Ing. Luigi LA MASA (1900-1929) Dare voce ai morti con la Spoon River Taurianovese del blogger Giovanni Cardona
Questa silloge fa parte di una raccolta poetica facente parte di un volume intitolato “La Spoon River Taurianovese” con sottotitolo “La morte ci colse vivi”, edita per i tipi di Edizioni Filosofiche Letterarie, la quale costituisce una cronaca poetica e narrativa dipanata attraverso la reale narrazione di vite passate, raccontate in prima persona dai defunti delle cittadine di Radicena e Iatrinoli conurbate nel 1928 nell’attuale Taurianova (Reggio Calabria), tramite una variegata raccolta di lapidari epitaffi e di storie dimenticate.
Si tratta di personaggi aventi ciascuno una propria silenziosa anima e fragorosa sonorità incarnate nella complessità dell’esperienza umana vissuta, con propri tratti distintivi, linguistici e tonali, che potrebbero rendere i necrologi concretamente rappresentabili su un palcoscenico, come essenziali note di esistenze.
Dare ai reali personaggi, che dimorarono anche di passaggio, voce attraverso la penna, costituisce una revenge della memoria di esseri umani obliati dalla incuria, dalla damnatio memoriae o dalle nefandezze di coloro che dovevano conservarne l’identità.
Ciò che contraddistingue i personaggi della Spoon River Taurianovese è che essendo morti non hanno più nulla da perdere, e quindi possono “raccontarsi”, confessare con assoluta sincerità i loro peccati, le loro ambizioni, i propri amori, i propri “non detti”.
Un romanzo poetico mascherato, dove senza esitazioni di «favolelli eziologici», i personaggi dialogano da un Oltretomba paganizzante, dove si ama, odia, spettegola, invidia, brama come sulla Terra.
Trattasi, pertanto, di poetiche, intessute di vera storia cittadina, pregne di incanto e di vita vissuta o non vissuta, osservate da un imperscrutabile caleidoscopio, che rifrange nel tempo una eterogenea e variegata vitalità affossata dal decorso naturale delle cose.
Il volume reperibile sui siti Giunti al Punto o Amazon oltre a ritrarre le figure di trentatré personaggi taurianovesi e la narrazione di storie locali, è, altresì, caratterizzato da due appendici la prima intitolata “L’origine dei siti sepolcrali Taurianovesi” e la seconda “Il necrologio come «forma semplice» nella letteratura contemporanea”, nonché decorato da quarantadue originali riproduzioni fotografiche riguardanti i personaggi.
Ing. Luigi LA MASA (1900-1929)
Ebbi i natali nella vicina Trinacria.
Fui chiamato dal regime a collaudare
nelle conurbate contrade di Radicena e Iatrinoli
la provinciale carreggiata intitolata a Luigi Razza
nota intercapedine di snodo nel pianoro
già nelle epoche medievali.
Le mie peculiari competenze
– ero ingegnere meccanico –
mi candidarono all’incarico
che iniziai con solerzia
sotto l’egida del podestà Mariano Aprea.
Le norme costruttive
tecniche e funzionali
costituivano le mie tre Grazie
che mi accompagnavano
nell’assolvimento dell’ingrato compito.
Fui solo nella mia vita
privo di alcuna semenza
mi allontanai tragicamente
senza alcun ricordo
senza nessun pianto.
Alcuno reclamò i miei maciullati resti.
La mia dimenticata stele
nel cimitero di Radicena così recita:
“Ing. Luigi La Masa
Tragicamente ucciso
Da folle automobilistico
17 – 12 – 1929”.