“Installare webcam per monitorare i depuratori” E' la proposta di Paolo Parentela (M5S)
«Il Governo valuterà se le agenzie che si occupano di monitoraggio ambientale potranno monitorare i siti di depurazione delle acque reflue attraverso delle webcam. È un piccolo passo verso la realizzazione di un sistema che consenta anche ai cittadini di stare con il fiato sul collo e monitorare il rispetto delle regole sulla tutela dell’ambiente nel proprio territorio». È quando afferma il deputato M5s Paolo Parentela, primo firmatario dell’ordine del giorno approvato dal parlamento che impegna il governo a valutare la possibilità di installare delle webcam in prossimità dei siti di depurazione. «Soprattutto in Calabria – aggiunge il parlamentare – ci sono seri problemi nella depurazione, con 128 comuni sotto procedura d’infrazione da parte dell’Ue. Per la natura stessa dei controllori dell’Arpacal, le visite ispettive non possono avvenire a sorpresa. La presenza delle webcam, invece, può garantire un controllo costante sia da parte delle autorità preposte, che dai singoli cittadini che, dopo essersi registrati al sito preposto dalle agenzie, potranno denunciare eventuali anomalie che dovessero riscontrare sui siti. È un passo piccolo ma importante, che può segnare una piccola svolta nei sistemi di monitoraggio sulla depurazione. Il top sarebbe, invece, pensare già da ora l’utilizzo di nuove tecnologie, come la sensoristica intelligente, capace di monitorare istantaneamente la qualità delle acque».
Il Cinque Stelle continua: «L’ordine del giorno è stato approvato durante la votazione finale sul disegno di legge che istituisce e disciplina il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, di cui fanno parte l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e le agenzie regionali (ARPA). La mia proposta rientra in un più largo obiettivo che la proposta di legge approvata oggi dalla Camera si prefigge: prevedere che le attività di monitoraggio e controllo ambientale siano omogenee sul territorio nazionale. Ora la palla passa al governo, che deve valutare la nostra proposta di garantire alle agenzie specializzate ed ai cittadini la massima trasparenza possibile sui depuratori, dando seguito all’ordine del giorno approvato dalla Camera».
«La Calabria – conclude Parentela – ha sempre maggiore difficoltà nel sorvegliare in maniera adeguata i siti di depurazione e le procedure d’infrazione che gravano sulle tasche dei cittadini ne sono la prova inconfutabile. L’installazione delle webcam e la possibilità di un controllo 24 ore su 24 potranno aiutare a registrare le anomalie dei nostri depuratori, consentendo alle autorità preposte un rapido intervento».