Irto (Comitato europeo delle Regioni), “Intesa storica, adesso azioni concrete e immediate nel Paese reale” Il consigliere regionale dem commenta positivamente l'accordo raggiunto a Bruxelles sul Recovery Fund
Nicola Irto, consigliere regionale calabrese del Pd e membro titolare del Comitato europeo delle Regioni (Gruppo PES), commenta positivamente l’accordo raggiunto a Bruxelles sul Recovery Fund: “L’intesa consente all’Unione europea di scrivere quella che, senza ombra di dubbio, può essere definita come la pagina più importante della sua storia. È una vittoria collettiva che riafferma gli ideali più autentici dell’europeismo, con il rigorismo dei cosiddetti ‘Paesi frugali’ che cede il passo dinanzi alla visione, ben più coerente con lo spirito dei Trattati, di una comunità di popoli vera, coesa e solidale”.
Irto prosegue: “L’Italia usufruirà di un pacchetto di 209 miliardi di euro tra sussidi e prestiti. Si tratta di un intervento finanziario di proporzioni assolutamente inedite, attraverso il quale la classe dirigente nazionale dovrà far invertire la rotta di 180 gradi a un Paese fondatore della Comunità europea che per troppi anni ha rimandato le riforme e gli investimenti di lungo periodo”.
La sfida decisiva per il futuro dell’Italia, ad avviso di Nicola Irto, “dovrà essere quella della concretezza. Occorre una programmazione fondata su una visione nitida delle vere esigenze del sistema Italia, a cominciare dal Mezzogiorno. Occorre, soprattutto, spendere bene e subito, rendendo tangibile nel Paese reale la spesa virtuosa di questa mole straordinaria di risorse in arrivo dall’Unione. È un’occasione unica, in linea con l’eccezionalità della crisi che abbiamo vissuto a causa della pandemia di Covid-19 che molti autorevoli commentatori hanno paragonato, per gli effetti prodotti sulla salute dei cittadini, sulla società e sull’economia, a una guerra mondiale. Proprio per questo – conclude il componente calabrese del Comitato europeo delle Regioni – a tutti i livelli, sia nelle istituzioni centrali che in quelle territoriali, è necessaria una vera assunzione di responsabilità per divenire artefici del nostro destino”.