Infrastrutture, trasporti, sanità, welfare: la “ricetta” di Pedà per rilanciare la Regione Il neo consigliere regionale sul porto di Gioia: rivedere la formula dell'Agenzia per il lavoro che di lavoro non ha prodotto neanche un'ora. Con la gestione dello Stato il gateway può creare sviluppo e occupazione
GIOIA TAURO – Non poteva che essere incentrato sui trasporti e sulle infrastrutture, in special modo il porto di Gioia Tauro, il primo intervento da consigliere regionale di Giuseppe Pedà, già sindaco del capoluogo pianigiano ed ex presidente delle Ferrovie della Calabria che ha anche affrontato la questione inerente l’inizio dei lavori del tanto agognato ospedale di Palmi per poi spaziare a 360 gradi su altri temi di rilievo come welfare e occupazione. Saranno questi dunque i punti cardine che contraddistingueranno la sua attività tra i banchi dell’Astronave durante l’anno e mezzo di legislatura che manca prima del ritorno al voto.
“Entro con grande orgoglio nella più alta assise della nostra regione – ha esordito – ma credo che bisogna fare finalmente un salto di qualità e l’asse principale su cui dobbiamo impegnarci per il rilancio della Calabria passa per infrastrutture, sanità, ferrovie, welfare, porto. Spero di fare bene, nell’interesse di tutti i cittadini che, anche in momenti come questo, in cui tutti gli indicatori ci vedono agli ultimi posti, guardano con fiducia chi li rappresenta. Sulle infrastrutture ci giochiamo la partita dell’occupazione – ha precisato.
Per quanto riguarda lo scollamento delle ferrovie ioniche, bene l’avvio dei lavori per l’elettrificazione da Sibari a Catanzaro; così come ho visto che è in appalto la tratta Cosenza-Catanzaro delle ferrovie della Calabria, che era sospesa. Lì ci sono 50milioni di euro disponibili per velocizzare: credo che collegare le due metropolitane, le “ferro-tramvie”, sia un grande progetto per dare ampio sviluppo al nostro territorio.
E proprio sul TPL ci giochiamo un’altra partita fondamentale: la nostra è la regione più povera d’Italia che però ha un dato statistico che ci fa pensare quanto sia importante oggi il trasporto pubblico locale: è anche la regione con più automobili. Dobbiamo realizzare un intervento per le classi disagiate, non solo per i disabili, ma per tutti coloro senza reddito o con reddito basso. In provincia di Reggio, inoltre, si dovrebbe organizzare insieme alla Città Metropolitana un TPL ad hoc con un’unica azienda che sia quella della CM consorziando le varie private”.
E ancora su infrastrutture e aeroporti: “oggi – ha evidenziato – per raggiungere Reggio da Crotone ci vogliono tre ore mentre Roma-Milano si fa in due ore e 55 minuti: questo dice tutto sullo stato delle infrastrutture nella nostra regione. Bene il rilancio del Sant’Anna ma dobbiamo anche fare di tutto affinché l’aeroporto di Reggio diventi la porta che colleghi la provincia con il resto d’Italia, sia per il turismo che per il problema della migrazione sanitaria, purtroppo oggi in Calabria altissima”. Da qui il passaggio sulla sanità: “ricordo – ha continuato – una riunione con il commissario Scura il quale garantiva che nel 2017 sarebbero partiti i lavori dell’ospedale di Palmi, siamo nel 2018 e non sono stati ancora avviati.
Aspettando l’apertura dei nuovi poli sanitari dobbiamo dunque rafforzare le strutture che oggi ci sono, quindi i vari presidi della ionica e della tirrenica, e quello di Reggio Calabria, perché c’è una grande classe di operatori sanitari che esplica in maniera egregia la propria professione fuori, non vedo perché non dobbiamo farglielo fare qui”. Infine, l’affondo più incisivo e sentito sul porto di Gioia Tauro intermezzato dai classici siparietti, simpatici e pungenti allo stesso tempo, che tanto lo avevano caratterizzato da sindaco: “non vedo l’assessore Russo” o “Russo mi sfugge sempre …”; con una richiesta significativa alla Giunta sull’Agenzia portuale e quella reiterata di un intervento statale, stavolta sulla gestione del realizzando gateway ferroviario. “Sul porto – ha sottolineato – ci sarebbe tanto da dire, soprattutto sulla strutturazione dell’Autorità di Sistema che così com’è non va: era meglio avere un’Authority prettamente calabrese che si potesse interessare dei problemi dei porti calabresi. All’assessore Russo, che non vedo, volevo chiedere a che punto è il bacino di carenaggio, opera importante oltre la ZES, che prima di avere effetto avrà bisogno di almeno 5 anni. Non dimentichiamoci dei 377 lavoratori che sono in un’agenzia del lavoro, da un anno operativa senza produrre, però, un’ora di lavoro. Chiedo al presidente e alla giunta se non sia il caso di rivederne la formula con l’Autorità portuale. Anche il gateway ferroviario è una struttura importante: ho visto che a Trieste è stato preso in gestione dall’Authority quando aveva 2milioni di euro di debiti e 24 dipendenti, riuscendo ad appianare i debiti e a portare i dipendenti a 68. Dunque, – la stoccata finale – anche a Gioia un intervento dello Stato sotto la gestione dell’Authority può creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione”. Seduto tra i banchi destinati al pubblico anche il suo predecessore, l’onorevole Francesco Cannizzaro, da marzo eletto in Parlamento. Con Pedà Gioia Tauro torna ad avere un consigliere regionale dopo circa 15 anni: l’ultimo era stato Umberto Pirilli sotto la presidenza di Giuseppe Chiaravalloti.