Io tra Bovalino (che è il mio cuore) e Forte dei Marmi, prima del freddo per ‘venti matti e potenti
Lug 25, 2023 - redazione
Io tra Bovalino (che è il mio cuore) e Forte dei Marmi, prima del freddo per ‘venti matti e potenti’.
Confesso che di recente mi sono posto parecchie domande, circa l’infelice esistenza di svariata ‘umanità’ (definiamola così, ovviamente in ossequio alla mia carità di patria e la personale misericordia laica), anzi, per essere più precisi, circa la loro infelice e discutibile ‘esistenza’ (la quale è rappresentata da improbabili figuri, che si trovano ad essere miserevolmente miserabili (e la tal cosa varrebbe persino per qualcuno adiacente a miei congiunti stretti, benché colui a cui mi riferisco non lo considero congiunto, semmai derubricato nel girone degli ignavi o ‘dei non pervenuti’).
Alla fine, tutti costoro, sono quel che sono, ma soprattutto confermano di essere come li ho definiti poc’anzi, con l’aggiunta di possedere persino, un’ ulteriore negatività, cioè la comportamentalita`, invidiosa, infingarda, da ‘complessati’, chiaramente mistificatrice, oppure da moralisti daccatto, financo calunniosi e ben altro ancora (patti chiari, tutte ‘non cosucce’, bensì questioni deprecabili), dato che si insolentisce una persona perbene, quale me, da sempre sospinto da buoni propositi, assolutamente disinteressato, bensì animato di una passione (quasi esclusva), cioè la politica.
A testimoni potrei potrei portare financo Franco Cimino, il quale frequentando un balenottoro che gli dà confidenza, intimamente e pubblicamente lo fa la passate per De Gasperi, mentre io so che il belenottero l’ho ‘manipolato’ polliticamente, blandendolo al grido di ‘Gonella’, povero tapino (chiaramente Gonella).
Così come, circa la mia passione, la mia formazione, la mia credibilità, ‘confutata’ da ‘sciacqualattughe’ (perché vi sono solo tra i ‘tre colli e non a Bovalino? Vai a saperlo: colà mi mi conoscono meglio!), tipo Teresa Scamardi`(poi dirò al mio amore ‘cristatalloso’ chi è e la ‘soggetta’), oppure la ‘pannolonica’ -(para)lavorativamente parlando-Sabrina Maraziti, le quali hanno avuto l’ardire di ipoteticamente dubitare enon glielo perdonerò mai (ho buona memoria!) di mettere in dubbio mie amicizie vere.
Siete quel che siete, cioè’robetta inutile, che svergogno e contro cui mi scagliò, ma per ristabilire la verità!
In più, potrei chiamare a giusta testimonianza Nanà Veraldi, lo stesso Fiorita (se non fosse aduso alle omissive menzogne e ai notori e provvendiziali-per lui!- rinnegamenti) e ancora Mario Tassone, Antonia De Mita (per sua persona e in vece di suo padre), ed anche, Marianna Scalfaro (idem con Antonia), senza parlare dei figli (per me fratelli!) di Arnaldo Forlani e in ultimis dell’Avv.Talerico (che non è Esther Williams, quando ‘nuota’, ma costui non avendo nessun complesso di inferiorità nei miei confronti, confermerà, sennò i ‘maroniti’ di Roma glielo ricorderanno, quanto ha osservato di un mio incontro con Cesa e Tajani).
Ad ogni buon fine, non mi lamento certo di tutto questo schiamazzo a me avverso (vedete? Sono bonzi che hanno attitudini da gonzi!) perché nemmeno li considero, eppure vorrei sapere dove erano tali pavoni grassi e in bretelle o queste dame strapazzate da orrida bruttezza e irrisolti complessi (psicofisici), allorquando il sottoscritto fu oggetto di razzismo xenofobo, oppure nel mentre si procuravano -alla città- per le insensatezze del (futuro ex) Sindaco -regolarmente e ripetutamente, preavvertito- nel mentre compiva ‘incidenti diplomatici’, ed anche quando non rispettava le direttive del Governo centrale, circa il lutto nazionale e cordoglio di Stato, non per un ‘suo Castro’ qualunque, ma per Arnaldo Forlani: sono talmente frustrati e ignobilmente complessati (ovviamente della mia persona) che non si rendono conto i (parapoliticanti e certuni pseudogiornalistii che megafonizzano e moralisteggiano, per invidia verso giornalisti veri e me che da li svergognerò e che avrò evidenza di azioni e proprietà di ‘figkietti’ on line , in cui prestano ‘operetta’ lavorativa secondaria), dicevo non si rendono conto, non solo del male che fanno a Catanzaro, bensì verso essi stessi per primi (ha ciò è un affare loro, senza dover ricorrere alla locuzione siculo/bovalinota/romana ‘gabbasisi vostri’)
Cosa dire: che avanzi Freud e cessi il ‘prof’ Verdoglione (paraguru impostore,degli anni ’80).
In più, trovarsi con critiche speciose e ‘falsi buonismi’ di tutti costoro, a loro volta acidi al pari dello yogurt scaduto, mi fa appuntare una medaglia al valor civile e a quello militare, contemporaneamente: non è poco, soprattutto perché questi qui non hanno argomenti da contrappormi, però si rendono conto (per istinto di sopravvivenza di loro stessi, tapini e meschini) che io utilizzo l’ironia caustica -come mi hanno insegnato Cossiga e Andreotti- per fare passare messaggi e concetti (ovviamente leciti!), i quali sennò nessuno si soffermerebbe a comprendere, benché qualcuno ha il dono della riflessione. Catanzaro non merita cio`, soprattutto non lo meritano i catanzaresi, ai quali dico che così non va, anzi di avere coraggio, orbene di non aver paura, bensì fiducia nel futuro, poiche` questa ‘becera Amministrazione ‘, potrebbe trovarsi ad affrontare un pubblico discredito, atteso che le approvazioni sono palese ed evidenti e i fallimenti (secondo me) Ancor di più.
