Il sindaco Papasso nomina un responsabile del procedimento per l’intricata vicenda di Marina di Sibari
redazione | Il 28, Mag 2012
“Mai si era pensato ad una simile figura per riordinare la pratica ed avere una visione completa della vertenza e costruire un progetto di rilancio”
Il sindaco Papasso nomina un responsabile del procedimento per l’intricata vicenda di Marina di Sibari
“Mai si era pensato ad una simile figura per riordinare la pratica ed avere una visione completa della vertenza e costruire un progetto di rilancio”
Primi giorni di lavoro per il neo eletto Sindaco di Cassano allo Ionio Giovanni Papasso. Primi giorni dedicati soprattutto a Marina di Sibari. Dopo aver disposto, negli scorsi giorni subito dopo un sopralluogo, l’ avvio dei primi lavori urgenti per sistemazione del villaggio a ridosso della stagione turistica estiva. Lavori che riguardano la sistemazione delle strade, della illuminazione pubblica, della pulizia da erbacce ed ogni genere di immondizia, la rimozione di talune discariche abusive.
Il sindaco Papasso stamani ha nominato Francesco Garofalo, responsabile del procedimento per la questione Marina di Sibari. Si tratta di una nomina nuova, a testimonianza dell’impegno serio che il primo cittadino di Cassano allo Ionio ha assunto per porre fine una volta per tutte all’annosa vicenda che da decenni oramai coinvolge il complesso turistico sibarita. Mai, infatti, era stata nominata una simile figura. Il Responsabile del procedimento, nelle intenzioni di Papasso, dovrà riordinare la pratica inerente la vicenda Marina di Sibari e creare un quadro riepilogativo completo e veritiero, per porre in essere così, da parte dell’Amministrazione Comunale, delle corrette determinazioni. “Noi abbiamo preso un impegno: quello di rilanciare subito Marina di Sibari e questi primi interventi ne sono la dimostrazione. Anche la nomina di stamani va verso tale direzione. Nella intricata questione dobbiamo avere una visione chiara e completa. Sempre stamani ho cercato di contattare il Procuratore Capo di Castrovillari per concordare con la Procura stessa, visto che il villaggio è da anni posto sotto sequestro, azioni di recupero condivise. Solo recuperando Marina di Sibari si potrà parlare di vero rilancio turistico del territorio”. Nol contempo, non ci lasceremo intimidire e sviare verso azioni che tendano ad affrontare i problemi di Marina e proporre soluzioni di rilancio
Nel concreto, la nuova Amministrazione Comunale si è impegnata a risolvere in maniera sicura e definitiva l’annosa questione riguardante il Villaggio “MARINA DI SIBARI” – ha aggiunto Papasso – in maniera tale da coniugare le esigenze e gli interessi del Pubblico (comune) e degli utenti. Il Villaggio, che versa in disastrose condizioni, sarà al centro dell’agire politico della nuova Amministrazione, che dovrà considerare la “cittadella delle vacanze” alla stregua di uno dei quartieri della città. Nel nostro programma vi è la redazione di un progetto di riqualificazione ambientale dell’intera lottizzazione, con il coinvolgimento dell’imprenditoria privata e degli utenti ed intercettando finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Ci siamo impegnati a che Marina di Sibari sarà recuperata, risanata, ristrutturata, valorizzata, e resa vivibile per gli utenti e per quanti la frequentano”.
Il sindaco Papasso con la Conferenza Episcopale calabrese: “La Sibaritide sta morendo: uscire dall’isolamento con una politica al servizio della collettività”.
Il Sindaco di Cassano allo Ionio Giovanni Papasso condivide il grido d’allarme lanciato dagli Arcivescovi e dai Vescovi della Calabria nel corso dell’Assemblea generale della Cei, svoltasi a Roma dal 21 al 25 maggio scorsi. “Quanto detto dalla Conferenza Episcopale Calabrese deve indurci alla riflessione – ha esordito il primo cittadino, intervenendo nel dibattito -La Calabria vive una situazione di forte isolamento, ancor di più la Sibaritide. In questi miei primi giorni di sindacatura ho maturato ancor di più tale certezza, avendo dovuto affrontare le prime difficoltà che una simile situazione di abbandono del nostro territorio comporta. Mi sono dovuto cimentare con problemi veri, soprattutto con tanta gente che, anche nel mio comune, versa in condizioni di indigenza. Famiglie che non riescono neppure a sopravvivere. Cosa ancor più grave è, poi, che i nostri giovani non hanno più una speranza di lavoro in Calabria e sono costretti ad emigrare, dopo anni di duri sacrifici per conseguire un titolo di studio. Ecco perché il monito lanciato dagli Arcivescovi e dai Vescovi calabresi è fondato, ed anzi, li ringrazio, e faccio mie, per aver espresso delle giuste considerazioni che riportano d’attualità una questione a cui noi amministratori dobbiamo, in primis, lavorare per cercare di ovviare all’emergenza, ponendo le basi di una corretta sinergia con la stessa Chiesa, Istituzioni comunali, provinciali, regionali, nazionali, associazioni, e creare idee progettuali ed opportunità di sviluppo comune. La Calabria sta morendo –– impegniamoci allora con una politica di trasparenza, onestà, perché il nostro fine è quello di servire i cittadini, proponendo progetti seri per non abbandonare il nostro territorio e dare così una speranza nuova ai nostri figli”. Per tal fine apprezzo – continua Papasso – il monito del Clero calabrese a che in Calabria si abbia finalmente una classe dirigente nuova, una classe dirigente che a mio avviso debba operare come dovere, impegno, mettersi al servizio di una comunità che ha voglia di voltare pagina, di crescere e progredire, in uno spirito collettivo, di concordia , di pace sociale e di solidarietà. Per fare tutto ciò chiediamo al Governo nazionale di assumere iniziative concrete ed incentivi allo sviluppo. Così come chiediamo al Governo Regionale di puntare allo sviluppo di tutta la Calabria, uscendo da logiche ed atteggiamenti privatistici e guardare al territorio in maniera nuova. Trattando tutte le province calabresi con lo stesso riguardo. I Sindaci che hanno contatti più diretti con i propri cittadini rispetto ad altri Enti sovracomunali, devono essere aiutati a dare delle risposte concrete ai bisogni della propria collettività. I sindaci, se non sono lasciati soli, sono pronti a fare la propria parte. Cambiare, segnare un passo nuovo, si può – afferma il sindaco di Cassano allo Ionio – abbiamo, noi Istituzioni, abbiamo il dovere morale e civile di farlo. Essendo sindaco di un comune baricentrico nella Sibaritide, non posso che non riflettere su quello che è successo, o meglio, succede nel mio territorio, che versa atavicamente un isolamento generale – denuncia il Sindaco Papasso – determinato, come è stato sottolineato, dai continui tagli, operati in ogni settore della nostra vita sociale. Oggi questo isolamento si è purtroppo accentuato negli anni. Ed allora si ci chiede è giusto tutto ciò? La politica non deve mai chiudersi agli interessi di pochi ma aprirsi a tutta la collettività. Così come i governanti debbono sempre operare scelte equilibrate e rispettose di tutti, specie in questo periodo di crisi e forte emergenza, soprattutto la politica e le Istituzioni calabresi devono ritrovare coraggio e riprendere a marciare verso lo sviluppo, in maniera tale da uscire da questo stato di marginalizzazione, altrimenti davvero la Calabria e la Sibaritide moriranno”.
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