Inizia per la prima volta il restauro della vara del quadro della Madonna della Consolazione Simbolo centenario della festa religiosa e civile della città di Reggio Calabria
Il Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria ha avviato la procedura prevista dalla normativa di settore per favorire la partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori economici, per l’affidamento dei lavori di restauro conservativo della struttura della Vara e degli elementi decorativi del quadro della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria.
La festa legata al culto della Madonna della Consolazione è entrata nella storia della città e ha dato origine e forma a manifestazioni religiose civili e popolari che fanno parte ormai del patrimonio culturale del popolo reggino. La Vara è quindi un bene etnoantropologico da conservare, in quanto riveste un interesse particolarmente importante come testimonianza dell’identità e della storia delle istituzioni collettive e religiose del territorio reggino. Il culto della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria costituisce infatti una delle tradizioni religiose popolari più sentite e antiche della Calabria e si celebra solennemente in città il secondo sabato di settembre. È indissolubilmente legato alla storia artistica e religiosa del quadro e della sua Vara. La prima celebrazione documentata della festività reggina risale al 1592.
La monumentale Vara è una macchina processionale composta da una struttura metallica, disposta per il trasporto a spalla per mezzo di barre di legno, su cui poggia una cornice d’argento, che accoglie il cinquecentesco dipinto di Nicolò Andrea Capriolo ed è decorata da altorilievi ed ex voto risalenti al XVIII secolo. Misura circa 6 m in altezza, 2,5 m in larghezza e 1,5 m in profondità. È composta da una struttura portante metallica e da sontuose lavorazioni artistiche, costituite da cornici e modanature rivestite da lamine in argento sbalzate, bulinate, cesellate. La base è arricchita da un candeliere a sette bracci digradanti, mentre la sommità accoglie lo stemma di San Giorgio ed una corona in argento.
Un “cantiere di restauro aperto” per interagire con i visitatori e offrire la possibilità al pubblico di poter assistere alle operazioni di restauro, sarà allestito presso il Palazzo del Consiglio Regionale a Reggio Calabria, dove la Vara priva del quadro sarà trasportata dalla storica Associazione dei ‘portatori’, che si occupa del suo trasporto durante le processioni. Il Segretario Regionale MiBACT Salvatore Patamia dopo, dopo aver sentito S.E. Giuseppe Fiorini Morosini e dopo il parere favorevole del gruppo di progetto ha accolto la richiesta del Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto. La soluzione di allestire il cantiere di restauro all’interno di Palazzo Campanella eviterà il trasporto fuori dalla città e i ripetuti smontaggi e rimontaggi, operazioni da sconsigliare per le centinaia di viti e rivetti
Dal punto di vista conservativo la Vara, pregevole opera di argenteria messinese, presenta lacune delle lamine metalliche ed è in un pessimo stato di conservazione, dovuto principalmente alla natura dei materiali che lo costituiscono, particolarmente sensibili alle condizioni microclimatiche, aggravate dall’azione di agenti aggressivi e da manutenzioni che hanno contribuito, attraverso puliture con prodotti non idonei, a innescare processi di corrosione. Inoltre, tutte le superfici in argento e rame dorato ed in ottone sono coperte da polveri grasse, depositi superficiali, nonché gocce di cera di candele, sostanze in parte inglobate e rese compatte da protettivi superficiali applicati durante precedenti interventi manutentivi. La lucentezza delle lamine in argento è offuscata da un pesante strato di solfuro d’argento. Non sono pertanto più apprezzabili le lavorazioni superficiali realizzati dagli argentieri, con il sapiente uso di martellinature e cesellature, che trattarono le superfici, lucide e brillanti, satinate e vibranti, leggermente opache, accanto a zone in ombra lasciate quasi grezze. L’apparato decorativo inoltre, a causa delle vibrazioni e sollecitazioni causate dalle cadenzate processioni alla quale la Vara è sottoposta, presenta numerose lesioni delle lamine.
Soggetto attuatore è il Segretariato Regionale MiBACT mentre il gruppo di progetto e di direzione lavori è formato da Architetti, Storici dell’Arte e Restauratori dello stesso Segretariato Regionale e della Soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia. La richiesta d’intervento era stata rivolta al MiBACT dal Presidente dell’Associazione Portatori Dott. Gaetano Surace.
Il finanziamento dell’opera è regolato da una Convenzione tra la Regione Calabria e il Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria nell’ambito del “Progetto per la tutela e la valorizzazione dei grandi attrattori religiosi e degli edifici di pregio” per un importo di 120.000 euro, Fondi per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 – Patto per lo sviluppo della Regione Calabria.