Ci sono cose nella vita in cui è difficile sopportare, una tra tutte, la totale indifferenza alle sofferenze delle persone. E che molte volte impedisce di concretizzare, il reale concetto di equità sociale e pari trattamento. Erano i punti cardine di molte nobili ideologie del passato, ma che oggi sono solo lettere morte in preda alla rottamazione delle idee.

Si è voluto in questi giorni con estrema passione, tolleranza e soprattutto solidarietà dare voce a chi voce non ne ha. I classici “silenziosi”, quelli che purtroppo convivono con la loro solitudine e la tristezza di una malattia. Avevamo preso a cuore una denuncia che riguardava il caso di un uomo gravemente ammalato di San Ferdinando, che per farsi la dialisi ha dovuto ricorrere in centri lontani da Taurianova, quest’ultimo impossibilitato per carenza di personale infermieristico. Addirittura affrontare un viaggio nelle sue pessime condizioni di salute da San Ferdinando a Serra San Bruno (sic!).

In allegato troverete tutti i nostri pezzi e capirete che la questione è stata sollecitata per quelle che sono le competenze di un giornale, quello di dare voce e sollecitare gli enti preposti nonché i loro rappresentanti. Ad oggi nessuna risposta è arrivata, se non uno striminzito articolo di un quotidiano regionale in cui si parlava di un incontro tra il sindaco di Taurianova Fabio Scionti e il direttore dell’Asp dove alla fine cosa c’è scritto? “(…) è stato disposto il distaccamento di un operatore socio sanitario. Figura che andrà a rinforzare l’organico (…)”, cosa vuol dire in termini pratici ai fini della risoluzione del calvario di un ammalato?

Quello che conta è che il calvario dell’ammalato continua, il dramma dei 18 in attesa di dialisi continua, il silenzio regna e l’indifferenza è sovrana, sia dalle istituzioni che dai dirigenti dell’Azienda Sanitario: ci chiediamo e chiediamo, ma tutto questo costituzionalmente e prim’ancora moralmente, è normale e/o ammissibile?

(GL)