Il Tar mette fine alla vicenda dell’isolo ecologica di Palizzi Negati danni all’ambiente ed ancor più alla salute umana
La sentenza del Tar, n. 531/2016, mette fine e, principalmente, chiarezza intorno alla vicenda sulla costruenda Isola Ecologica di Palizzi, in località Spropoli – Ponte sei metri.
Un manipolo di cittadini, alcuni residenti stabilmente, altri saltuariamente, avevano invocato tutte le strade giudiziarie, dalla denuncia alla Procura della Repubblica in giù, per poi adire il Tar di Reggio Calabria, perché preoccupati che l’Isola Ecologica avrebbe “provocato gravi danni all’ambiente ed ancor più alla salute umana”. Tutte risibili congerie di affermazioni apodittiche ed infondate, come quelle che il sito individuato sia in piena area Sic, Zps e Parco Marino e che avrebbe messo a repentaglio la sopravvivenza delle tartarughe marine, come se, per nidificare, le tartarughe attraversano la ferrovia e poi la statale 106, per andare a deporre le uova proprio nello stesso posto dove si deve costruire l’isola ecologica.
Per non dire dell’esperto (?!?), che pontificava e mistificava dalla pagina facebook “Palizzi Sotto Nobbio”, scrivendo che l’area individuata per realizzare l’opera era interessata da fantomatiche frane, smottamenti ed esondazioni, e che, addirittura, l’isola ecologica, in un tripudio di allarmismo e caccia alle streghe, era definita da questi ignoranti patentati “centro di raccolta rifiuti avente un intrinseco rischio ambientale legato allo sversamento/contaminazione del suolo”. Affermazioni, pure queste, dense di ignoranza e rispedite al mittente della sentenza del Tar. Poveri ignoranti, l’isola ecologica è solo un luogo temporaneo di stoccaggio di materiali, quali il cartone, la plastica, il vetro, e dentro a dei cassoni a tenuta stagna.
Questi sono i paladini della legalità e della tutela dell’ambiente, che insieme alla minoranza consiliare, che ha idealmente e pienamente condiviso il grido di allarme lanciato e le denunce presentate per bloccare l’opera, avrebbero preferito gli ingombrati depositati ad ogni angolo di via, a spregio ed offesa del decoro urbano, dell’ambiente e della civiltà. Sono coloro che preferiscono avere a Palizzi tutto ciò, piuttosto che l’Isola Ecologica da costruire secondo legge ed in aderenza alle più stringenti regole di tutela dell’ambiente.
La sentenza del Tar zittisce le Cassandre, portatrici solo di devastazioni, che sono solo nella loro testa. Le procedure amministrative sono legittime. L’Amministrazione Comunale va avanti, nell’incedere sicuro sulla strada dello sviluppo e del bene comune.