Italia nostra: “Rilanciare le nostre risorse” "Mentre negli Anni ’50 c’erano le macerie su cui ricostruire l’Italia, adesso si tratta di sviluppare l’enorme potenziale del Paese"
Proviamo a immaginare come potrebbe essere diversa Lamezia, la Calabria, la stessa
Italia se credessimo un pochino di più alle nostre risorse, al nostro mare, alle
nostre montagne, ai nostri monumenti, alla nostra storia culturale. Proviamo a immaginare
la nuova casa del turismo. Non “Casa Italia” et similia, perché ne abbiamo avute
a bizzeffe, e tutte con un triste e solitario finale. Piuttosto pensiamo a quelleaziende pubbliche che hanno fatto la storia industriale del Paese, quelle che, un tempo,
avevano missioni impossibili, come far arrivare l’energia elettricadappertutto,
collegare con i binari un paese lungo e arzigogolato, portareil telefono in tutte
le case. Una grande opera di iniziative capace di attrarre i tanti turisti che non visitano
più le nostre regioni. Una capacità progettuale in grado di riempire le nostre strade
e le nostre bellissime vie….ormai deserte esolitarie, almeno a Lamezia ed in molti
luoghi calabresi. Mentre negli Anni ’50 c’erano le macerie su cui ricostruire
l’Italia, adesso si tratta di sviluppare l’enorme potenziale del Paese. Non cibasta
il crescente rossiniano della retorica sul paese con il più grandepatrimonio culturale
del mondo. Ok è così. Adesso chiediamoci che farne, come utilizzarlo, quale beneficio
può dare al paese. Come dare testa, intelligenza, azione a questo progetto. Come valorizzare i nostri monumenti, i nostri libri antichi, le nostre piazze, la nostra storia, la
nostra arte, il nostro clima. L’unica cosa che non deve essere fatta è quella di
rimanere con le mani in mano. Di ignorare tutto ciò come spesso succede. E’ questo
che può rappresentare la vera svolta per Lamezia e la Calabria. Il primo atto: semplificare
il pensiero sulle cose. Se l’offerta del Paese è una galassia piena di luoghi,
storia e storie, tradizioni, abilità produttive, prodotti alimentari, ciascuna con
il suo valore, allora dovremo anche trovare l’asse centrale intorno a cui costruire
l’industria dell’ospitalità, l’industria dell’offerta. La possiamo immaginare
come una piramide che inizi dalle destinazioni e dall’immagine unitaria del Paese, dalla
bellezza unica, dai paesaggi irripetibili. Saremo capaci di portare una nuova classe
dirigente a Lamezia come in Calabria in grado di valorizzare il patrimonio storico
artistico culturalee porre le basi per un nuovo inizio in grado di offrire le risposte
più giuste e pertinenti ad un popolo che chiede il sacrosanto riscatto sociale ed
occupazionale? E mi riferisco ad una classe dirigente nuova nel senso che sappia
comprender il valore delle cose. Davvero basta con iniziative inutili e costose. Impegniamo
risorse ed intelligenze per il bene comune.
Giuseppe Gigliotti, presidente ITALIA NOSTRA ONLUS SEZIONE DI LAMEZIA TERME