Inquinamento da paraffina: stop bagni in Corsica "E' cera di idrocarburi" ma non è pericolosa. Un fenomeno che si era verificato anche in Italia
Questa domenica in Corsica, è scattato il divieto di balneazione per
i bambini su parte della costa orientale. La balneazione è stata
interdetta a fini precauzionali a causa dell’ inquinamento marino da
cera di natura idrocarburica (paraffinica o polietilenica). L’area
interessata sale da Solenzara allo Étang de Diane (Haute-Corse), una
striscia costiera di circa 45 chilometri. Già in questi giorni,
schiuma solida di colore giallo e somigliante a una spugna, era stata
segnalata sulle spiagge del Pas-de-Calais, nel nord della Francia.
Decine le segnalazioni, fotografie e sgomento da parte dei bagnanti.
La paraffina è un prodotto derivato dal petrolio e trasportato in
serbatoi da imbarcazioni. Uno strato di paraffina è stato individuato
sabato a circa 5 km dalla costa di Solenzara (Corsica del Sud). È
probabile che la chiazza possa arrivare sulla costa “nelle prossime
ore” ed interessare anche la Sardegna ha riferito la prefettura
marittima del Mediterraneo. “Si raccomanda di impedire ai bambini di
fare il bagno e di ingerire il materiale”, affermano le autorità. La
chiazza di paraffina è stata individuata per la prima volta da un
marinaio, poi da un elicottero doganale, che ha confermato la presenza
di “strisce gialle”. Il rimorchiatore Abeille Flandre, preposto al
largo della Corsica, è stato inviato sulla aerea interessata
dall’avvistamento. Un campione è stato preso e analizzato, ha
confermato “che si tratta di pellet di paraffina”. Le osservazioni
sono state completate domenica dal sorvolo di un Falcon 50 della
Marina, incaricato di valutare “l’estensione e la deriva
dell’inquinamento” . Nel luglio 2017, la Côte d’Opale nel
Pas-de-Calais era stata colpita per circa 40 chilometri
dall’inquinamento da paraffina, un prodotto derivato dall’olio e
trasportato in serbatoi da imbarcazioni. Spiaggiamenti di pellet di
paraffina sono stati registrati anche nel mese di giugno 2015 in
Bretagna e nel mese di ottobre 2014 nelle insenature a Marsiglia. La
prefettura di Pas-de-Calais sostiene che ‘la paraffina non ha
impatto, né sulla popolazione e neanche sulla fauna e flora’. Di
parere contrario Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei
Diritti [http://www.sportellodeidiritti.org/]”, che ricorda che la
paraffina è frutto di sostanze derivanti da idrocarburi e viene
utilizzata nella fabbricazione di molti prodotti poi trasportati su
petroliere che attraversano La Manica. Mentre alcuni volontari
lavorano ininterrottamente per ripulire le spiagge, alcuni sindaci
delle zone colpite dalla paraffina hanno sporto denuncia contro
ignoti. Un fenomeno che si era verificato anche in Italia: il
precedente del 2012. La colpa fu di una nave che aveva lavato con
acqua di mare le cisterne che contenevano cera paraffinica, in quel
caso biancastro, provocando lo spiaggiamento di rilevanti quantità di
sostanza sulle coste toscane e liguri.