Intrieri denuncia il degrado dell’Unitas Catholica di Reggio "Degrado dovuto ai comportamenti illegittimi del dipartimento 6 della regione Calabria che sottrae ai comuni le funzioni di accreditamento"
“Il degrado della struttura per minori Unitas Catholica di Reggio Calabria scaturisce dai comportamenti illegittimi del dipartimento 6 della regione Calabria che
sottrae ai comuni le funzioni di accreditamento”, è quanto dichiarato dal Garante per l’infanzia Marilina Intrieri. “Al tavolo di maggio u.s. con la giustizia minorile il
Presidente Oliverio ha preso atto e trasferirà ai Comuni delle somme per le rette alle strutture.
Le condizioni di estremo degrado in cui sono costretti a vivere i minori ospiti della Unitas
Catholica scaturiscono dal fatto che in assenza di presupposti di legge il dipartimento 6 della
Regione Calabria procede all’accreditamento, quindi contra legem, di strutture socio assistenziali
alle quali dovrà corrispondere somme anche con conseguente danno erariale.
Ciò comporta – ha spiegato – il mancato esercizio dei poteri di controllo sulle strutture da parte del dipartimento regionale quando viene collocato un minore in esecuzione di un provvedimento giudiziale, con conseguente violazione di fondamentali diritti minorili.
E’ da respingere, perché gravemente lesiva del diritto alla dignità dei minori, la grave
discriminazione contenuta nel comunicato dagli uffici regionali (e per cui mi riservo segnalazione
all’On Presidente) sul ricovero nella struttura Unitas Catholica di minori stranieri piuttosto che
italiani. I fanciulli sul territorio italiano godono degli stessi diritti e gli uffici regionali deputati
devono adempiere ai propri compiti di controllo, chiunque siano i minori ospiti, ai sensi della
normativa vigente.
Nel corso degli anni abbiamo più volte segnalato l’illegittimo comportamento del dipartimento
regionale che sottrae le funzioni amministrative di accreditamento delle strutture attribuiti ai
Comuni per legge. Tutto ciò comporta equivoci nell’esercizio dei poteri di controllo e le strutture
il più delle volte restano senza controllo alcuno.
Anche se la Regione procede illegittimamente, in maniera diretta all’accreditamento di strutture, i
Comuni restano competenti al controllo ma la regione deve anche trasferire le somme delle rette. Il
pagamento del servizio infatti dovrà mensilmente avvenire solo dopo le opportune verifiche
dell’avvenuto servizio. Tutto questo oggi invece non avviene.
Abbiamo rappresentato tali illegittimi comportamenti della burocrazia regionale al presidente
Oliverio al tavolo dell’11 maggio con la giustizia minorile ricevendo assicurazioni che la giunta
regionale procederà a trasferire subito le deleghe e le somme delle rette ai comuni nel rispetto
dell’articolo 13 della LR n 23 /2003”.