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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

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Impegno dei Carabinieri contro la violenza sulle donne La violenza nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, che provoca danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata

Impegno dei Carabinieri contro la violenza sulle donne La violenza nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, che provoca danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata

“La violenza nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, che provoca danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata”. Con queste parole, nel 2011, l’articolo 3 della Convenzione di Istanbul ha definito la violenza contro le donne e proprio oggi ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione di questo grave fenomeno sociale, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
Per l’Arma, la tutela delle vittime di violenza rappresenta un settore strategico delle politiche di prevenzione e contrasto in attuazione al paradigma delle cosiddette 4 “P” della citata Convenzione: Prevenire, Perseguire, Proteggere e Politiche integrate. Negli ultimi anni, sono state intraprese numerose azioni concrete per innalzare il livello di protezione assicurato alle vittime di violenza.
Infatti, già dal 2014, i Carabinieri hanno creato una rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere per garantire interventi tempestivi e aderenti alle specificità delle varie casistiche. La rete è costituita da personale appositamente formato e costantemente aggiornato per svolgere funzioni di referente sulla delicata tematica.
Nel 2015, poi, nasce il progetto “Una stanza tutta per sé”, risultato di una stretta collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’Organizzazione Soroptimist International d’Italia, che ha consentito di realizzare, presso numerose caserme dei Carabinieri di tutto il territorio nazionale, sale dedicate all’ascolto delle vittime vulnerabili dotate anche di arredamenti studiati per renderle più accoglienti, utilizzate anche per la registrazione delle “audizioni protette”.
Nel solco di questo grande impegno in difesa delle donne vittime di violenza e con un lavoro silenzioso ma quotidiano al fianco dei più deboli ed esposti a rischio, si muovono anche i Carabinieri della Legione Calabria, guidati dal Generale di Brigata Pietro Salsano.
In Calabria, finora, sono state create otto “stanze tutte per sé” in altrettanti presidi dell’Arma dislocati in modo omogeneo sull’intero territorio regionale: Cosenza, Crotone, Catanzaro, Lamezia Terme, Soverato, Locri, Palmi e Reggio Calabria. Proprio questa sera, nell’ambito della campagna internazionale “orange the world 2021” lanciata ogni anno da Soroptimist con cui vengono dedicati 16 giorni all’attivismo contro la violenza, le caserme di Cosenza Centro, Catanzaro Principale, Soverato, Lamezia Terme, Gioia Tauro, Taurianova, Palmi e Reggio Calabria saranno illuminate e si coloreranno di arancione, colore scelto a simbolo di un futuro senza violenza di genere, per ricordare a tutte le vittime che c’è un luogo sicuro a cui rivolgersi
Nella regione, l’attività di sensibilizzazione e contrasto attuata dai Carabinieri ha fatto emergere, dal confronto tra gli ultimi due anni, una sostanziale invarianza dei reati cosiddetti “spia” ovvero maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesione personale, violenza sessuale, atti persecutori ossia “stalking”, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, commessi nel 2020 – in totale 1.066 – rispetto quelli perpetrati nel 2021, 1.070 fino ad oggi. In particolare, in entrambi gli anni, il reato maggiormente commesso è stato quello di maltrattamenti contro familiari e conviventi che ha rappresentato circa il 50% dei delitti “spia” del 2021, ciò a ulteriore conferma che la forma di violenza più grave e insidiosa è quella che si consuma all’interno delle mura domestiche.
Nel corrente anno ben 113 sono state le persone arrestate per la commissione di reati spia di cui 1 per “femminicidio”, 72 per maltrattamenti in famiglia, 6 per lesioni, 5 per violenza sessuale, 7 per atti sessuali con minorenne, 21 per “stalking” e 1 per diffusione illecita di video sessualmente espliciti. Altro dato di rilievo è quello del numero di persone denunciate all’Autorità Giudiziaria più di 800 in tutta la regione, nonché quello relativo a 124 soggetti colpiti, a vario titolo, da misure cautelari differenti dall’arresto quali, ad esempio, l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
Tra gli episodi più gravi, nel 2020, ricordiamo la tragedia che proprio il 25 novembre portò i Carabinieri ad identificare ed arrestare un 37 enne di Badolato (CZ) autore dell’efferato omicidio della sua ex amante, una donna 52 enne di Stalettì (CZ), uccisa due giorni prima a coltellate sulla scogliera di Pietragrande.
Anche il 2021, purtroppo, è stato caratterizzato da recenti e gravissimi episodi di violenza nei confronti di donne. Nel cosentino, lo scorso 13 settembre, i Carabinieri hanno arrestato un autotrasportatore 52enne, il quale a casa, a seguito di un litigio per futili motivi, aveva assassinato la moglie con numerose coltellate all’addome.
Invece, nel vibonese la sera del 26 settembre, una giovane 29enne, ferma a un distributore per le operazioni di rifornimento, è stata picchiata selvaggiamente da un uomo per rapinarle l’auto. Nei giorni successivi, anche grazie alla collaborazione della vittima e di alcuni testimoni, i Carabinieri hanno identificato ed arrestato i due autori dell’aggressione, l’esecutore materiale e l’autista. La vittima è stata seguita fin dalle prime fasi del suo ricovero in ospedale dal Comandante del NOR della Compagnia di Vibo Valentia, Ten. Veronica Pastori che l’ha supportata nel percorso che ha portato alla denuncia dell’autore della violenta aggressione.
In materia di contrasto alla violenza contro le donne rivestono fondamentale importanza l’attività di prevenzione e la formazione di una cultura sociale di legalità diffusa. Pertanto, i Carabinieri in Calabria sono costantemente impegnati e disponibili allo sviluppo di iniziative orientate a tali obiettivi quali la partecipazione a convegni, dibattiti anche all’interno di istituti scolastici e ad ogni forma di sensibilizzazione sul delicato fenomeno. In tale ottica, in questo periodo, i Carabinieri stanno partecipando a numerose iniziative su tutto il territorio della regione: in provincia di Catanzaro, a Girifalco; nel cosentino, a Celico, Corigliano-Rossano e Cariati; in provincia di Reggio Calabria, a San Ferdinando.