Il sindaco di Taurianova Romeo, rende nota la precaria situazione finanziaria dell’Ente
redazione | Il 22, Mag 2012
Secondo il sindaco Romeo, tale situazione è da addebitarsi alle amministrazioni precedenti che si sono succeduti dal 2004 in poi
Il sindaco di Taurianova Romeo, rende nota la precaria situazione finanziaria dell’Ente
Secondo il sindaco Romeo, tale situazione è da addebitarsi alle amministrazioni precedenti che si sono succeduti dal 2004 in poi
Il sindaco di Taurianova Domenico Romeo, rende nota alla cittadinanza la situazione finanziaria dell’ente che grava in precarie condizioni economiche, “quasi al tracollo finanziario”.
Secondo il sindaco Romeo, tale situazione è da addebitarsi alle amministrazioni precedenti che si sono succeduti dal 2004 in poi.
In allegato l’informativa del sindaco di Taurianova.
INFORMATIVA ALLA CITTA’ DEL SINDACO DOMENICO ROMEO
RITENGO OPPORTUNO, DOVEROSO E NECESSARIO RENDERE PUBBLICA LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE EREDITATA,
perché ogni singolo cittadino amministrato si renda perfettamente conto di essa, sia in grado di poter meglio valutare, in modo tangibile e concreto, la reale situazione riscontrata all’ atto dell’ insediamento di questa Amministrazione e, partendo dalla stessa, possa meglio valutare la Nostra azione politico – amministrativa di gestione.
Il primo problema da affrontare è quello relativo alla crisi in cui versa il Comune relativamente alla scarsa liquidità.
Non è certo un problema di quest’anno, in quanto l’Ente è in anticipazione di Tesoreria fin dall’anno 2004, però la situazione è sempre peggio in quanto lo Stato con l’entrata in vigore del federalismo fiscale già lo scorso anno ha tagliato i trasferimenti di un milione di euro.
Tanto per intenderci con i numeri:
o nel 2009 i trasferimenti statali sono stati pari a € 5.205.000,00;
o nel 2010 i trasferimenti statali sono stati pari a € 5.205.000,00;
o nel 2011 i trasferimenti statali sono stati pari a € 4.332.000,00;
o nel 2012 i trasferimenti statali saranno pari a € 3.994.000,00.
Si consideri che il dato dei trasferimenti statali relativo all’anno 2012 non è definitivo e potrebbe subire ancora variazioni a ribasso.
La mancanza di liquidità, aggravata dal taglio dei trasferimenti da parte dello Stato è resa ancora più grave dalla cattiva gestione delle risorse finanziarie effettuata negli anni precedenti, in particolare a partire dal 2005.
A tal proposito si deve ricordare la questione del mutuo Banca OPI per 3.000.000,00 di euro che rappresenta senza dubbio il punto di partenza dell’aggravamento della crisi finanziaria.
La questione del mutuo in breve è la seguente: l’Amministrazione Comunale ha deciso nell’anno 2006 di contrarre un mutuo di 3.000.000,00 di euro per finanziare una serie di progetti per la realizzazione di opere pubbliche.
A tale scopo ha affidato incarico ai progettisti, ha approvato i progetti rendendoli esecutivi, ha incassato i 3.000.000,00 di euro dopodiché ha pensato bene di non vincolare le somme incassate e destinarle al finanziamento delle opere pubbliche per le quali lo stesso mutuo era stato richiesto e contratto, ma di spendere tutta quella enorme liquidità di cassa per finanziare spese correnti.
Questa operazione, effettuata in violazione della legge, è stata già segnalata agli organi giudiziari competenti.
Si comprende bene che oggi sono iniziati i lavori di tutte quelle opere, lavori che non potevano esser ulteriormente rimandati per non aggravare ulteriormente la posizione del Comune con il pagamento di penali alle ditte e ai progettisti, però la liquidità non c’è!
