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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

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Il Sud America guarda con preoccupazione al chavismo

Il Sud America guarda con preoccupazione al chavismo

| Il 10, Ott 2012

Editoriale di Maurizio Compagnone

Il Sud America guarda con preoccupazione al chavismo

Editoriale di Maurizio Compagnone

 

 

Ci risiamo stesso copione già visto per 3 volte consecutive, ancora per la quarta volta il Venezuela ha premiato l’antidemocrazia, Chavez grazie ad una legge elettorale di comodo che i suoi sudditi giudici hanno emulgata prima delle presidenziali del 7 ottobre 2012, è nuovamente al comando fino al 2018, salute permettendo.

I venezuelani avevano l’occasione di chiudere con il passato ma hanno preferito proseguire con l’uomo imbonitore, un fantoccio autoreferente “Ugo Chavez”, uomo inviso da tutti i Capi di Stato del Sud America ad esclusione della sua “Anita – Cristina Fernandez de Kirchner Presidente dell’Argentina” e da Castro di Cuba”.

Un segnale al fantoccio di carta è arrivato, il Venezuela il suo leader lo ha trovato è un giovane dal grande carisma colto e preparato dalla grande educazione a differenza di sua “ONNIPOTENZA PRESIDENTISSIMO UGO CHAVEZ, Presidente per volontà divina, che in ogni comizio ha sempre usato apprezzamenti inqualificabili verso l’avversario che poco si addicono ad un ex Presidente, tra le meno offensive MARICON = FROCIO e COCHINO = PORCO. Henrique Capriles ha un grande merito di aver ri-svegliato milioni di venezuelani assopiti dai lunghi discorsi domenicali in TV del “Presidenzialissimo”, tanto anche la TV è sua, come tutto il Venezuela e, come urlava dal palco” “che problema c’è se il popolo venezuelano fa la fila per mangiare, se manca l’acqua nelle case, se le strade sono rotte, se manca energia elettrica, l’importante che Chavez c’è”. “LUI E’ IL VENEZUELA”, e continua a ripetere quasi alla noia di ispirarsi a Simon Bolivar forse ha poca conoscenza della sua filosofia.

Mai Simon Bolivar avrebbe rivolto le forze armate verso il suo popolo come quotidianamente fà il suo “Discepolo” Chavez. Le sue parole sono entrate nella storia delle civiltà democratiche, “Sia maledetto il soldato che spara contro il suo stesso popolo – Simon Bolivar” impara Ugo, in Simon Bolivar “LIBERTA’ – FRATELLANZA – UGUAGLIANZA” erano principi di Vita, in quale tua azione riscontriamo questi principi, La Libertà di permettere i saccheggi alle tue Ronde, La Fratellanza di dividervi il bottino, L’Uguaglianza tra le “camicie rosse”, gli altri non rappresentano il Venezuela sono Apolidi?

Ora però in Venezuela il Popolo matura grazie al giovane Henrique Capriles, che è riuscito a coagulare una ventina di partiti intorno a se in grado finalmente di esprimere, anche con i numeri, la sfiducia al presidente-dittatore. La risposta i Venezuelani caro Ugo te l’hanno data, spulcia i registri elettorali del 2006 non ti sarà difficile, visto che controlli anche l’Ufficio elettorale e noterai che dal 63% sei sceso al 54%, hai perso ben 10 punti nonostante il controllo totale che eserciti sullo Stato e i suoi apparati, errata corrige: sul “Tuo Stato e Tuoi Apparati”.

Con l’entrata in campo del giovane Capriles, l’Opposizione ha recuperato 10 punti, tanti Venezuelani stanchi di vivere in precariato perpetuo hanno riversato in massa milioni di voti sul giovane Leader.

Questa volta il controllo esclusivo del petrolio non ti è stato sufficiente per mantenere il “controllo mentale” del “TUO” popolo, il possessivo è ora che cominci a dimenticarlo, il popolo venezuelano ha una “sua testa”.

Anche il tuo Maestro a cui ti lodi di ispirarti affermava: “Quelli che hanno servito la causa della rivoluzione hanno arato il mare”, la tua grande opera rivoluzionaria pur apprezzabile ha fatto il suo tempo, è ora che ti ritiri nella tua bella dimora sul mare cristallino del Venezuela, che i tuoi sostenitori possono solo sognare.

Capriles lo hai sul fiato e non ti dà tregua i suoi sostenitori sono gli stessi che nei tre mandati hai affamato, il Popolo ha aperto gli occhi e si appresta alla grande rivincita unica vera e democratica.

Dicembre si avvicina e con esso il rinnovo del Parlamento, in Capriles si concentra il socialismo di Lula aperto e democratico pronto a dare battaglia già da Dicembre al Tuo nazionalismo socialista.

Il voto di domenica avrà ripercussioni in tutta l’America Latina, il Venezuela sarà sempre più isolato, ne risentiranno le relazioni diplomatiche e gli accordi economici.

L’America Latina di cui ti onori di essere il Leader attendeva un cambiamento, ad urne aperte, invece, ha subito una delusione.

Un’incognita volteggia sul Venezuela lo Stato di salute del presidentissimo. Chi garantirà la continuazione del suo potere in caso di impedimenti?

Questo non è di poco conto, in caso di morte improvvisa, il futuro del Paese si tingerebbe di nero, i generalissimi sono pronti a prendere il controllo.

Anche questo mi fa dire che da parte del Presidenzialissimo c’è poco di amor patrio, sapendo le sue precarie condizioni di salute avrebbe dovuto valutare questo aspetto, – IL RITORNO DEL REGIME DEI COLONNELLI.

Chiudo con una frase di quello che è l’ispiratore di Chavez, Simon Bolivar uomo illuminato che ha saputo conquistare il Sud America.

“La continuazione dell’autorità in uno stesso individuo in maniera frequente è stata la fine dei governi democratici. Le ripetute elezioni sono essenziali nei sistemi popolari, perché non c’è niente di più pericoloso come lasciar permanere per lungo tempo il potere nello stesso cittadino. Il popolo si abitua ad obbedirgli e lui si abitua a comandarlo; da dove si origina l’usurpazione e la tirannia.”

Maurizio Compagnone, pinionista de “La Gazzetta italo brasiliana”