Incidenti caccia, il 60% causato da cacciatori ubriachi Aidaa propone l'obbligo di divieto di sparo nelle giornate di nebbia ma sopratutto di inserire il controllo alcolemico
Roma – Ai cacciatori in Italia è permesso sparare anche se sono ubriachi
e infatti il 60% degli incidenti di caccia avvenuto nel corso degli ultimi cinque
anni è stato causato da cacciatori che prima del fucile avevano alzato il gomito.
Inoltre, altra cosa abberrante, in Italia è possibile sparare anche nelle giornate
di nebbia e questo è per numeri la seconda causa degli incidenti di caccia dove
muoiono e vengono ferite persone che spesso non hanno nulla da spartire con i cacciatori
medesimi. Da qui la proposta di AIDAA al governo di inserire l’obbligo di divieto
di sparo nelle giornate di nebbia ma sopratutto di inserire il controllo alcolemico
a campione sui cacciatori prima che dell’inizio della battuta di caccia e dopo la
terza volta che il cacciatore viene trovato sopra il limite minimo gli venga ritirato
a vita il permesso di caccia. “E’ risaputo che i cacciatori prima di andare a caccia
si trovano spesso per bere un goccetto- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA
e firmatario della lettera al capo del governo- per questo chiediamo che si introducano
come per gli automobilisti controlli a campione sul tasso alcolico e che si vieti
di sparare nelle giornate di nebbia”: Da settembre a oggi i morti per caccia sono
stati 26, i cacciatori feriti 53 e i le persone estranee ferite dai colpi dei cacciatori
sono state 13.