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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Infanzia, ultimo avviso dell’Uil Scuola di Reggio "Il silenzio della politica di Reggio Calabria conferma l’assenso al disinteresse verso 4.608 bambini"

Infanzia, ultimo avviso dell’Uil Scuola di Reggio "Il silenzio della politica di Reggio Calabria conferma l’assenso al disinteresse verso 4.608 bambini"
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Dopo i molteplici comunicati delle scorse settimane la Uil Scuola di Reggio Calabria lancia l’ulteriore allarme per la possibile perdita di 3.000.000 di euro delle risorse Pac destinate per l’infanzia alla città, nel mentre la politica reggina rimane ancora in tombale silenzio.

Un silenzio che di per sé conferma “l’assenso” al disinteresse dimostrato dai tanti rappresentanti politici reggini, dall’Amministrazione Comunale, dai suoi vertici, dall’intera Giunta, finanche dai 32 consiglieri comunali di maggioranza e minoranza facenti parte del Consiglio comunale (con una sola eccezione), dagli organismi di categoria, dall’associazione Action Aid che pure in epoca remota si era auto referenziata nel ruolo di “futuro tutore e controllore” del corretto utilizzo delle risorse assegnate dal Pnscia.

Eppure i rappresentanti politici reggini, di maggioranza e minoranza, trovano il tempo per occuparsi di altri temi che evidentemente ritengono più importanti e prioritari a quelli dell’infanzia. Aprono  dibattiti sull’adozione del verde pubblico, sul Parco Caserta, sul Miramare, sul Canile municipale, sull’Aeroporto dello stretto, sui Curriculum di alcuni componenti della Giunta Comunale, sulle beghe nate dallo scioglimento del Consiglio comunale, insomma su tante questioni, utili e meno utili, ma poi tutti rimangono completamente indifferenti verso i problemi che riguardano i bambini della città. A nessuno importa della mancanza di asili nido pubblici (attualmente trova posto meno di 1 bambino su 100); dei gravi ritardi nell’attuazione delle risorse assegnate dal primo riparto del piano di azione e coesione e della riduzione di quelle relative al secondo riparto; del mancato avvio dei lavori di ristrutturazione dei nidi comunali di Archi e Gebbione, con a rischio la perdita delle relative risorse e l’apertura nel prossimo mese di settembre; del mancato avvio dei lavori di adeguamento del nido aziendale Cedir, attualmente munito di autorizzazione condizionata validità sino al prossimo 6 aprile; della perdita di risorse per l’acquisto di posti-utente in strutture convenzionate per l’anno in corso; della mancata stipula della convenzione con le strutture educative private accreditate; dell’azzeramento dei posti utente nelle strutture convenzionate per l’anno educativo 2016/2017.

Eppure i servizi all’infanzia sono palestre di opportunità, una sfida del futuro su cui investire, un investimento sociale e pedagogico nella prima infanzia, fondamentale per influenzare positivamente gli esiti del corso della vita degli attuali piccoli cittadini.

In assenza assoluta delle istituzioni, della politica e degli organismi di rappresentanza, tocca a noi, adulti responsabili dell’azione educativa, impegnarci per chiedere che questi bambini siano riconosciuti come soggetti di diritti immediatamente esigibili. Dispiace constatarlo ma ancora una volta siamo costretti a lanciare l’ennesimo allarme, con la speranza che stavolta sia la parte politica che quella tecnico amministrativa si adoperino prima possibile per salvare il salvabile prima che siano dispersi i finanziamenti.

L’autorità di gestione delle risorse Pac ha emanato la circolare 2392 del 23 marzo 2016, relativa ai piani di intervento del primo riparto, con la quale ha informato i Sindaci delle città assegnatarie che resta ferma la data del 30 giugno 2016 quale termine per l’attuazione degli interventi previsti e che le relative economie derivanti dalle risorse non utilizzate dovranno essere restituite.

