Incontro all’Unical con le comunità appartenenti alla minoranza linguistica albanese L’interesse dell’Ateneo è quello di sostenere gli sforzi degli Enti locali del territorio per la valorizzazione delle specificità culturali
Su iniziativa della Università della Calabria e della Fondazione Universitaria “Francesco Solano”, si è tenuto il 30 ottobre 2014 nella Sala University Club dell’UNICAL un incontro di Sindaci ed Amministratori comunali delle comunità riconosciute appartenenti alla minoranza linguistica albanese (legge n.482/1999).
L’assise, è stata aperta dal Magnifico Rettore prof. Gino Crisci, che nel ricordare le sue origini arbëreshe-molisane, ha evidenziato l’interesse dell’Ateneo a sostenere gli sforzi degli Enti locali del territorio per la valorizzazione delle specificità culturali, come queste rappresentate dalla comunità italo-albanese presente in tutto il Mezzogiorno d’Italia ma concentrata soprattutto in Calabria.
Sono quindi seguite le relazioni del Pro-rettore, prof.Guerino D’Ignazio, che si è soffermato sul ruolo dei Comuni e la gestione dei servizi in forma associata, e che ha ribadito l’importanza centrale che rivestono le nuove realtà associative come le Unioni intercomunali quale strumento di crescita delle piccole comunità locali, in un momento particolare della nostra storia e nelle aree interne del nostro Mezzogiorno, accomunate dalla condivisione di un importante marcatore di condivisione quale la cultura lingua e la cultura minoritaria per le comunità italo-albanesi e quella del prof.Roberto Musmanno, delegato alla ricerca e al trasferimento tecnologico, che ha evidenziato il grande servizio fin qui fornito all’Ateneo e al territorio dal Liaison Office e le straordinarie potenzialità progettuali di questa struttura di fronte ai nuovi programmi comunitari, soprattutto in riferimento ad Horizon 2020 e alle nuove linee di intervento specifiche sui Balcani che potrebbero riguardare come soggetti proponenti, ma solo se in forma aggregata, proprio le comunità italo-albanesi.
E’ quindi seguito il dibattito, al quale è intervenuto il prof.Matteo Mandalà, dell’Università di Palermo ma anche in rappresentanza dell’Unione BESA dei Comuni arbereshe di Sicilia, che ha sottolineato le positività delle azioni promosse da questo consorzio di comuni in ambito culturale ed editoriale, e che ha posto l’accento sul ruolo attivo delle cattedre di albanologia delle Università della Calabria e di Palermo nella politica culturale delle comunità italo.-albanesi e che ha invitato ad allargare il raggio d’azione tenendo conto del nuovo quadro geo-politico mediterraneo, che vede le singole comunità espressione della nostra minoranza in grado di dialogare direttamente ed attivamente con le aree linguistiche di origine (Albania, ma anche Kosovo, Macedonia, ecc.); l’Ambasciatore Mario Bova, presidente dell’Associazione culturale Occhio Blu Cenerini Bova, che ha sottolineato il nuovo ruolo dell’Albania nel contesto mediterraneo e, la sua nuova posizione quale Paese candidato all’Unione europea e ha evidenziato l’importanza storica della comunità arbereshe quale raccordo naturale nei rapporti tra Italia e Albania; il dr. Cosmo Azzinari, Sindaco di San Cosmo Albanese e presidente dell’Unione dei Comuni Arberia, che ha denunciato il grave fenomeno dello spopolamento delle comunità interne, come quelle arbereshe, e ha evidenziato la positività della messa in comune dei servizi nel Consorzio, ma anche la scarsezza delle risorse oggi disponibili, anche per i progetti culturali di valorizzazione della lingua e della cultura arbereshe; l’on. Mario Brunetti, che ha segnalato come gli arbereshe abbiano oggi un nuovo ruolo che si è venuto a rimodulare tenendo conto del nuovo scenario mediterraneo e balcanico e come , al di là dello scarso peso politico di questa componente minoritaria, gli italo-albanesi abbiano sempre espresso nel corso della loro storia il valore dell’unità – vedi sulle vicende risorgimentali, italiane prima e albanesi poi – e non quello della divisione; l’ing. Demetrio Crucitti, direttore della sede regionale RAI della Calabria, che ha sottolineato i segnali di apertura emersi anche dalla sede centrale per assicurare anche alle minoranze ‘interne’ come quelle arbereshe lo spazio previsto nel servizio pubblico radio-televisivo dalla legge 482/99, la disponibilità della teca RAI con migliaia di filmati sulle comunità minoritarie interessate e auspicando nuove forme di coinvolgimento delle sedi regionali RAI come quella calabrese sul tema delle minoranze attraverso un ruolo più attivo da parte della Regione; il prof. Nino Russo, docente UNICAL che ha auspicato la creazione della consulta delle minoranze