Il sindaco Scionti “l’inadeguato” non mi legge più Il J’accuse della Proloco e dell’opposizione balneare
Prefazione. “Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi e agli esibizionisti. Dove sono i santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità.”
Mentre scrivo, dopo aver letto le ultime (ed ennesime) critiche o meglio “attacchi” fatti all’attuale primo cittadino taurianovese Fabio Scionti, sia da parte della locale Proloco che della (solita) opposizione. Puntualmente ignorati. Mi giunge voce che il “sommo” sindaco abbia detto che non legge più i miei pezzi (sic!). Sono notizie queste che ti lasciano inerme a così tanto dolore, una sorta di pugno nello stomaco (vuoto), in una deprimente condizione umana che ti fa cadere prima la palpebra sinistra e poi quella destra, e pian piano cade tutto, finanche il latte alle ginocchia. La vispa Teresa in un abito per la prevenzione daltonica, imbarazzata e con evidente (falso) dispiacere, mi comunica questa triste notizia appresa durante la conferenza stampa con l’Energy Manager del Comune ing. Ninarello (per la modica cifra di euro 7.139,88. Quello che, per dare una rinfrescata sull’appalto Consip della pubblica illuminazione, aveva scritto che prima non andava bene, poi sì, poi c’erano le condizioni meteo avverse e poi l’uomo mise piede sulla luna e che l’uovo nella carbonara va messo sbattuto). Era doveroso da parte mia, riportare questa notizia seppur con il dolore all’alluce sinistro e l’anima che gioca con l’infinito di un “chissenefrega”.
Tralasciando i dolori della vita, “the show must go on (e chi se ne fotte)”, parliamo di cose serie (si fa per dire), la Proloco con un trattato epistolare di oltre diecimila battute, non consigliabile come lettura per l’estate, traccia una sequela di “j’accuse” all’indirizzo del sindaco Scionti, addirittura promuovendo “prode” uno scudiero come l’assessore Loprete. Chi è amante come me del romanzo di Cervantes, il prode era il cavaliere Don Chisciotte, e Sancho Panza semplicemente uno scudiero in groppa a un mulo. In sintesi, la Proloco si sente “emarginata”, come quei bambini alla scuola elementare che stilano nella lavagna chi sono i buoni e chi i cattivi, a chi va la merendina e chi starà in punizione. Ma in sintesi credo che il “pippone” della Proloco è straordinario, è un’opera tralasciando Benedetto Croce che sicuramente si sarà rivoltato nella tomba non so quante volte, qui nemmeno Brecht avrebbe dato una forma teatrale migliore. Il presidente Bellantonio (e chi per lui), inizia con lo specificare che non vuole far polemica, giusto e bravo e ciò rende onore, ma poi? “Inadeguatezza istituzionale”, “ipocrisia”, “ambiguità”, “finto vittimismo”, “sindrome di Calimero”, “Approfittatore”, però non vogliono far polemiche, si badi bene eh, le cose giuste vanno dette per come sono (alla faccia…)! Addirittura, viene rimproverata la pulizia del corso per il passaggio dei bersaglieri in quanto il vicesindaco si era dimenticato di avvisare l’Avr. Vorrei spezzare una lancia a favore del vicesindaco in quanto lo stesso è preciso nel provvedere personalmente quando ci sono problemi, così come è stato per i lavori vicino alle scuole della Sofia Alessio, così sarà per il passaggio dei bersaglieri, basta avere solo un pochino di pazienza e passeranno (pure spediti), avvisateli in caso.
E anche per il prossimo anno ci siamo giocati almeno la parvenza di un pace istituzionale, quindi fate l’infiorata 2019 e con l’anima in pace. Il sindaco è anche un pochino furbetto perché dal canto suo, sì, smorza le polemiche imitando l’attività del “prode scudiero”, ovvero lancia la pietra e nasconde la mano, “il dissesto non è colpa mia, ma degli amici…”. Così, sempre per non fare polemiche, ma per fare nomi, il dissesto è stato causato per la maggior parte dalle politiche amministrative dell’ex sindaco Biasi, e dove alcuni della Proloco lo hanno sostenuto alla carica di sindaco nelle ultime elezioni, ma è pur vero che il dissesto l’ha dichiarato l’amministrazione Scionti incapace di evitarlo (perché si poteva evitare). Diciamo che su questo punto c’è poco da cercare alibi in entrambi i fronti (amministrativi). Ma la Proloco in tutto questo cosa c’entra? Beh c’entra perché gli viene accusato di fare politica, di essere vicini a un deputato del centrodestra, di cercare la polemica a tutti i costi, ma soprattutto di non essere mai contenti quando l’amministrazione tende la mano, così come è accaduto lo scorso anno nelle polemiche social. Parliamoci chiaro e senza ipocrisie, non corre buon sangue tra la Proloco e l’Amministrazione né mai potrà correre, almeno finché Nello Stranges & Co, saranno i responsabili della Proloco. Perché in entrambi i casi ci saranno solo dosi massicce di ipocrisie, di un parvente quieto vivere e di un rinfacciare questioni, tanto per dirne una quella dei contributi alle associazioni “più simpatiche” al sindaco e dove lo stesso si impegna per farglieli avere. Le cose vanno dette e non a metà, altrimenti sarei anche io un seguace dell’ipocrisia. Questo è un tasto che dovrà essere ripreso, quantomeno visto che le associazioni che fanno parte della consulta all’interno dello Statuto comunale e quindi organo istituzionale, dovrebbero rendere pubblici i contributi che ricevono dalle istituzioni, come quelle regionali ad esempio, da Parallelo 38 ad altri. Spogliamoci del velo dell’ipocrisia, e facciamolo tutti insieme. Io reputo più importante l’arte di un dipinto sulla strada che un panino con la salsiccia o un cannolo ripieno di ricotta, ma è, e resta una mia opinione. E perché un panino con la salsiccia può ricevere dei contributi regionali, ma un’opera artistica, e includo anche in questo, la bellezza artistica dei Madonnari, no?
Ho lasciato volutamente per ultimo e non a caso, le critiche dell’opposizione alle metodologie della maggioranza, “antidemocratiche”, “inadeguatezza”, punto in comune con la Proloco, e “arroganza”, pepi arrostiti, melanzane sott’olio e parmigiana ripiena. Fatevi le vacanze, mettetevi l’anima in pace, sarà sempre così per i prossimi due anni e mezzo rimasti. Utilizzate il social per eventuali sfoghi, lo dico con immenso affetto, riposatevi! L’aristocrazia dei “petti gonfi” si rapporto solo con i suoi simili di (a)ceto e di nobiltà(da bar).
Ps. Apprendendo la triste notizia per la dipartita del fratello di Fausto Siclari, Presidente del consiglio comunale, sento il dovere di esprimere le mie più vere e sentite condoglianze.