Kiev città blindata
redazione | Il 18, Set 2014
Il Parlamento approva la risoluzione per Donbass
di MAURIZIO COMPAGNONE
Kiev città blindata
Il Parlamento approva la risoluzione per Donbass
Gli accordi sottoscritti a Kiev non sono piaciuti ne ai leader
nazionalisti e ne agli intellettuali. Dopo le veraci manifestazioni
davanti al parlamento, si sono fatti sentire gli intellettuali, temono
che la concessione ai separatisti dell’autogoverno nelle autoproclamate
repubbliche, se da un lato mette fine a mesi di eccidi dall’altro
potrebbe essere il pertugio da cui far entrare i russi. Mosca ha
mostrato soddisfazione al piano di risoluzione approvato.
La rabbia è sfociata tra i sostenitori Majdan e del Settore Dx appena
appresa la notizia. In migliaia si sono riversati nella piazza del
parlamento, le autorità hanno chiesto rinforzi allo SBU che hanno
caricato con manganelli e lacrimogeni.
C’è convinzione che si voglia trasformare il conflitto militare in un
processo politico, un accordo diplomatico in cui UE e Stati Uniti siano
stati messi da parte. La preoccupazione degli analisti, è che la Russia
potrebbe dirottare il piano a suo vantaggio inghiottendo le regioni
orientali.
La legge “High-Stakes” sottoposta al voto dei parlamentari di Kiev, è
frutto di un piano di pace europeo mediato da Mosca e leader separatisti
per cercare di fermare cinque mesi di guerra intestina che è costata
numerosi morti e feriti, oltre infrastrutture rese inservibili dai
bombardamenti, hub, strade, ferrovie, industrie, ospedali, scuole,
municipi, acquedotti, centrali elettriche ecc ecc.
Nell’accordo è contemplato il ripristino di tutte le infrastrutture.
Non sono state sorvolati quegli atti necessari al funzionamento della
società, mi riferisco all’esercizio del voto. Nelle Repubbliche di
Luhansk è Donetsk i cittadini si recheranno alle urne il 7 dicembre per
eleggere i propri rappresentanti.
Una grande vittoria per le regioni del Donbass che si vedranno
riconosciuta la lingua russa come lingua ufficiale al pari di quella
ucraina. La lingua russa potrà essere usata negli atti ufficiali.
Inoltre il Donbass potrà avere un suo corpo di polizia e suoi giudici.
Anche per l’amnistia si è discusso molto e dopo un aspro confronto si
è deciso di riconoscere l’amnistia ad ambo le parti, liberando costoro
dai procedimenti penali per atti commessi, è stata trovata la parola
per sollevare dai processi gli esecutori materiali, questi atti vengono
classificati come “operazioni di guerra”, quindi rientranti in azioni
militari. Il PM Arseniy Yatsenyuk ha approvato il documento solo dopo
aver inserito una clausola, “Le forze armate saranno pronte ad
intervenire nel caso la Russia non conceda pace e stabilità.
“L’Ucraina cerca la pace, la guerra ha un costo alto di vite e
finanziario”. Ci ha tenuto a ricordare che il costo affrontato dal suo
paese è stato di 6 milioni di dollari al giorno, si è dimenticato di
dire però. che era denaro FMI, UE e finanziatori privati americani di
cui George Soros è il principale.
L’accordo su cui si è lavorato tanto, tutela anche i militari rei dei
massacri e segue le linee guida che si tracciate a Minsk. Anche
l’Ucraina ha preso coscienza che la Russia non ha inviato forze militari
a combattere affianco ai separatisti, piuttosto l’esercito ucraino non
è stato all’altezza dei compiti. Ora lo ha capito anche il Presidente
Poroshenko che ha invitato il Ministro della Difesa ad approntare al
più presto corsi di formazione e aggiornamento per le forze armate.
Se da parte UE c’è soddisfazione per gli accordi, da parte USA gelo
anche se la portavoce del Dipartimento di Stato Marie Harf ha dichiarato
che l’accordo va nel verso giusto e mostra impegno a risolvere la
controversia.
La Harf ha continuato, “la via è aperta per la pace, ma ora spetta ai
separatisti e alla Russia che li appoggia ad onorare il loro impegno di
cessate il fuoco e rispettare l’integrità territoriale e la sovranità
dell’Ucraina”
La Harf nel suo discorso ha continuato dell’accusare Mosca come
responsabile dell’invasione, questione ormai superata. Ma questa
portavoce si consiglia con consulenti prima di presentarsi in Conferenza
Stampa?
Gli USA sono preoccupati del riconoscimento di status speciale alle
regioni del Donbass temono che possano finire sotto il controllo russo.
Questa è un’area estremamente ricca di materie prime, gas, carbone,
ferro, rame e qualcuno paventa anche il pregiato uranio.
Gli USA accusano Poroshenko di estrema debolezza per non aver saputo
avere il polso duro.
Domani Poroshenko sarà alla Casa Bianca ci auguriamo che parta con il
suo giubbotto antiproiettile per non essere colpito dai proiettili che
Obama, Biden e il Congresso gli spariranno contro.
Maurizio Compagnone