arbereshe essenziale per una comunità diffusa nel territorio per riprendere l’idea, già lanciata dal compianto rettore Bucci, che immaginava una comunità policentrica e unita secondo un modello mutuato dal progetto Portoghesi sul Vallo di Diano; l’on. Damiano Guagliardi, che ha insistito sul peso politico che deve acquisire la comunità italo-albanese per poter contare molto di più di quello che attualmente conta; il Sindaco di Frascineto, Angelo Catapano, secondo cui è ora che i Comuni della minoranza albanese comincino a progettare diversamente il loro futuro, mettendo da parte le divisioni e i campanili del passato; il Sindaco di San Martino di Finita, Armando Tocci, che ha denunciato il peso demografico e socio-economico sempre meno rilevante che rivestono queste comunità per le quali l’adesione a forme associative intercomunali è l’unica arma per la sopravvivenza; il prof. Vincenzo Pace, già Sindaco di San Nicola dell’Alto, nel Crotonese, che ha insistito sul coinvolgimento di una scuola più attiva, responsabile e propositiva per frenare l’abbandono della lingua e della cultura minoritaria da parte delle giovani generazioni; il dr. Antonio Caprino, Assessore alla Cultura del Comune di San Marzano di S.Giuseppe, nel Tarantino, che ha evidenziato le azioni favorite dalla nuova legge regionale della Puglia sulle minoranze e ha assicurato pieno appoggio all’idea di associare i Comuni arbereshe in questa nuova consulta unitaria, per pesare di più e progettare nuovi percorsi culturali.
Ha concluso i lavori il prof.Francesco Altimari, trai promotori della iniziativa odierna quale docente di albanologia dell’UNICAL e quale presidente della Fondazione Universitaria “F:Solano”, che ha ringraziato l’Ateneo per questa task-force di docente e strutture messe a disposizione della comunità arbereshe d’Italia, sottolineando gli importanti segnali positivi che sono stati già dati dal Ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, impossibilitata ad intervenire all’incontro per concomitanti aimpegni governativi, sul tema della comunicazione pubblica radio-televisiva ma anche nell’invito rivolto con questo incontro odierno alle amministrazioni locali a trovare nuove sinergie in organismi più forti e unitari, per esprimere tutto il loro potenziale culturale, attualmente vanificato dalla inconsistenza degli scarsi fondi garantiti dalla stessa legge di tutela. Ha assicurato, grazie alla disponibilità data dai colleghi D’Ignazio e Musmanno, e da strutture come la Fondazione Universitaria “Francesco Solano”, la Scuola superiore di Scienze dell’amministrazione pubblica e il Liaison office, che l’Ateneo farà sicuramente la sua parte nel supportare queste nuove aggregazioni intercomunali che si intende organizzare e nella programmazione delle nuove azioni comunitarie favorite da Horizon2020 e dalla recente istituzione della Macro Regione Adriatico-Jonica, che permetterà un dialogo diretto tra le 40 amministrazioni comunali di area arbereshe e le nuove “regioni” degli Stati ad esse linguisticamente e culturalmente omogenee dell’area balcanica (Albania, innanzitutto, ma anche Kosovo, Macedonia, Montenegro, Grecia).
Come prossima tappa di questo percorso, avviato dall’UNICAL con la riunione odierna, è stata preannunciata un nuovo incontro già fissato per il 28 novembre p.v. nell’ambito delle iniziative deradiane, sempre all’interno dell’Ateneo di Arcavacata, che sarà allargato oltre che agli amministratori dei Comuni riconosciuti appartenenti alla minoranza albanese dalla legge n.482/1999, anche a rappresentanti governativi albanesi fortemente interessati alla valorizzazione del patrimonio culturale arberesh, ma anche alle realtà associative, alle scuole, a Fondazioni importanti, come Napolinovantanove, guidata da Mirela Barraco, con l’obiettivo di creare un momento forte di dibattito e di proposta, che applichi nel contesto arberesh le buone pratiche come quella di “adotta un monumento” per avvicinare le scuole del territorio grazie alla sensibilizzazione diffusa e cosciente di un patrimonio storicamente, linguisticamente e culturalmente rilevante come quello arberesh, che rischia seriamente di essere travolto dalla marea della globalizzazione se non si interviene in tempo e con strumenti adeguati come la creazione della Consulta generale dell’Arberia al centro della discussione odierna.
All’iniziativa hanno partecipato Sindaci e amministratori locali provenienti dalle comunità della minoranza albanese della Calabria (Cosentino, Catanzarese e Crotonese), dalla Basilicata, dalla Puglia e dalla Sicilia, ma anche docenti e studenti dell’Ateneo e numerosi operatori culturali e scolastici delle diverse comunità italo-albanesi.