Cordoglio ma anche vergogna per l’ulteriore infortunio mortale nel settore edile avvenuto ancora una volta nella provincia di Catanzaro e precisamente nel Comune di Settingiano, a distanza di pochi giorni da quelli avvenuti a Borgia e a Lamezia Terme. Il grido di dolore non basta più a lenire una piaga che accompagna e sconvolge nello specifico la vita dei familiari delle vittime e denuncia ancora una volta la sconfitta del sistema produttivo ma anche di quello burocratico-istituzionale.
La reazione necessaria non può che essere quella del richiamo alle responsabilità di tutti i soggetti interessati ad evitare gli eventi infortunistici e addebitare parte della responsabilità al permanere della situazione di crisi economica e di settore che alimenta ma non giustifica il mancato rispetto delle misure di sicurezza negli ambienti di lavoro e conseguentemente non garantisce l’integrità fisica dei lavoratori che, così come testimoniato dagli eventi, mettono a rischio la propria vita. Ormai quasi non si prova meraviglia e sorpresa rispetto ad accadimenti infortunistici mortali che stanno diventando ordinarietà e sono il chiaro sintomo rispetto alle negate condizioni di sicurezza nei posti di lavoro e nello specifico nei cantieri edili.
Il Sindacato insieme ai Lavoratori sono parte lesa e nonostante tutti gli sforzi di confronto per le conseguenti misure ed azioni prodotte per favorire le politiche di prevenzione che se non applicate non riescono a mitigare il fenomeno infortunistico ed in questo senso andrebbero rafforzati ruoli e compiti da svolgere dai preposti Enti Bilaterali in favore dei lavoratori e delle imprese in un’ottica di sinergia anti-infortunistica. Quello che risulta ancora più grave che anche le Istituzioni preposte alla sorveglianza, controlli ed applicazione delle norme sulla prevenzione risultano avere “armi spuntate” rispetto agli eventi infortunistici. Sarebbe necessaria la costituzione di una Task-Force formata da tutti i soggetti istituzionali che si occupano di appalti pubblici e privati per le costruzioni di opere e per le relative concessioni autorizzative e a quelle per le relative azioni di prevenzione, ispezione e controllo. Quindi rivendichiamo ancora una volta il propagarsi della cultura alla prevenzione, il rispetto e l’attuazione delle misure necessarie a contrastare il fenomeno.
Pertanto chiediamo alle Istituzioni competenti un impegno rinnovato fondato anche sull’interessamento che le politiche governative devono prevedere il relativo potenziamento con l’integrazione di risorse e forze umane in favore dei Servizi Ispettivi del Lavoro, nel mentre alle controparti datoriali del settore edile indichiamo ancora una volta il rispetto di norme e contratti come principio fondamentale ed inderogabile per il contrasto gli infortuni e come contestuale misura di qualità delle Imprese. Infine non possiamo non esprimere dissenso ed esternare protesta per quanto, ancora una volta, accaduto e comunichiamo insieme alle nostre categorie di settore (FILLEA – FILCA – FENEAL) l’avvio dello stato di agitazione con iniziative, astensioni dal lavoro e presidi che saranno indicati unitariamente per come previsto dalla normativa vigente.
I Segretari Generali Regionali
FILLEA – FILCA – FENEAL
I Segretari Generali Regionali
CGIL – CISL – UIL