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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 20 GENNAIO 2025

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Il Sindaco Michele Tripodi contesta Piano Autorità di Bacino e propone modifiche per Polistena, “completamente da rifare” L’Amministrazione Comunale infatti, ha già realizzato alcuni interventi fondamentali di mitigazione del rischio idraulico su diverse aste fluviali minori

Il Sindaco Michele Tripodi contesta Piano Autorità di Bacino e propone modifiche per Polistena, “completamente da rifare” L’Amministrazione Comunale infatti, ha già realizzato alcuni interventi fondamentali di mitigazione del rischio idraulico su diverse aste fluviali minori

| Il 20, Gen 2025

Quest’oggi, termine ultimo di scadenza per le osservazioni, il Comune di Polistena ha inviato all’Autorità di bacino dell’Appennino Meridionale le opportune note che contestano, con dovizia di particolari e interventi scritti di privati cittadini, alcuni vincoli cartografici posti a margine di alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale.
L’Amministrazione Comunale infatti, ha già realizzato alcuni interventi fondamentali di mitigazione del rischio idraulico su diverse aste fluviali minori. Non tenerne conto significa ascendersi dalla realtà che ancora una volta ne risulterebbe deformata e inspiegabilmente alterata.
In particolare il torrente Jerulli in passato è stato interessato nell’ambito del Piano di intervento degli affluenti del fiume Mesima, alla deviazione del suo originale corso d’acqua che dunque non scorre più in località San Giovanni, Guzzella, Santa Caterina come erroneamente mappato dalla cartografia proposta dall’Autorità di Bacino. Non solo. E’ in corso il lavoro di valorizzazione e riqualificazione ambientale del torrente Jerapotamo ed è in fase di appalto l’intervento di regimentazione del torrente in località Monte con previsione di argini e briglia longitudinale.
E’ davvero incomprensibile che gli estensori di tale piano di bacino non abbiano considerato gli interventi realizzati a Polistena e lo stato avanzato della programmazione per l’abbattimento del rischio idraulico e idrogeologico. Ciò segnala il livello di approssimazione e la scarsa sensibilità politica al problema da parte della Regione Calabria che ha la sua pesante responsabilità politica nella redazione di un piano che va completamente cestinato e rifatto se non altro perché ancora una volta imposto dall’alto senza alcuna concertazione con i comuni, gli ordini e le associazioni professionali, i cittadini.
In una regione che sdogana la cementificazione attraverso legge reiterate sotto altre forme come i piani casa spacciati per “rigenerazione urbana”, si passa da un eccesso all’altro senza poi concretamente investire risorse per intervenire laddove si presentano criticità e fenomeni di dissesto reali, storici e documentati.