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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 GENNAIO 2025

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Impianti contraccettivi Essure. Bayer ritira il prodotto «per motivi commerciali» negli Usa Già proibito in Europa era finito negli ultimi anni nella bufera per i presunti effetti collaterali gravi consistenti nella "Perforazione delle tube e dell'utero"

Impianti contraccettivi Essure. Bayer ritira il prodotto «per motivi commerciali» negli Usa Già proibito in Europa era finito negli ultimi anni nella bufera per i presunti effetti collaterali gravi consistenti nella "Perforazione delle tube e dell'utero"
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Dopo essere stato ripetutamente accusato per le reazioni avverse in
diversi paesi del globo, il dispositivo contraccettivo permanente
Essure, sviluppato dalla Conceptus Inc., un’azienda sussidiaria della
Bayer, alla fine dell’anno il dispositivo non verrà più
commercializzato negli Usa, dopo uno stop analogo in Europa lo scorso
anno. A confermare l’iniziativa è stato l’autorevole Food and
Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si
occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici,
che ha ricevuto la notifica dalla Bayer che il dispositivo
anticoncezionale permanente Essure non verrà più distribuito negli
Usa dopo il 31 dicembre Scott Gottlieb, il direttore dell’ente, ha
commentato in un comunicato che: “La decisione segue una serie di
azioni che l’Fda aveva intrapreso a seguito dei report di eventi
avversi associati con l’uso”. Negli Stati Uniti, l’attivista per i
diritti civili Erin Brockovich ha iniziato una lunga battaglia perché
l’Essure venisse tolto dal mercato, e gestisce oggi un sito web dove
le donne impiantate con questo metodo contraccettivo possono
raccontare le loro storie e condividere le loro esperienze. Migliaia
di donne hanno infatti lamentato gravi effetti collaterali come la
perforazione d’organo cagionata dalla frammentazione dei
micro-inserti, che hanno in molti casi richiesto la rimozione
chirurgica del dispositivo. Disponibile in Francia dal 2002, è stato
posto sotto a sorveglianza rafforzata nel 2015 dall’Agenzia
Nazionale per la Sicurezza di farmaci e prodotti per la salute (ANSM),
a causa di un aumento delle segnalazioni di effetti avversi. Secondo
uno studio dell’ANSM, l’Essure a confronto con l’altro metodo di
sterilizzazione, la legatura delle tube, con la chirurgia minimamente
invasiva, non ha un “rischio complessivo superiore” . Alla fine di
aprile 2017, un comitato di esperti indipendenti nominati dall’ANSM
ha sentito il bisogno di migliorare l’informazione per i pazienti in
questo dispositivo, ma non ha ritenuto necessario limitarne il suo
utilizzo. Una procedura giudiziaria è già pendente davanti al
tribunale di Bobigny, che ha dato il via libera in aprile a richieste
di consulenza da parte di tre donne vettori o ex portatrici
dell’impianto. Dal 2001, circa 1 milione di unità del dispositivo
medico Essure sono stati venduti in tutto il mondo, tra cui 240.000
in Francia, secondo il laboratorio di Bayer. In Brasile, l’Agenzia di
sorveglianza sanitaria nazionale ha ordinato il richiamo dell’impianto
di sterilizzazione e la sospensione della sua vendita, la
distribuzione e l’uso, sostenendo gravi effetti collaterali del
dispositivo. Bayer solo negli Usa ha ricevuto diverse migliaia di
cause riguardanti gli effetti collaterali gravi di Essure, dalla
perforazione delle tube di Falloppio e dell’utero alle emorragie,
tanto che è in arrivo un documentario di Netflix sulla vicenda.
Secondo l’azienda però dietro il ritiro ci sono solo ragioni
commerciali, a partire dal forte rallentamento delle vendite dovuto
anche alle polemiche. «Vogliamo rassicurare le pazienti che usano
Essure e i loro medici che la decisione è stata presa per ragioni
commerciali – scrive Bayer – e che non è relativa a problemi di
sicurezza o qualità». In Italia, Essure, che è bene ricordare è
stato un metodo contraccettivo permanente e irreversibile, è
rimborsata al 100% dal Servizio Sanitario Nazionale. La procedura che
poteva essere eseguita in un ospedale o in una clinica in meno di 10
minuti ha quindi avuto ampia diffusione fra tutte quelle donne che
hanno scelto la via della sterilizzazione. A questo punto, Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[http://www.sportellodeidiritti.org/]”, invita tutte le donne
italiane che abbiano riscontrato problemi analoghi a quelli denunciati
in altri paesi, a segnalarceli per valutare la fattibilità di
un’azione analoga a quella transalpina, anche in Italia.