Imbecillity day Quando le donne sono "cose" da inseminare
La vituperazione alle donne è storia antica e purtroppo ancora fortemente frequente. L’ultima in ordine cronologico, la campagna pubblicitaria (orrenda) così definita “Fertility Day”, voluto dal ministero della salute, la cui “istituzione rientra, così si legge nel sito, è prevista dal Piano Nazionale della Fertilità“, e poi, “per mettere a fuoco con grande enfasi” e si elencano una serie di cose, che vanno dalla “bellezza della maternità e paternità” alla “denatalità” fino alle malattie comprese le cure mediche.
L’inopportuna e l’orripilante campagna promozionale di questa iniziativa, già ampiamente sbeffeggiata e condannata, soprattutto dalle donne stesse (in quanto “parte offesa”), non ha bisogno di ulteriore critiche che essa stessa li attira a se, solo ad osservare i manifesti curati nei minimi particolari per elargire offese con il sorriso sulla bocca.
Chiunque si chiede a questo punto, come mai le donne devono essere sempre le vittime sacrificali pure quando un’iniziativa apparentemente dovrebbe essere a loro favore. La storia dei maltrattamenti sulle donne, nasce da lontano, pensate che dove c’è la culla della civiltà nell’antica Grecia, la donna per condizione è ignorante. Oltre ad essere considerata un essere inferiore che limita la libertà, pensate che Euripide considerava la donna come “il peggiore dei mali”. Aristotele e Platone che molti (compreso me), prendono a volte come soggetti da citare asserivano che la donna era per “natura difettosa e incompleta”, per non parlare del grande Pitagora che addirittura affermò che la donna era stata creata ”dal principio cattivo che generò il caos e le tenebre”.
Un pochino meglio fu all’epoca dei romani con l’avvento della “matrona” in quanto era lei che si occupava della prima educazione dei figli, anche se le infedeltà di essa, l’oltraggio al marito era considerata un delitto e punibile con la morte, ma questa situazione fu ampiamente copiata ai tempi del Fascismo nel Codice Rocco con il delitto d’onore, altri tempi ed almeno in questo lo Stato non si è reso più partecipe di nefandezze criminali. Poi ci fu il tempo delle streghe dove raggiunse il massimo picco dell’ignoranza e della credulità popolare ai fini demoniaci. La donna venne demonizzata come creatura malefica, bugiarda, ribelle e quindi facile preda del demonio. Insomma, tutti coloro che deviavano dalla norma, potevano diventare sospetti di stregoneria, essere torturati e condannati al rogo. Li si accusava di preparare filtri e veleni, di praticare incantesimi capaci di provocare la morte di persone e animali, di gettare il malocchio, di guastare i raccolti, di invocare gli spiriti maligni e cosi via. Roba d’altri tempi e mettersi le mani ai capelli e strapparseli pure.
Poi la donna che subisce l’onta dell’inferiorità rispetto all’uomo anche in epoca moderna come il diritto al voto, la sottomissione della famiglia patriarcale, i soprusi nel mondo del lavoro e la sottomissione come creatura femminile in quanto tale. Molte volte le donne hanno il vantaggio di avere un passo in più dell’uomo, ma tale viene troncato di netto, per paura? Complessi di Inferiorità da parte dell’uomo? Credo proprio di sì! L’inferiorità dell’uomo è sempre più palese, ma se ci mettiamo anche le campagne che apparentemente dovrebbero essere a loro favore e si lancia un messaggio in cui si dice che fai figli prima che invecchi, siamo all’indecenza ed all’insulto diretto e imperdonabile. E fa pensare, oltre al senso di nausea che a capo del Dicastero di questa iniziativa ci sia una donna, tale Beatrice Lorenzin.
Sicuramente tale iniziativa sarà ridimensionata, ne siamo certi anche per il rispetto delle donne affette da patologie invalidanti che subiscono il dolore nel vero senso del termine e non riescono a reagire per fare figli perché impera una infertilità bastarda e maledetta. Quelle donne discriminate dal mondo del lavoro perché paradossalmente un ministro dice di fare i figli e un altro dicastero di competenza del lavoro non le tutela perché i datori di lavoro le licenziano. No, così non va bene signor ministro, così non va bene amici governanti, così non va bene uomini dalla morale ad orologeria ed a comando.
Cos’altro dire? Chiudere in bellezza con William Shakespeare, “Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete
tappato, per le sue ali che avete tarpato, per tutto questo: in piedi, signori, davanti ad una Donna!”