Italia in ginocchio: da Nord a Sud scene da film apocalittico Riflessione di Rosa Fameli Foti sulle tragedie provocate dalle piogge torrenziali di questi giorni
di Rosa Fameli Foti
Commozione nella comunità Siciliana, a Vicari e Cammarata danni e vittime; una coppia di giovani tedeschi travolti e uccisi da un torrente in provincia di Agrigento. Le piogge torrenziali hanno fatto strage la scorsa notte in provincia di Palermo, dove dieci persone sono morte e una è ancora dispersa in Corleone. Due intere famiglie rastrellate dalla violenza immane del torrente Milicia in piena, ha allagato la casa in quel di Casteldaccia. Ma cosa sta accadendo alla nostra povera Italia? Negl’ultimi tempi tragedie di questo tipo si stanno moltiplicando. La responsabilità? Difficile da stabilire. Intanto le domande che ronzano in testa sono tante: Perché non hanno ripulito il fiume?. I comuni dovrebbero preoccuparsi della vigilanza dei fiumi e torrenti; in Italia ci sono oltre 400 fiumi, mai puliti. Un fattore determinate è la mancanza in Italia dell’ente preposto: si chiama l’Autorità di Bacino; da poco tempo operativo in Sicilia. Esso dovrà deliberare degli interventi urgenti, con i primi stanziamenti da parte dello Stato Italiano. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte in Sicilia dopo i fatti del 4 Novembre: sopraluoghi e un vertice operativo le prime cosa da fare, nonché un giro in elicottero per controllare da vicino la situazione. Il Premier ha voluto salutare i parenti delle vittime.
Quindi abusivismo edilizio e l’incuria della gestione dei fiumi, sono le concause dell’apocalisse accaduta. La Protezione Civile si esprime “Il primo messaggio è diretto al cittadino: non deve mettersi in situazione di rischio!”. Ricordando i fatti recenti lametini in Calabria, l’alluvione dello scorso ottobre 2018 ha sterminato una famiglia intera, una giovane madre ed i suoi due piccoli figli. A Reggio Calabria la situazione del fiume Calopinace sempre in allerta; a Gioia Tauro il fiume Budello è costantemente monitorato, ha superato i livelli di allerta. Anche verso Nord l’alluvione ha lasciato segni tangibili; nel Veronese sterminate 14 mila alberi travolti e ritrovati nella Diga del Comelico, in Val Visvende. A Genova nel 2014 la furia del fiume Ferreggiano in piena ha spazzato via 4 vite, causa l’uscita dagl’argini, ha causato una bomba d’acqua in pochissimi minuti. Ha messo in serio pericolo la vita centinaia di persone. Il fiumiciattolo, per anni in secca, ha stravolto improvvisamente l’assetto idrogeologico del territorio circostante, esondando dal suo letto.
La spazzatura a monte e le abitazioni, costruite in siti poco sicuri, sono diventate una bomba a mano per il deflusso ottimale dello stesso. Quante volte percorrendo le strade urbane abbiamo notato seri danni, cause le piogge incessanti, che devastano strade e argini? Riflettiamo. Cosa sta accadendo, il clima è cambiando? La natura ha stravolto il suo corso? Il problema è a monte. Perché tante volte dopo una forte pioggia ritroviamo in mare una fogna a cielo aperto? Troveremo spesso plastica, mobili, elettrodomestici, carta, sacchetti, medicinali e quant’altro. I responsabili? La comunità intera dovrebbe farsi un esame di coscienza e rivedere le proprie abitudini. Poniamo termine a queste tragedie, evitiamo questi eventi spiacevoli un a volta per tutte, formando buoni cittadini, sin dai primi anni di vita. La Protezione Civile sta investendo su questi temi, incentivando format d’informazione diretti a la prevenzione, facendo incontri con i ragazzini nelle scuole elementari e medie.
In Italia nel corso degl’anni, si sono verificati livelli critici di pioggia causando vittime e devastazione. Fatti tristi che hanno unito la popolazione in un grande abbraccio umanitario e spirito di solidarietà. Video storici bacheche Rai sono i testimoni del tempo. Il 4 novembre del 1966 alluvione del fiume Arno: causò gravissimi danni, vittime e devastazione su Firenze, Pisa e tutta la regione Toscana.
Tutt’oggi nel 2018 stesse scene apocalittiche: nel Bellunese devastazione, danni seri a strade e vie con forti difficoltà per collegamenti stradali, elettrici e telefonici. Nonché problemi idrici. A Genova devastazione totale della strada provinciale direzione Santa Margherita-Portofino, una cittadinanza isolata e senza mezzi di comunicazione. Gl’organi addetti, lo Stato e la Protezione Civile, forze dell’ordine si stanno attivando per risollevare la situazione. Il WWF ha proposto una conferenza per il cambiamento climatico. La prevenzione antisismica, la prevenzione del territorio, gli abusivismi, sono i temi da tener presente. Organizzare il territorio al meglio, uno studio urbanistico assistito, per prepararlo al futuro. La norma che regola i fiumi e torrenti risale al 1904: un aggiornamento della stessa al Parlamento sarebbe un primo passo tangibile e la renderebbe operativa a livello globale per la prevenzione del territorio.
Sono necessari alcuni studi: monitoraggio dei siti e controllo degli stessi da tecnici competenti, analisi del terreno dal punto di vista geologico e sismologico. Evitare i siti prossimi agl’alvei dei fiumi e torrenti, anche se poco pericolosi, sono delle vere bombe d’acqua silenziose. Tutta la Penisola Italiana in ginocchio, quasi 30 vittime in Italia quest’anno. Problemi seri da analizzare, dal punto di vista sia scientifico che dalla prevenzione del territorio. Ma come dobbiamo reagire agl’allarmi naturali? Riscaldamento globale? Il cittadino deve salvaguardare abbassando questo aumento, eliminando il più possibile i mezzi di trasporto inquinanti, a favore dei mezzi elettrici. L’uso di mezzi ecologici come la bicicletta e il trattamento dei rifiuti differenziato, dovrebbero essere alla base di ogni popolazione. Il cittadino non deve mettersi in pericolo di vita e le autorità competenti devono attivarsi per evitare la perdita di vite umane. Si dovrebbe cercare meno proclami e meno passerelle, bisognerebbe educare il cittadino al rispetto del territorio. Anche nelle scuole la protezione civile si sta attivando, sperando di raccogliere qualche frutto positivo. Inoltre una maggiore sensibilità instaurando organi specifici alla prevenzione come l’autorità dell’alveo. Il ministro Salvini ha già dichiarato che stanzierà almeno 40 milioni di euro per ripristinare tutta la situazione, per le prime urgenze: “Se l’Europa farà la lettera di reclamo verrà archiviata”.