Intervista a Valerio Braschi, sesto Masterchef italiano Coronamento di un sogno per il ragazzo di Sant’Arcangelo di Romagna
di Diego Licopoli
A colloquio con Valerio Braschi, vincitore dell’ultima edizione di “Masterchef Italia”. Il coronamento di un sogno per il “piccolo genio” da Sant’Arcangelo di Romagna, il quale, al cospetto di chef di prim’ordine quali Cracco, Canavacciuolo e Barbieri, ha dimostrato nonostante la sua giovanissima età un talento ed un’esperienza pari a quelle di uno chef stellato. Ha lavorato e si è impegnato tantissimo durante la competizione, sbaragliando tutti gli avversari uno alla volta, e giungendo così in finale, dove ha potuto proporre il suo squisito menù degustazione. Un primato d’eccellenza per Valerio, che ha ancora tanti sogni nel cassetto, e moltissima voglia di cucinare ancora per gli anni a venire.
Tu sei originario di Sant arcangelo di Romagna….quanto è ispirato il tuo modo di cucinare dalla cucina romagnola?
Amo la cucina del mio paese, è stato un ottimo punto d’inizio per poi sviluppare il mio tipo di cucina , il quale è solo mio personale, che fonde i sapori asiatici a quelli occidentali.
Nonostante la tua giovanissima età sei diventato il sesto Masterchef italiano. Come ti senti dopo questo traguardo?
Felicissimo, ora posso concentrarmi sulla cucina che è la cosa più improntate per me .. oltre alla mia famiglia, alla mia ragazza e ai miei amici. Sono rimasto sempre lo stesso come persona, non mi monterò mai la testa, del resto ho solo vinto un programma televisivo, la strada per diventare chef è lunga e io sono agli inizi.
Quando è nata la tua passione per la cucina?
La mia passione è nata da piccolissimo, ma solo dopo la terza superiore ho appreso la cucina come futuro e non più come hobby.
Come è stato cucinare per grandissimi chef del calibro di Cracco, Canavacciuolo e Barbieri?
Cucinare con gli chef è stato bellissimo, ho imparato tanto, sono grandi professionisti e ottime persone, spero di rivederli a breve, sono dei grandi.
Durante la competizione Cracco ti rimproverava spesso… cosa provavi in quei momenti?
Cracco rimproverava spesso me e Michele Ghedini, forse perché eravamo i più piccoli e lui vedeva qualcosa in noi, ci ha insegnato tanto, e quei calci nel sedere che ci dava alla fine hanno avuto un ottimo risultato
Il tuo menu degustazione ti ha portato alla vittoria… lo riproporrai in futuro?
Ovvio, l’ho riproposto già ad un evento di San Marino, adoro quel menù, è stato il mio primo menù degustazione di alto livello, adoro sia il plancton che il kobe che il Black Cod.
Dai media si evince che sei stato ingaggiato per lavorare nel ristorante di Barbieri a Londra… il tuo futuro lo vedi li?
Ho rinunciato alla proposta dello chef Bruno, voglio dimostrare che sono in grado con le mie forze di fare carriera, senza aiuti esterni. Inoltre ho tante cose in questo periodo da fare, la maturità appena conseguita con 88 su 100, tantissimi eventi in tutta Italia e un intervento alla spalla urgente.