Imprenditore arrestato a Siderno, deteneva in casa una pistola con matricola abrasa Interventi dei Carabinieri anche a Bianco, Palizzi Marina e Bovalino
Alle prime luci dell’alba di ieri, i Carabinieri della Stazione di Siderno, unitamente a personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Locri, nell’ambito di una serie di serrate perquisizioni domiciliari, hanno tratto in arresto TERRANOVA Andrea, 35enne del luogo, responsabile del reato di detenzione di arma clandestina. Nel corso della mattinata, così come nei giorni scorsi, i militari dell’Arma hanno eseguito numerose perquisizioni sia nel comune di Siderno, sia in quelli limitrofi al fine di identificare i responsabile delle rapine commesse negli ultimi mesi nel centro cittadino ed è stato proprio nel corso di tale attività che i militari hanno rinvenuto, abilmente occultata nel sottotetto di un capanno adiacente all’abitazione del TERRANOVA, giovane imprenditore del luogo, una pistola calibro 6.35, avente matricola punzonata. L’arma, sottoposta a sequestro perché considerata clandestina, sarà ora inviata presso il Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per i successivi accertamenti tecnici volti a ripristinare il numero di matricola e risalire al reale proprietario, nonché verificarne l’eventuale utilizzo in altri reati.
Il giovane, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la locale Procura della Repubblica, Dottor Ezio ARCADI, presso la Casa Circondariale di Locri.
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BIANCO: DENUNCIATO UN 46ENNE DE LUOGO PER ABUSO EDILIZIO
I Carabinieri della Stazione di Bianco hanno denunciato in stato di libertà un commerciante 46enne del luogo, per aver realizzato sul retro del proprio esercizio commerciale una tettoria in ferro laminato, senza essere in possesso del permesso a costruire.
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PALIZZI MARINA: CONTROLLATE LE CASE POPOLARI DELLA FRAZIONE SPROPOLI-LIMARA. 30 LE PERSONE IDENTIFICATE E 12 GLI APPARTAMENTI ISPEZIONATI. UNA DENUNCIA IN STATO DI LIBERTÀ PER FURTO AGGRAVATO DI ENERGIA ELETTRICA.
Con il supporto dei militari Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili del Gruppo Operativo Calabria di stanza in Vibo Valentia e della Compagnia di Intervento Operativo del 4° Battaglione “Veneto”, i Carabinieri della Compagnia di Bianco hanno sottoposto a verifica la situazione alloggiativa dell’edilizia residenziale pubblica nella frazione Spropoli-Limara del Comune di Palizzi. I militari dell’Arma hanno controllato 12 alloggi popolari, in cui sono state identificate quasi 30 persone, trovate all’interno degli appartamenti al momento dell’attività ispettiva. I nominativi di questi soggetti sono stati incrociati con gli elenchi forniti dal Comune di Palizzi Marina e dall’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) di Reggio Calabria, al fine di riscontrarne la coincidenza. In particolare:
– 2 sono risultati non ancora assegnati;
– 3 erano legittimamente occupati;
– su 7 di essi sono in corso accertamenti per verificarne la legittima occupazione.
Durante le ispezioni, i Carabinieri hanno deferito in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica una 47enne che, mediante un by-pass di fili successivamente sottoposto a sequestro, aveva abusivamente allacciato il contatore delle propria abitazione di residenza con la linea elettrica dell’ENEL.
Il risultato dei controlli è stato ora rassegnato all’ATERP di Reggio Calabria per i conseguenti provvedimenti di competenza.
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BOVALINO: NOTIFICATO DAI CARABINIERI UN PROVVEDIMENTO DI CHIUSURA PER 15 GIORNI A UN CIRCOLO CONSIDERATO ABITUALE RITROVO DI PREGIUDICATI
Stamane, i Carabinieri della Compagnia di Locri hanno notificato al titolare di un circolo di Bovalino un provvedimento di sospensione di 15 giorni dell’attività ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), poiché a seguito di ripetuti controlli effettuati in specie dai militari della locale Stazione presso l’esercizio in parola è stato accertato che il locale risulta essere luogo di abituale ritrovo di persone controindicate o comunque pericolose. È stato proprio il quotidiano controllo del territorio che ha consentito di accertare che il suddetto esercizio era l’unico, nonostante la presenza nelle vicinanze di altri locali analoghi, ad essere assiduamente frequentato da diversi soggetti pregiudicati o comunque ritenuti d’interesse operativo in considerazione del loro circuito relazionale e familiare. Taluni di questi sono da considerarsi elementi di vertice delle cosche gravitanti nel territorio, nonché soggetti sottoposti a misure di prevenzione personale in considerazione della loro elevata pericolosità sociale. Tali circostanze, ancor più in ragione del contesto territoriale di riferimento, assumono una particolare gravità se considerate in una più ampia prospettiva: in particolare un “abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”, va ad alimentare quel circuito d’illegalità che trova terreno fertile e sviluppo in questi territori; oltre ad essere logica propagazione di un approccio ambientale tipicamente e storicamente avverso all’ordinamento giuridico e ai suoi rappresentanti.
È opportuno ricordare che il provvedimento in questione ha prevalente natura di misura cautelare, con finalità di prevenzione rispetto ai pericoli che possono minacciare l’ordine e la sicurezza pubblica; ne consegue che esso prescinde dall’accertamento della colpa del titolare del pubblico esercizio, essendo prevalente la finalità dissuasiva della frequentazione malavitosa indotta dal periodo di chiusura obbligatoria dell’esercizio stesso.