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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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Incidente SS 106, morta la quarta ragazza Dopo quasi un mese di agonia la 24enne Francesca Bressi si è spenta in ospedale, dove era ricoverata dalla sera dell'incidente, avvenuto il 21 agosto

Incidente SS 106, morta la quarta ragazza Dopo quasi un mese di agonia la 24enne Francesca Bressi si è spenta in ospedale, dove era ricoverata dalla sera dell'incidente, avvenuto il 21 agosto
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CATANZARO – Dopo quasi un mese di sofferenze è morta anche la quarta giovane coinvolta nel pauroso incidente avvenuto il 21 agosto scorso sulla strada statale 106, nel territorio di Santa Caterina sullo Ionio, nel Catanzarese.

Francesca Bressi, 24 anni, era ricoverata da quella drammatica sera, quando la Fiat Panda su cui si trovava il gruppo di amici è finita fuori strada, scaraventando alcuni di loro nella vicina scarpata. La notizia è stata resa nota dall’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”, che dal primo giorno stava seguendo il drammatico incidente e la lotta tra la vita e la morte di Francesca.

Nello scontro morirono Lorena Lopilato, 21 anni, e Pasquale Papaleo, 25, fidanzato di Francesca Bressi. Poche ore dopo era deceduta anche Vittoria Lopilato, 24 anni, cugina di Lorena. I quattro erano tutti residenti a Badolato ed erano di ritorno dal matrimonio di alcuni amici.

“Abbiamo pregato affinché riuscisse a salvarsi – si legge nella nota dell’Associazione -. Speravamo che ritornasse a casa dai suoi genitori e da suo fratello. Siamo stati tutti vicini a lei con la mente e con il cuore mentre lottava in questi ultimi 28 giorni, tra la vita e la morte. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Francesca Bressi, di 24 anni, coinvolta nel tragico incidente del 21 agosto scorso sulla S.S.106 a Santa Caterina sullo Ionio, ci ha lasciati questa mattina.

Francesca Bressi è la ventiquattresima vittima della S.S.106 in Calabria nell’anno 2016 dopo Eugenio Vadalà di 28 anni e Giuseppe Barone di 18 anni deceduti l’8 gennaio a Bocale fraz. di Reggio Calabria, Francesco Nicola Dati di 29 anni deceduto il 21 gennaio a Cirò Marina (KR), Carmela Palermo di 66 anni deceduta il 6 febbraio a Rossano (CS), Francesco Gaetano di 62 anni deceduto il 13 aprile a Corigliano Calabro (CS), Maria Cristina Brancatisano di 53 anni deceduta il 15 maggio a Montebello Jonico (RC), Pasquale Scarano di 67 anni deceduto il 16 maggio a Brancaleone (RC), Vittorio Leotta di 25 anni e Deborah Ranieri di 21 anni deceduti il 22 maggio a Sant’Andrea dello Jonio (CZ), Dmytro Lazarenko di 27 anni deceduto il 29 maggio a Ferruzzano (RC), Francesco Manoiero di 20 anni deceduto il 04 Giugno a Catanzaro Lido, Francesco Antonio Tarantino di 61 anni deceduto il 22 Giugno a Simeri Crichi (CZ), Giuseppe Varlaro di 22 anni deceduto il 5 luglio a Cassano all’Ionio (CS), Francesco De Salvo di 61 anni deceduto il 17 luglio a Rossano (CS) e Domenico Ciccarello di 62 anni deceduto il 27 luglio a Roccella Jonica (RC), Herde Yanosch di 30 anni e Fabio Capalbo di 27 anni deceduti l’11 agosto a Calopezzati (CS), Vittoria Lopilato di 23 anni, Lorena Lopilato di 24 anni, Pasquale Papaleo di 25 anni deceduti il 21 agosto a Santa Caterina dello Jonio (CZ), Roberto Santini di 51 anni, la moglie Rossella Sardiello di 46 anni, ed il figlio Marco di 19 anni deceduti il 27 agosto a Villapiana (CS).

“La grande tragedia che ha colpito la Comunità di Badolato, per l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è grande motivo di dolore. Pregheremo affinché Dio vi dia la forza di superare questo triste momento”. Con queste parole il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha espresso le più sentite e sincere condoglianze al Sindaco di Badolato Gerardo Mannello ed alla comunità tutta.

L’Associazione intende ribadire e sottolineare che tutto ciò rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana ed intende evidenziare, inoltre, che quanto accade purtroppo da sempre sulla S.S.106 ha delle chiare ed evidenti responsabilità politiche: il silenzio e l’indifferenza del Governo nazionale e regionale, della classe parlamentare calabrese a Roma, delle amministrazioni locali e provinciali, delle forze sindacali. Tutti, nessuno escluso, coloro i quali rivestono ruoli istituzionali, sono moralmente responsabili dell’olocausto sulla S.S.106.

L’Associazione, infine, si stringe attorno alla Famiglia Bressi, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo queste vite spezzate sull’asfalto della “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima tragedia di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana”.