“Ingeneroso accostare santuario Polsi alla ‘ndrangheta” Queste le parole pronunciate da monsignor Oliva nell'omelia in occasione della festa della Madonna della Montagna
“Per me è ingeneroso continuare a collegare questo luogo di culto alla ‘ndrangheta, azzerando quanto da anni si sta facendo per recuperare la sua vera identità. Polsi è semplicemente un santuario”. A dirlo è stato il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, nella sua omelia in occasione della festa della Madonna della Montagna che si è celebrata nel santuario di Polsi. Parole che fanno riferimento, indirettamente, a quanto detto nei giorni scorsi al Senato dal presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra, che ha definito quello di Polsi “il santuario cui la ‘ndrangheta ha deciso di consegnarsi” dopo che varie inchieste hanno dimostrato come in passato, a Polsi, si svolgessero summit di ‘ndrangheta.
“E’ un santuario – ha proseguito il presule – da amare, da custodire, da tutelare da ogni interesse ed interferenza esterna. E’ un luogo sacro che vuole offrire ai tanti pellegrini che lo visitano momenti di silenzio, di preghiera. Un luogo dove è possibile riscoprire il rispetto per la natura, il valore della riconciliazione con Dio e con i fratelli”. “Sono in molti a riconoscere che sono a rischio i fondamenti della nostra democrazia, quando non si dà piu’ valore ai principi dell’etica pubblica: urge ravvivare il senso di responsabilità in ciascuno, specie quando si rivestono cariche pubbliche ed istituzionali”.
“La gente – ha aggiunto – si attende un maggiore impegno nella lotta alla corruzione. La società corre seri pericoli quando ci si lascia ammaliare dalla corruzione. C’è inconciliabilità tra politica e corruzione. La politica è realizzazione del bene comune, interesse per la vita del cittadino, per la cura del creato e dell’ambiente. La corruzione, al contrario, cerca il proprio interesse, sfrutta l’ambiente, uccide la comunità ed il bene comune. Insomma, nega la ragione stessa della politica e della società. Teniamo presente che come la fede ha bisogno di esprimersi nella carità e nell’amore, la politica deve sempre esprimersi nell’affermazione del bene comune, nell’attenzione agli ultimi ed ai piu’ bisognosi. La mala politica insieme alla corruzione ed alla burocrazia, uccidono non meno delle mafie, ne sono un male non meno dannoso. Oggi occorre che coloro che intendono fare buona politica nell’interesse della comunità devono fare un’alleanza tra loro”.