“Interventi per l’assistenza a favore dei ciechi pluriminorati” E' la proposta di legge presentata da Mirabello (Pd)
Si compone di cinque articoli la proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale Michele Mirabello, nonché presidente della Commissione Sanità, che guarda all’inclusione sociale ed alla piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società in generale, dei ciechi pluriminorati.
La proposta prevede una serie di interventi per l’assistenza a favore di questa categoria di persone che vive una condizione sanitaria caratterizzata dalla compresenza di distinte minorazioni invalidanti (ad esempio cecità e cardiopatia). “Si tratta di disabilità che comportano serie limitazioni nella capacità di comunicare, nell’autonomia personale e nell’apprendimento, oltre a gravi difficoltà anche nella percezione dell’ambiente circostante e nelle relazioni interpersonali. Una situazione che non consente alla persona di potersi includere nella società, in ogni forma e situazione, e, in assenza di adeguato sostegno giornaliero, è destinata all’emarginazione”: fotografa così Mirabello lo status dei ciechi pluriminorati da cui nasce la necessità, “proprio per la rilevanza sociale che essi assumono, di un intervento normativo finalizzato a creare una rete di assistenza e a sostenere le associazioni di categoria impegnate nell’assistenza solidaristica alle persone cieche pluriminorate ed alla loro famiglia con l’obiettivo finale di realizzare nella sostanza, e non solo formalmente, l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa del cieco pluriminorato”.
Da qui, la messa a punto di un percorso specifico che aggiunga concreti interventi idonei a sostenere l’alunno cieco pluriminorato anche nella sua formazione scolastica contando sull’apporto di specialisti di provata esperienza per soddisfare gli obiettivi di una reale integrazione. In questo contesto, rientrano consulenze specialistiche per l’acquisizione e l’uso da parte dell’alunno pluriminorato della migliore strumentazione tiflodidattica ed informatica e collaborazione con gli insegnanti di sostegno nella metodologia e nella programmazione specifica di percorsi idonei al superamento relativo alle barriere visive (testi in braille, supporti informatici di documentazione, hardware e software dedicati ed altro) e attività complementari quali musica, disegno, laboratori ludico-ricreativi, attività motoria. Ma la proposta individua altri campi di azione e servizi necessari: consulenza e sostegno alle famiglie, differenziando, a seconda dell’età del soggetto, i singoli interventi; assistenza domiciliare a supporto del programma alle famiglie con una maggiore attenzione per i casi più gravi.
“E’ pertanto quanto mai necessaria – conclude Mirabello- una legge che preveda espressamente fondi da destinare alla realizzazione di queste attività per offrire una risposta ad una esigenza sociale reale, quale è appunto la situazione dei ciechi pluriminorati che sul territorio regionale, considerando quelli riconosciuti tali dalle commissioni sanitarie e quelli affetti da pluriminorazioni ma non ancora riconosciuti, sono numerosi e presenti in tutte le 5 Provincie calabresi, dati facilmente riscontrabili presso gli archivi Inps e presso le associazioni di categoria”.