Si parla un po’ ovunque di timida ripresa, di miglioramento delle condizioni economiche degli italiani, eppure non c’è di che entusiasmarsi perché i dati raccolti dall’Istat e che riguardano le condizioni economiche delle famiglie italiane nel 2016 mettono in evidenza una sofferenza, che ancora oggi non si è rimessa.
In Calabria il maggior numero di famiglie povere
Se in tutto il territorio nazionale le famiglie in difficoltà sono tante, in Calabria se ne concentra il maggior numero. Cosa significa? Sicuramente che a sud dell’Italia si riscontrano le problematiche maggiori, una tendenza purtroppo negativa che si deve a diversi fattori e che perdura ormai nel tempo. Del resto ormai i problemi del mezzogiorno e del sud sono ben noti, ma è la povertà relativa che lascia perplessi, ovvero il confronto tra la povertà delle famiglie calabresi e quella delle altre famiglie italiane.
A soffrire di più sono gli anziani
Sembra quasi un paradosso, dato che molti di loro hanno una fonte di reddito certa e possono anche fruire di forme di prestito agevolato come la cessione del quinto pensionati in convenzione Inps, eppure sono proprio loro, gli anziani, a soffrire di più la povertà. Sempre secondo i dati Istat, infatti, se le famiglie in gravi difficoltà economiche sono l’11,9%, quindi una percentuale abbastanza stabile rispetto al 2015 (i dati evidenziati dall’Istat, e che sono ancora parziali, sono inerenti il 2016), tra queste una fetta cospicua sono anziani. Per quanto riguarda i cittadini italiani dai 65 anni in su, infatti, l’indice di povertà segna un netto peggioramento, passando dall’8,4% all’11%, mentre per le famiglie in cui vi è qualche componente alla ricerca di lavoro si riscontra un peggioramento dell’indice dal 32,1% al 35,8%.
Il lavoro stagionale non aiuta
Il problema per l’economia calabrese è che questa si basa soprattutto sul comparto del turismo, che come si sa, vede la sua massima produttività durante i soli mesi estivi, cioè nei mesi in cui il turismo registra il maggior flusso di visitatori. In questi ultimi anni sono soprattutto stranieri, turisti che, purtroppo, nell’ultimo anno sono aumentati ma hanno diminuito le loro spese in Calabria.
Ci sarebbe sicuramente bisogno di un piano di sviluppo, e non ci si deve illudere davanti al fatto che nella Regione sono aumentate le iscrizioni delle imprese alla Camera di Commercio perché, sebbene il numero faccia ben sperare, si deve attendere almeno qualche anno per capire se quelle realtà porteranno davvero un contributo all’economia calabrese, magari incidendo sul tasso di disoccupazione.
Gli aiuti economici
Secondo le nuove previsioni il Rei nel 2017 dovrebbe essere erogato a circa due milioni di persone suddivise in 400.000 famiglie, in queste saranno presenti circa 800.000 minori. A quanto ammonterà l’aiuto? Dovrebbe raggiungere i 2 miliardi di euro, cifra che comprende tra prestazioni e i servizi con fondi sia comunitari che nazionali.