Taurianova, proseguono senza sosta le ricerche per il ritrovamento di Salvatore Comandè
Nov 01, 2015 - redazione
TAURIANOVA, ORE 1:27
L’unità di crisi nel municipio di Taurianova è in fibrillazione. Si sta lavorando alacremente nel tentativo di individuare Salvatore Comandè o quantomeno il suo corpo. Con il trascorrere delle ore e il calar della notte le speranze che il carrozziere 43 enne trascinato via da una piena improvvisa e furibonda di acque piovane che dopo aver sollevato la sua Panda facendola finire in un canalone possa essere vivo diventano flebili. Ove mai non fosse annegato non potrebbe sopravvivere ad una notte all’addiaccio, esanime fra i canneti e i rovi che con un percorso tortuoso alla fine finisce nel Marro e da qui nel Petrace: l’antico Metauro nelle cui acque Oreste venne a mondarsi dalle Furie dopo aver ucciso Clitemnestra, sua madre. La tragedia è maturata nel tardo pomeriggio. Erano bastate poche ore di pioggia per canalizzare,come sempre, un impressionante flusso di acque metoriche che da Cittanova, per caduta scendono vorticosamente a Taurianova e la attraversano. Comandè, alla guida della sua Panda viola metallizzato, con a bordo la figlia Morena di 17 anni, si è ritrovato investito da una onda di piena violenta che ha sollevato la vettura ben oltre il livello del guard rail facendola poi precipitare dentro un canalone. La figlia, proiettata fuori veniva trascinata dalle acque e salvata poche decine di metri prima che il torrente s’inabissi sottoterra alla fine della Via Torrente San Nicola, all’altezza della Piazza di Santa Lucia. Oltre il fiume torna alla luce in un vallone, il torrente Crimi, da qui prosegue oltre l’abitato di Taurianova dove il canale, sempre circondato da rovi e canneti, assume il nome di Strada Campanaro il cui corso finisce nei terreni a ridosso del Marro dopo un salto, giù da una pendice verticale di oltre 50 metri frutto di decenni di erosione. Da qui il fiume finisce nel letto largo del Marro fino al Petrace e al mare. Un percorso tortuoso e irto di ostacoli. Non si esclude che il corpo possa essere rimasto impigliato nella vegetazione. Ma piove a dirotto e la tenebra profonda non aiuta nelle ricerche. Ma si lavora. Alla luce delle lampade. Come si può. L’unità di crisi è guidata dal Sostituto Commissario della Polizia di Stato, Giuseppe Simone . Con lui il Comandante dei Vigili del Fuoco, Romolo Antonio Stilo ,il capitano dei carabinieri Barone ed il Comandante della Stazione Carabinieri di Taurianova, Raia. Con loro la Polizia Municipale del comandante Bernava e i volontari della Protezione Civile ANPANA- GEPA: attivi fin dai primi minuti dell’emergenza . Un cugino dello scomparso , unitosi ai volontari a sua volta si infortuna nelle fasi frenetiche delle ricerche. Dopo ore, con la pioggia che di tanto in tanto concede qualche attimo di tregua, seguendo il corso delle acque dal luogo in cui la macchina è incastrata si ritrova solo il portafoglio di Comandè e si rafforza il convincimento che il corpo dell’uomo, cosciente o meno, sia stato spinto oltre il torrente San Nicola nel tratto del Crimi e da qui ancora più a sud. Le squadre monitorano anche con l’uso di sistemi elettronici ogni porzione del tratto interessato e una squadra va alla base del canyon dalla cui sommità le acque precipitano in località Mella e da qui verso il Marro. Il corpo potrebbe precipitare dall’alto da un momento all’altro. Ma le ore passano e nulla succede mente la notte si consuma nell’attesa e la pioggia continua a cadere.
TAURIANOVA, ORE 6:20
Continuano senza sosta le ricerche di Salvarore Comandè. L’unità di crisi operativa, presso uno stabile del comune di Taurianova, alle prime luci dell’alba, ha avviato le ricerche concentrando gli sforzi nella direzione del torrente Crimi ed in particolare in uno strapiombo non ispezionato nella notte. La situazione non si presenta facile in quanto la pioggia battente continua incessante su Taurianova. Va elogiato il coraggio e l’impegno costante delle forze di polizia, dei tanti volontari, che pur non chiudendo nemmeno per un secondo gli occhi, stanno dando il massimo delle loro forze per poter ritrovare Salvatore.
TAURIANOVA, ORE 9:00
Ripartita, sin dalle prime luci dell’alba, la macchina dei soccorsi e delle ricerche per il ritrovamento del taurianovese Salvatore Comandè. L’unità cinofila del soccorso alpino della Guardia di Finanza è in città per dare un aiuto concreto nella tragedia che ha colpito e sconvolto una popolazione intera. Quattro cani di grossa taglia, addestrati nella ricerca di persone disperse, sono impegnati nelle zone interessate dal disastro nel tentativo estremo di ritrovare Comandè.
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