuti dalla raccolta allo
smaltimento, lasciando agli stessi la facoltà di associarsi in ambiti
ottimali secondo le esigenze dei territori. Se i sindaci non saranno in
grado di farlo i cittadini sapranno come ricompensarli. Ben più
difficile è ricompensare un dirigente regionale, pagato coi nostri
soldi, non eletto e coi poteri di un commissario.

Flavio Stasi