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Influenza 2016 in aumento settimana per settimana

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Un milioni e cinquecentomila gli italiani che sono già stati colpiti dall’influenza
con un picco della penultima settimana di 218.000, per un totale, dall’inizio della
sorveglianza, di circa 1.500.000 casi. L’incidenza dell’influenza fra gli assistiti
del Servizio Sanitario Nazionale si assesta al 3,58 per mille. In particolare, continua
ad essere più colpita la fascia d’età tra entro i 4 anni di vita, con un’incidenza
del 10,82 per mille. Il numero dei casi scende poi a 6,29 ogni mille assistiti tra
i 5 e i 14 anni, 3,25 ogni mille assistiti tra i 15 e i 64 anni e 1,05 casi per mille
assistiti a partire dai 65 anni di età.. Lo dicono i dati inviati all’Istituto
Superiore di Sanità dai medici “sentinella” (Medici di Medicina Generale e Pediatri
di libera scelta) e raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale
di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto che Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, ritiene opportuno diffondere
per metterci in guardia e per cogliere l’occasione per ricordare alcuni semplici
consigli. Gli ultimi dati confermano come ci si stia avvicinando al picco influenzale
che lo stima per metà febbraio. Le regioni più colpite sono la Provincia Autonoma
di Trento, le Marche e la Campania. La soglia epidemica è però stata superata in
tutta Italia, fatta eccezione per Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Bolzano,
Sicilia, Calabria e Puglia dove per quest’ultima vi è dall’inizio della settimana
un aumento dell’incidenza. Tra le persone più a rischio vi sono gli anziani di età
superiore a 65 anni, i bambini di età inferiore a 2 anni, le donne in gravidanza,
le persone con patologie cronico-recidivanti e coloro che vivono a contatto delle
comunità (ospedali, caserme, scuole, case di cura, ecc.). La capacità dell’influenza
di mettere a rischio la salute viene troppo spesso sottovalutata da cittadini e operatori
sanitari, basti pensare che, sempre secondo le stime dell’ISS, in Italia si verificano
ogni anno in media da 5 a 8 milioni di casi. L’influenza, è opportuno ricordarlo,
oltre a causare seri problemi di salute pubblica è responsabile dell’aumento dei
tassi di assenza dal lavoro e di perdita di produttività nei Paesi sviluppati. Il
rischio di trasmissione dell’infezione può essere ridotto applicando delle regole
generali come evitare luoghi affollati, lavarsi regolarmente le mani con acqua e
sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce
o starnutisce ed evitare di esporsi a sbalzi di temperatura. Un toccasana indispensabile,
è invece il riposo, per chi è malato: per tale ragione è opportuno rimanere a
casa, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo
da limitare contatti potenzialmente infettanti con altre persone.