Incendio archivio San Pietro di Caridà, condanna di Bova "Mi sento umanamente e istituzionalmente molto vicino alle decine di amministratori locali esposti in prima linea nella difficile lotta contro la criminalità organizzata"
<Un bollettino di guerra che fa tremare la Calabria, perché ormai a essere colpite, attraverso gravi intimidazioni e gesti proditorii, non sono più solo le persone fisiche bensì anche i simboli delle varie comunità. È il caso dell’ultimo attentato incendiario, solo in ordine di tempo, perpetuato ai danni dell’archivio comunale del piccolo centro reggino di San Pietro Caridà>. Ha esordito così il presidente della commissione speciale Antindrangheta Arturo Bova nel commentare il deprecabile avvenimento che ha scosso un’intera cittadina, privata di una sorta di luogo della memoria in cui erano custodite tutte le carte relative alla storia degli abitanti caridaresi. L’on. Bova nel prosieguo delle sue considerazioni ha detto ancora: <Mi sento umanamente e istituzionalmente molto vicino alle decine di amministratori locali esposti in prima linea nella difficile lotta contro la criminalità organizzata. C’è infatti chi non si piega di fronte all’arroganza delle mafie, quotidianamente combattute anche da magistratura e forze dell’ordine. Ecco perché mi aspetto un deciso passo in avanti della nuova classe politica, che deve spazzare via quella cosiddetta zona grigia in cui allignano intrecci perversi in nome del potere e degli affari illeciti>.