Non solo, bisogna anche aggiungere che al deficit di cassa, generato dalle suddette operazioni di mutuo, nell’anno 2009 un’altra risorsa pari ad euro 900.000,00 è stata introitata nelle casse comunali.
Trattatasi, in questo caso, di un finanziamento della Regionale Calabria destinato alla realizzazione di opere pubbliche necessarie a risolvere le problematiche legate al dissesto idrogeologico. Anche questo finanziamento ha seguito la stessa sorte del mutuo della Banca OPI.
A ciò si aggiunga, infine, che nel 2010 un altro finanziamento pari ad euro 616.000,00 sempre introitato nelle casse comunali in maniera “libera” era invece da vincolare e destinare alla finalità per la quale era stato concesso, cioè la realizzazione di infrastrutture.
Fatto questo breve cenno su come sono state utilizzate in maniera poco ortodossa alcune partite vincolate, si riepiloga quanto è rimasto di debito da restituire alla Banca OPI, al netto della parte di opere pubbliche già pagate, per meglio definire quello che è l’importo totale delle partite vincolate che devono essere ricostituite!
Per poter uscire da questa situazione negativa di cassa era necessaria una attenta politica rivolta alla gestione dei tributi che consentisse al Comune di incassare il più possibile le somme derivanti dai tributi propri (ICI – TARSU – Srvizio Acqua Potabile – Tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche).
Anche questo non è stato fatto correttamente e oggi ne paghiamo le conseguenze!
Allo stato attuale il Comune sta lavorando in regime di anticipazione di tesoreria su delibera di autorizzazione della Giunta Comunale. Ciò significa che il Comune per poter pagare i propri fornitori ricorre al “fido” che il Tesoriere gli concede annualmente. Questo comporta un aggravio di spese della gestione in quanto bisogna corrispondere interessi alla banca sulle somme messe a disposizione – somme che attualmente ammontano a 2.900.000,00 euro circa.
Ovviamente questa situazione non consente all’Ente di affrontare con regolarità il pagamento di tutti i fornitori accumulando una serie di debiti, alcuni dei quali di notevole entità.
Si riportano alcuni tra i più rilevanti.
Si precisa che nel corso del 2011 sono stati pagati anche altri debiti riferentisi ad anni precedenti, per esempio è stata pagata l’ENEL relativa agli anni 2009/2010, è stato portato avanti il piano di rateizzazione del debito con il Commissario per l’Emergenza Ambientale (oltre 1.200.000,00 €) ed è stato concluso il piano di rateizzazione del debito con Piana Ambiente.
Questi ultimi due piani di rateizzazione si riferivano a debiti del Comune che erano stati contratti fin dal 2004.
Ciò significa che chi ha amministrato negli anni passati, in particolare dal 2004 in poi, si è ben guardato dal pagare i fornitori dell’Ente e ha impiegato le risorse comunali per altri scopi, lasciando il Comune fortemente indebitato.
Dicevamo in precedenza che la politica tributaria adottata negli anni precedenti è stata anch’essa dannosa per il Comune.
Ci riferiamo in particolare alla infelice idea di costituire una società tra Comuni per gestire l’intero servizio tributi, denominata GIOSETA!
Forse, se fosse stato organizzato in maniera diversa questo servizio poteva essere utile; magari utilizzando il personale già in forza presso gli uffici tributi dei tre Comuni senza andare ad assumere nuovo personale che ha sicuramente inciso negativamente sul bilancio della GIOSETA senza alleggerire di alcun costo le casse comunali.
Casse che, al contrario, sono state ancor più appesantite dagli aggi che hanno dovuto pagare alla società riscuotitrice, che in alcuni casi hanno raggiunto anche il 15% delle somme riscosse oltre al rimborso delle spese.
