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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 21 NOVEMBRE 2024

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Il viaggio e la magia dell’incontro Riflessioni del giurista Giovanni Cardona sul valore conoscitivo ed evolutivo del viaggiare

Il viaggio e la magia dell’incontro Riflessioni del giurista Giovanni Cardona sul valore conoscitivo ed evolutivo del viaggiare

Ogni uomo va alla ricerca della propria felicità: c’è chi la cerca nella stabilità di una casa, chi nelle soddisfazioni di un lavoro, chi nella fede; c’è chi cerca la felicità dentro se stesso e chi vive per gli altri.
E c’è chi viaggia ed incontra.
Viaggiare non è un moto a luogo, ma uno stato dell’animo.
Il tema del viaggio è un modello esemplare della letteratura universale, prediletto da pensatori e scrittori d’ogni epoca.
Dalla saga di Gilgames a Omero, da Apollodoro a Virgilio, da Marco Polo ai nostri giorni.
Perché si viaggia? Qual è la vera metafora che si nasconde dietro il desiderio di muoversi; quella di conoscere nuove culture, di vedere nuovi mondi, o forse quella di trovare un punto di riferimento che ci aiuti a conoscere meglio noi stessi.
I motivi per cui si viaggia s’intrecciano e si dipanano lungo il filo delle più diverse ragioni, e prima o poi il viaggiatore è costretto a fermarsi e a confrontarsi con tutto il corollario di domande e riflessioni che ne conseguono.
Può sembrare assurdo viaggiare e doversi interrogare sulle motivazioni che ci spingono a farlo, si può viaggiare semplicemente per il piacere di farlo?
Certo, ma a ben vedere si nasconde anche lì una motivazione più profonda: la ricerca della felicità.
Si viaggia per spirito d’avventura, per conoscere altri popoli, per andare alla scoperta del mondo ed accorgersi poi che quello a cui hai sempre anelato è li, appena dietro il giardino di casa, si viaggia per imparare ad amare o per essere amati, per lenire un dolore o per dare sfogo alla rabbia, perché spinti da una fede cieca o perché non si ha più nulla in cui credere, per aiutare il prossimo o per farsi aiutare, perché si è amici o per fare nuove amicizie.
Si viaggia per incontrare qualcuno o per abbandonare qualcun altro, per non saper attendere o perché abbiamo atteso troppo, per indagare nel profondo della nostra anima o per fuggire da se stessi.
Il viaggio, in tutte le sue dimensioni, educa e porta il viaggiatore a una maggiore consapevolezza di sé, del proprio mondo interiore e della realtà circostante, il viaggio è fautore di cambiamento in quanto in grado di mutare la stessa identità del viaggiatore.
Il viaggio è un invito a perdersi per ritrovarsi. E’ così che il viaggio assume un’importante valenza educativa, di crescita interiore, favorendo l’inizio di un nuovo cammino verso la piena maturazione e realizzazione del vero sé.
Ed è solo attraverso un rinnovamento di prospettiva in una visione accomunante che genera mutuo rispetto, che è possibile far fronte alla grande sfida educativa del nostro tempo.
Un viaggio, se vissuto in pienezza, ha il potere di cambiare la vita di coloro che lo realizzano e grazie anche all’incontro acquista un importante valore pedagogico, proprio oggi, ove a causa dell’affievolirsi di rassicuranti comunità d’appartenenza entro le quali poter condividere situazioni e trovare attendibili modelli di riferimento, si sta sempre più diffondendo un disorientamento sociale e morale che causa nell’individuo incertezza e la conseguente perdita di precisi riferimenti valoriali.
Certe esperienze, se vissute in pienezza, hanno il potere di introdurci nel viaggio più importante quello della vita, un itinerario di comprensione del senso ultimo dell’esistenza umana che porta a scoprire la verità di sé, senza la quale ciascun essere umano è portato a compiere scelte alla cieca, che non portano alla vera felicità.
Viaggi che disegnano percorsi, sbirciano nei fili della memoria che non si fa nostalgia ma con la magia dell’incontro, costruiscono speranza ed infinita ricerca.
In ogni uomo, in fondo, si nasconde il tipo di Ulisse, ciascuno presto o tardi è indotto a ripercorrere una sua personale Odissea – un nòstos o ritorno direbbero gli antichi Greci – per fare i conti con se stesso, onde imprimere un salto evolutivo alla propria anima.