Tutti i ‘fioriteschi’ non pensano e non ammettono di rappresentare ciò che sono /, ovvero l’effimero e il banale, bensì -senza che mai lo sentiremo ammettere da loro- il ‘potere’ -che potere non è (e io, il potere, lo conosco e modestamente lo pratico pure e da più tempo di questi pusillanimi)- quindi, la presenza sulle scene dei ‘fioriteschi’ (dal punto di vista politicante!) è un po’ come la scadenza dei latticini freschi: breve e inesorabile!
Si, in tal modo non va, non va proprio, perché io ad un gioco così “non ci sto, sento di non doverci stare e di dare l’allarme. Il tempo che passa [da qui ad un evento propiziatorio, legale ma che è utile, salvifico e necessario] -questa parte in parentesi è mia, sebbene parafrasata dall’originale di Oscar Luigi Scalfaro- non può consumarsi in un cuocere a fuoco lento”, aizzato da gentaglia che insulta, insolentisce (e poi dice che sono io a farlo, senza però amjetre le provocazioni, le c’è dure o le deformazioni di notizie), giungendo persino a mettere in dubbio che io -dico io, ribadisco io e sottolineo io, non certo loro (i quali sono quel che sono, insomma persone da poco!)- invento relazioni sociali o amicizie vere, che comunque ho e da anni (e di cui Fiorita è, in parte, testimone, sin dalla sua stessa giovinezza) a differenza di quelle loro, la cui vita è chiusa tra le mura di una infelice insoddisfazione, tipica dei frustrati da mancato (e fallito) revanscismo sociale.
Catanzaro, purtroppo, vive ciò e me ne dispiace, poiché la città intera non merita una condanna di apparente ‘fine pena mai’ a cui la stanno destinando gli hippysinistrorsi fioriteschi, con i loro complementi di propagine del centrodestra -infatti non sono manco omogenei culturalmente e nemmeno culturamemente- epperò sono intrisi (seppur differenti e pieni di contraddizioni) di odio sociale, rivoluzionarismo terzomondista e comunistoide da strapazzo, delirante forma di carrierismo sotto le frange di una certa sinistra e al tempo stesso di uno sfrenato (benché insussistente) paramoderatismo, ma quest’ultimo abbigliato in calze di Gallo.
Senza contare quanto si sussurra in merito a qualche problemuccio, il quale (prima o poi?!), se venisse a galla, ove mai fosse vero (ma potrebbe non esserlo? Non credo!) procurerebbe pubblico discredito e altrettanto pubblico ludibrio.
Ed io? Io a contestarli politicamente, passando per uno che abbaia alla luna, mentre in realtà ho capito come meglio utilizzare quel che mi ha insegnato e come mi ha indottrinato ‘mamma Dc’, senza null’altro aggiungere, se non una cosa: la scuola è stata buona, eccome se lo è stata!
Non replico più, adesso mi concentro a fare ciò che dovevo fare -e se non l’ho fatto, è solamente per coerenza alla mia signorilità di guardare in faccia gli avversari, come fa la gente di coraggio, tipica di quelli come il sottoscritto, cioè di altri tempi, insomma quelli dei signori quale sono io- quindi ‘opero’ da lontano, da remoto, ma con la sapienza infusa e in me trasfusa dalla DC, perciò mi adoperero` nell’arte di chi non è più disposto a veder soffrire una città, la quale sebbene non è la mia (sono di Bovalino), le devo qualcosa e allora, per ricompensarla, tenterò (e ci riuscirò!) a dimostrare quanto predicò da mesi e -chissa?- a farli, financo sloggiare.
D’altronde, è quando sono a contatto con Roma, che le cose le comprendo, le verifico e le istrado meglio, poiché dopo la mia amata e sempre nel cuore Bovalino, è proprio lì, nell’Urbe, che mi muovo meglio, da sempre e con naturalezza, come tanti sanno, ma fanno finta di non ricordarselo o per non per non darmi soddisfazione, oppure per tentare in favore del loro stesso sonno notturno, che questa eventualità sia evanescente.
Lo vedremo, io pazienza ne ho e mi sono persino ben predisposto di razionale ‘distacco’, tanto il tempo è galantuomo e la storia è nobildonna.
IIntanto mi faccio le vacanze, ovviamente in posti consoni a me e con la mia storia -parlo di località ricercate, non certo le bicocche fuori le cinta del Comune di cui è Sindaco (per chissa` quanto tempo ancora un qualcuno che non sto affatto a menzionare, come non sto affatto citando la banda di ‘scappati di casa’ da cui è circondato!), eppure però di notizie ne avrò e quando accadrà uscire le farò, perché mi sono veramente seccato di subire e di vedermi strumentalmente mistificato, da teppaglia afferente a più di una canaglia, ed io mantengo sempre ciò che dico, in quanto non smercio bugie, bensì dati di fatto.
Ora, per questo mese estivo, dove non sarò nemmeno nella mia amata Bovalino -se non per qualche giorno, in concomitanza del compleanno, per poi ripartire, con mia moglie, alla volta di Forte dei Marmi- dicevo per questo mese estivo si plachino gli animi degli abusivi -se lo fanno bene, a me non interessa, tanto…dietro l’angolo intravedo un altro angolo, piuttosto spigoloso!- perché poi, con la fine dell’estate, i venti matti e potenti spireranno gelidi (dopo l’estate torrida) e i colpi di frusta (per umidità? Non lo so!) saranno scudisciate di mazza.
Buone vacanze.
Vincenzo Speziali