Inoltre, come se non bastasse, nel frattempo l’Ente ha dovuto continuare a stipendiare il proprio personale impiegato nell’ufficio tributi e questo ha dovuto fornire “consulenza” ai contribuenti che spesso e volentieri venivano al Comune a chiedere informazioni su atti emessi dalla GioSeTa e sui quali la stessa società emittente non dava adeguate informazioni.
In sostanza il Comune ha pagato una società per gestire l’intero servizio tributi e nello stesso tempo ha dovuto mantenere uno sportello all’interno dell’Ente con proprio personale (di tutto questo non si è capito quale poteva essere il vantaggio !?!).
La negatività di tale gestione è stata anche confermata dalla Commissione Straordinaria che, nel mese di maggio 2011, ha deciso di porre in liquidazione la Gioseta!
C’è da dire che allo stato attuale la Gioseta ancora riscuote per conto del Comune, perché nell’atto di messa in liquidazione della società è stato stabilito che, fino a quando dura la liquidazione, la Gioseta dovrà occuparsi di tutta le gestione dei tributi che rientrano fino alla competenza dell’anno 2011. Tutto ciò che invece è di competenza dell’anno 2012 in poi viene già gestito direttamente dall’Ufficio Tributi del Comune.
In merito alla gestione Gioseta occorre ancora sottolineare che, oltre alla mala gestio del rapporto con gli utenti-contribuenti, essa ha avuto pessimi risultati soprattutto dal punto di vista della riscossione e questo è ciò che ha peggiorato ancor di più la, già, scarsa liquidità dell’Ente!
I dati ufficiali parlano chiaro, dal 2007 ad oggi gli incassi de Comune relativamente alle entrate tributarie sono rovinosamente diminuiti.
Senza andare troppo indietro nel tempo, riportiamo i risultati conseguiti dalla Gioseta relativamente alle riscossioni dell’anno 2011, risultati certificati dalla società stessa.
Ebbene, su un carico di ruoli da riscuotere per complessivi € 8.722.875,24 lo scorso hanno la Gioseta ha riscosso per conto del Comune 562.510.08 €, pari precisamente al 6,44% di quanto avrebbe dovuto incassare. Si pensi che un Comune per essere mediamente efficiente dovrebbe assestare gli incassi dei tributi propri al 75% circa.
Questo risultato drammatico conseguito dalla Gioseta non fa altro che confermare la SCARSA EFFICIENZA di tutta la gestione esternalizzata del servizio tributi comunale.
Tanto per avere un’idea pratica con i numeri, si consideri che il Comune paga di spese fisse mensili (giusto per citare le più grosse):
€ 140.000,00 di energia elettrica;
€ 300.000,00 di stipendi e contributi ai dipendenti;
€ 122.000,00 di spese per la raccolta rifiuti;
€ 97.000,00 di spese per la gestione dell’acquedotto;
€ 92.000,00 di rate di mutui ed interessi.
Il totale di queste spese fisse mensili è di € 751.000,00. Questo significa che con gli incassi della Gioseta di tutto l’anno 2011 il Comune non ha pagato neanche le spese fisse di un solo mese!!
Questo, peraltro, è avvenuto nonostante la Corte dei Conti con deliberazione n.160/2011 avesse ordinato a questo Comune di provvedere ad un piano straordinario di riscossione delle entrate proprie.
Nonostante questa drammatica situazione, questa Amministrazione si sta impegnando per garantire comunque e ad ogni costo i servizi indispensabili ai cittadini.
E’ pur vero, però, che la situazione deve cambiare altrimenti in brevissimo tempo si rischia il tracollo, anche perché, ribadisco, lo Stato non concede più quelle risorse che prima, invece, coprivano in qualche modo le eventuali mancate riscossioni di tributi propri.
L’obiettivo dell’Amministrazione da quest’anno deve tendere proprio al risanamento dell’Ente attraverso un’attenta ed incisiva politica tributaria da condurre essenzialmente su due fronti: uno la lotta all’evasione e l’altro l’incremento delle riscossioni!
IL SINDACO Domenico ROMEO
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