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TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

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Il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari annuncia l’addio al Pdl

Il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari annuncia l’addio al Pdl

| Il 21, Dic 2013

Il primo cittadino aderisce al movimento Fratelli d’Italia

di TERESA COSMANO

Il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari annuncia l’addio al Pdl

Il primo cittadino aderisce al movimento Fratelli d’Italia

 

di Teresa Cosmano

 

 

Ieri, il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, ha indetto una conferenza stampa per annunciare il suo addio al Pdl. Il primo cittadino, che ha un passato tra le fila del Movimento sociale prima e di Alleanza nazionale poi, fino all’approdo nel Popolo della libertà, ha deciso che il suo futuro politico non coinciderà con quello della formazione fondata da Silvio Berlusconi, ora confluita nella rinata Forza Italia. Una frattura maturata in occasione dell’ultimo congresso provinciale del Pdl, durante il quale si è reso conto di non condividerne più gli ideali, ormai snaturati da quelli che sono i principi della destra. Da allora Fazzolari ha ragionato su quella che potesse essere la migliore collocazione partitica per lui, arrivando alla conclusione che solo aderendo al movimento Fratelli d’Italia avrebbe potuto ritrovare «quei temi, valori e principi che mi appartengono, che fanno parte della mia tradizione culturale e della mia formazione politica. Sono dell’avviso – ha spiegato – che il vero zoccolo duro del vecchio movimento sociale sia proprio Fratelli d’Italia». Fazzolari si è quindi recato a Roma, dove ha incontrato il vecchio “colonnello” di An, Ignazio La Russa, legato al sindaco da una personale amicizia e Giorgia Meloni, due delle tre gambe di Fratelli d’Italia. Sarà quindi proprio la formazione guidata anche da Guido Crosetto l’approdo del sindaco di Varapodio. Il suo ingresso è stato ufficializzato proprio ieri, nel corso di una conferenza stampa appositamente indetta, tenutasi nella sala consiliare del suo Comune. Fazzolari ha voluto rendere partecipi della sua decisione i cittadini, affiancato dall’ex senatore vibonese Francesco Bevilacqua, dal portavoce del movimento per la provincia di Reggio Calabria Francesco Falletti, dal costituente provinciale di FdI Aurelio Timpani e da Anna Maria Stanganelli, consigliere di opposizione del comune di Gioia Tauro. «La Calabria – ha chiosato Fazzolari – ha bisogno di persone che siano espressione del territorio, cosa che purtroppo non è mai avvenuta. Siamo sempre stati rappresentati da gente che non ci conosceva a livello territoriale e che non ci ha mai difeso in Parlamento. Questo deve cambiare, ci dobbiamo organizzare ed essere artefici del nostro destino. Purtroppo siamo ancora un partito piccolo numericamente, ma che vanta grandi valori, pertanto, nel nostro piccolo ci impegneremo per farlo crescere e contribuiremo a risolvere i problemi che attanagliano il territorio. Chi si impegna in politica lo deve fare in maniera spontanea, insieme ad altri che condividono gli stessi obiettivi, facendo così quadrato affinchè si possano perseguire i fini preposti. Proprio in virtù di questo cominceremo ad avviare un dialogo con gli altri partiti di destra, in modo da creare una squadra che possa rappresentare al meglio la nostra provincia. Cercheremo di dare vita ad una classe dirigente che sappia risolvere i problemi e rilanciare la destra». Per l’ex senatore Bevilacqua, «se in Italia non c’è più la destra, la responsabilità è di noi tutti militanti. La destra si è andata evolvendo e poi involvendo. Dobbiamo quindi ripartire dai valori. Occorre che la gente riacquisti fiducia nella politica, rilanciandola attraverso persone credibili, soprattutto giovani, gente che non abbia passati impresentabili. Se abbiamo deciso di aderire a Fratelli d’Italia è perché vogliamo provare a ricostruire la destra». La parola è poi passata ad Anna Maria Stanganelli, ex pidiellina, che ha motivato la sua scelta di lasciare il Pdl per non rendersi «corresponsabile di scelte sbagliate e assolutamente non condivise». Falletti invece ha sostenuto di essere stato deluso da Fini. «Con la svolta di Fiuggi, da me non condivisa – ha spiegato – si andò verso la deriva centrista ed oggi subiamo le conseguenze di questo trasformismo». A suo avviso Renzi «adotta programmi accettabilissimi, perché di estrema destra, che ricalcano il pensiero di Almirante. Sono però cose che non gli competono. Per mettere chiarezza in politica è necessario che chi è di destra sia di destra e chi è di sinistra sia di sinistra. Ognuno si assuma le responsabilità storiche del suo partito». Infine ha esposto il suo pensiero Timpani, secondo il quale la svolta di Fiuggi «è stata doverosa per svecchiarci, però ci siamo presto ritrovati in un contenitore che ci ha schiacciati. Credevo e pensavo che il nostro capo carismatico ci riportasse nei valori di destra, ma così non è stato, perciò appena la Meloni ha detto no al capo, l’ho emulata e mi sono dimesso da Fli. Con Fratelli d’Italia mi ritrovo nelle nostre vecchie battaglie e sono più che mai deciso a riportare il partito che manca».