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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Inflazione record, 2,4% Pil 2010 in salita, +1,3%

Inflazione record, 2,4% Pil 2010 in salita, +1,3%

| Il 01, Mar 2011

Caro-prezzi al top dal 2008: benzina +11,8%, pane +1,2%. Dato Pil meglio di previsioni del governo

Inflazione record, 2,4% Pil 2010 in salita, +1,3%

Caro-prezzi al top dal 2008: benzina +11,8%, pane +1,2%. Dato Pil meglio di previsioni del governo

 

(ANSA) E’ record per l’inflazione a febbraio: secondo i calcoli provvisori dell’Istat si è attestata al 2,4%, con una crescita dello 0,3% rispetto a gennaio. Si tratta di un nuovo primato, visto che l’ultima volta che è stato toccato un livello più alto (2,7%) era nel novembre 2008. Sul dato hanno pesato gli aumenti dei beni alimentari e dei carburanti. Buoni invece i dati riguardanti la crescita 2010. Pil in rialzo all’1,3%, contro una previsione del +1,2%. In miglioramento anche il rapporto deficit-Pil, al 4,6%. Sale invece il debito. Male i dati sul fronte disoccupazione, soprattutto quella giovanile.

A FEBBRAIO BENZINA +11,8%, PANE +1,2% – Continuano a crescere i prezzi di beni primari come i carburanti e gli alimentari. In particolare, spiega l’Istat, il prezzo della benzina è aumentato a febbraio dello 0,8% su base mensile, con una crescita annua dell’11,8%. Sale anche il gasolio per riscaldamento (+1,8% su mese e +17,2% sull’anno). In forte crescita anche i prezzi dei beni alimentari: in particolare il pane aumenta dello 0,3% sul mese dell’1,2% sull’anno. Vola anche la frutta fresca, che in un mese è salita dell’1,8% e del 2,4% rispetto al febbraio 2010.

PIL: +1,3% CRESCITA 2010 – Il 2010 si chiude con una crescita del pil dell’1,3%. Lo comunica l’Istat. Il dato è migliore di quanto previsto dal governo che nella decisione di finanza pubblica aveva indicato un +1,2%. Alla crescita hanno contribuito per 0,6 punti percentuali i consumi delle famiglie residenti, mentre la spesa della pubblica amministrazione ha segnato un -0,1 punti percentuali. In calo anche (0,4 punti) la domanda estera.

CONTI PUBBLICI: DEFICIT 2010 AL 4,6% – Il rapporto deficit-pil si è attestato nel 2010 al 4,6%. Lo comunica l’Istat, che ha rivisto al rialzo il dato 2009 portando il deficit al 5,4%. Il miglioramento è dovuto a un aumento dello 0,9% delle entrate totali, e a un -0,5% per le uscite. Per quanto riguarda le entrate, si segnala un aumento del 5,1% in gran parte dovuto alla crescita del gettito Iva (hanno influito le norme per il contrasto dei crediti Iva inesistenti utilizzati in compensazione). Sale nel 2010 il rapporto debito-pil. Secondo l’Istat, si è attestato al 119% del pil. Si tratta di circa tre punti in più rispetto all’ultima stima che dava il rapporto nel 2009 al 116,1%.

PRESSIONE FISCO 2010 CALA A 42,6% – Cala la pressione del fisco. Nel 2010, secondo l’Istat, si è attestata al 42,6%, ovvero cinque decimi di punto in meno rispetto al 43,1% del 2009. Migliora l’avanzo primario, che l’anno scorso si è attestato a -0,1% del Pil rispetto al -0,7% del 2009.

REHN, PER CRESCITA ITALIA GIU’ DEBITO E RIFORME – “L’Italia ha davanti a sé una duplice sfida: risanare i conti riducendo l’elevato debito pubblico e assicurare una più rapida ripresa attraverso riforme strutturali”: lo ha detto il commissario europeo per gli affari economici e monetari Olli Rehn sottolineando in particolare come il nostro Paese abbia bisogno di una politica di “moderazione salariale per evitare ulteriori perdite di competitività”.

SACCONI,PREOCCUPA AUMENTO PREZZI ENERGETICI – Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, commenta con “preoccupazione” l’aumento dell’inflazione trainato dai prezzi dei prodotti energetici. Sacconi ha commentato anche i dati diffusi oggi dall’Istat sull’occupazione a gennaio (-83.000 occupati rispetto a dicembre, -110.000 rispetto a gennaio 2010), sottolineando che la ripresa economica per ora ha determinato il “riassorbimento dei cassaintegrati”, mentre ci sono in atto “diffuse ristrutturazioni”. “Preoccupa – afferma il ministro in una nota – la dinamica dei prezzi energetici e delle materie prime alimentari sospinta dalla domanda dei Paesi emergenti, dai fattori di instabilità e dalle pressioni speculative. Ne deriva un’inflazione importata che non aiuta i consumi interni e la crescita dell’economia. L’occupazione – prosegue – resta sostanzialmente stabile perché da un lato la crescita determina riassorbimento di cassintegrati e dall’altro sono in corso diffuse ristrutturazioni del tradizionale sistema produttivo”. I provvedimenti in corso di definizione per accelerare la crescita con occupazione – sottolinea – possono determinare buoni effetti sulla seconda parte dell’anno alzando l’incremento tendenziale del Pil. Quanto ai giovani – conclude – è ormai prossimo il rilancio del contratto di apprendistato attraverso il decreto delegato di riforma, così come stiamo operando per la maggiore efficacia delle politiche educative e formative”.

redazione@approdonews.it