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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Il sindacato Sul prende le distanze dai contenuti riportati su Facebook contro la Cgil

Il sindacato Sul prende le distanze dai contenuti riportati su Facebook contro la Cgil

| Il 20, Dic 2011

Macri e italiano si sono dimessi dalla nostra organizzazione. Condividiamo l’appello alla magistratura perché è l’unico mezzo per fare chiarezza e per far cessare le strumentalizzazioni.

IN ALLEGATO LE DIMISSIONI DI ITALIANO E L’AUTO SOSPENSIONE DI MACRI

ALL’INTERNO DELLA NEWS – LETTERA APERTA AI LAVORATORI E LAVORATRICI DEL PORTO DI GIOIA TAURO DI DOMENICO MACRI E ROCCO ITALIANO

Il sindacato Sul prende le distanze dai contenuti riportati su Facebook contro la Cgil

Macri e italiano si sono dimessi dalla nostra organizzazione. Condividiamo l’appello alla magistratura perché è l’unico mezzo per fare chiarezza e per far cessare le strumentalizzazioni



GIOIA TAURO – A seguito delle recenti esternazioni apparse sul network facebook,  le Segreterie Nazionali e Territoriali del SUL sottolineano l’assoluta distanza dell’Organizzazione  dai contenuti riportati e prendono atto delle dimissioni di Rocco Italiano e dell’autosospensione di Domenico Macrì dagli incarichi sindacali. La situazione che si è venuta a creare, anche se è frutto dell’esasperazione ambientale, non può e non deve essere giustificata, – dichiarano le Segreterie del SUL  –  i problemi non si risolvono con la violenza e tutti gli atti che possono essere riconducibili ad essa li condanniamo a livello individuale e come Organizzazione Sindacale.  Dobbiamo sottolineare l’atteggiamento responsabile di Italiano e Macrì che, resisi conto della destabilizzazione generata, hanno chiarito le loro responsabilità con una nota pubblica e rinunciato al ruolo sindacale. Conoscendo gli attori del gesto, siamo sicuri che non possono essere avvicinati alla violenza ne tanto meno alla ndrangheta. Su questi argomenti, viste le ripetute denunce ai media fin dalla nascita del SUL a Gioia Tauro, tutti i dirigenti del SUL hanno dato dimostrazione di essere “puliti”.  Non può essere un superficiale e condannabile commento su facebook che rende criminali le persone. Condividiamo l’appello alla magistratura perché è l’unico mezzo per fare chiarezza e per far cessare le strumentalizzazioni.   Il SUL, che affronterà il problema anche negli organismi interni fino a fare chiarezza totale, auspica che quanto accaduto possa essere l’elemento che avvicina e non allontana i sindacati per ribadire a gran voce la condanna  alla violenza e l’impegno a difesa dei lavoratori.

Lettera aperta ai Lavoratori e Lavoratrici del Porto di Gioia Tauro

 

Cari colleghi in seguito al polverone alzatosi per le cattive immagini pubblicate sul noto
social network Facebook, nel condannare ogni atto violento che lede la libertà di ogni
individuo e nell’assumerci le responsabilità come abbiamo sempre fatto ci sospendiamo
dalle cariche sindacali che abbiamo avuto fino ad oggi.
Il caso, è stato dettato dal momento di sconforto che tutti insieme stiamo attraversando, ciò
purtroppo ha fornito un assist, che chi è abituato a fare demagogia ha preso al volo
tacciandoci come ‘ndranghetisti e terroristi anche se non era affatto toccato.
Vogliamo chiedervi scusa perché il nostro comportamento è servito a distrarre l’attenzione
dal vero problema, ovvero l’ennesimo accordo firmato dai confederali più ugl a danno dei
lavoratori.
Come abbiamo sempre detto non siamo mai stati contrari alla cassa integrazione, visto lo
stato di crisi, ma il nostro NO è sempre stato contro quell’accordo discriminatorio che
penalizza chi ha sempre lavorato e continua a mantenere privilegi a chi li ha sempre avuti.
La nostra lotta è stata sempre contro il sistema clientelare che genera atteggiamenti
assistenziali e mafiosi.
Per quanto riguardo l’accusa di terrorismo…. è terrorismo la paura che viviamo ogni giorno
guardando i nostri figli senza sapere che futuro possiamo dargli.
Lo stesso terrorismo è legato ad un accordo discriminante che ci ha privato di diritti
fondamentali di lavoratori e genitori portandoci allo stato di disperazione ormai noto.
Nel chiedervi umilmente SCUSA a voi colleghi e alle vostre famiglie, per il gesto
deprecabile di cui ci siamo resi responsabili, vogliamo solo dirvi che è ‘ndranghetisti colui
che NEGA i diritti e non chi lotta insieme in maniera trasparente per averli.
Noi saremo sempre con voi a lottare per i nostri diritti e per quelli dei nostri figli
Domenico Macrì
Italiano Rocco

REDAZIONE@APPRODONEWS.IT