Questo rappresenta pertanto l’ultimo avviso per i referenti politici della città, infatti sta per compiersi l’ulteriore spreco di risorse ai danni soprattutto dei piccoli cittadini, quei 4608 bambini che al momento non riescono a trovare una partecipazione attiva a tutela dei loro diritti e che da soli non possono di certo ottenere strumenti di aiuto adeguati e concreti.

La circolare chiarisce, inoltre, che relativamente alla schede di intervento per le quali le procedure di gara sono in via di concreta definizione e conclusione, occorre procedere a sottoscrivere i contratti di appalto entro il termine ultimo del 15 aprile 2016 al fine di conseguire l’obbligazione giuridicamente vincolate per il loro pieno utilizzo. A queste condizioni il Comune di Reggio Calabria potrà chiedere l’autorizzazione a prorogare le attività previste nel primo riparto fino al 31 agosto 2016. Ciò significa, nei fatti, che in mancanza di tale adempimento dovrà essere restituita dal Comune di Reggio Calabria buona parte della somma assegnata per acquisto di posti-utente in strutture convenzionate per 654.865,47 euro e che andrà restituita la somma destinata alla ristrutturazione dei nidi comunali di Archi e Gebbione per 534.548,74 euro (se non sarà firmato il contratto di appalto entro il 15 aprile p.v. Si segnala che allo stato la gara non risulta neanche indetta). Tali perdite aggraveranno quanto già avvenuto sul fronte delle risorse Pac assegnate al Comune di Reggio Calabria con il secondo riparto, che ha comportato una riduzione sul finanziamento disponibile di 966.650,58 euro.

Va da sé che la mancata ristrutturazione dei nidi comunali comporterà, oltre alla perdita del relativo finanziamento, anche l’impossibilità di avviare l’attività di gestione a settembre p.v. con l’ulteriore perdita di 1.107.649,82 euro assegnate con il secondo riparto.

Ricordiamo, inoltre, ai rappresentanti istituzionali che a partire dal prossimo 6 aprile, a causa della mancata esecuzione dei lavori di adeguamento per il nido aziendale del Cedir, è in scadenza l’autorizzazione condizionata a suo tempo rilasciata con l’inevitabile chiusura dell’unico nido comunale attualmente funzionante.

E’ necessario, perciò, una immediata attenzione collettiva sull’infanzia, della politica e dell’opinione pubblica, fondata su una istantanea operatività atta a risolvere i problemi che ancora ritardano l’attivazione degli interventi programmati con il primo riparto, già operativo sin da agosto 2014.

Non sarà più giustificabile l’inerzia della politica tutta, in mancanza delle necessarie azioni, come Uil scuola ci impegniamo sin da ora ad agire nei confronti dell’Amministrazione Comunale, attraverso una Class-action per la tutela risarcitoria dei bambini e dei loro genitori attivando un procedimento sia per ottenere il risarcimento del danno subito che per individuare i responsabili della perdita di risorse e della mancata attivazione dei servizi.

Sin oggi in tutti i nostri comunicati abbiamo sempre manifestato la speranza che i responsabili delle scelte e delle decisioni che influenzano il futuro dei bambini della città di Reggio Calabria, pongono in cima all’elenco delle priorità i temi che riguardano l’infanzia, ma così non è stato, adesso siamo a lanciare l’ultimo appello, se le nostre preoccupazioni diverranno realtà nessuno potrà trovare giustificazioni alcuna. Chiederemo conto di quello che accadrà alla politica e qualcuno dovrà motivare e giustificare la perdita delle risorse.

Cari rappresentanti Politici e istituzionali di questa città i bambini di fronte al sentimento di immobilismo dimostrato non si rassegnano all’ingiustizia sociale e chiedono a noi di essere la loro voce e lanciano un istanza affinché politica e società civile mettano al centro i loro diritti: é necessario ricalibrare una nuova messa a fuoco della priorità politica sull’infanzia, portare i diritti dei bambini al centro delle politiche pubbliche, generare alleanze nel sistema dei servizi per l’infanzia, di fronte a queste richieste non rimanete ancora una volta inermi con il vostro silenzio-assenso.