Ksar el Kebir, Marocco: cani randagi ammazzati da cecchini della polizia Lo Sportello dei diritti denuncia il massacro degli animali: Ksar el Kebir come Bagdad, Sochi e Kiev
Da qualche giorno i cecchini della polizia in una piccola città nel nord del Marocco,
hanno trovato un modo radicale di sterminare i cani randagi, uccidendoli a colpi
di fucile in modo sistematico. Una vera e propria mattanza, ripresa dalle telecamere,
ancora va avanti. I poliziotti non cercano più solo potenziali criminale ma i cani
vagabondi che popolano le vie di Ksar el Kebir. Squadre di veterinari e agenti delle
forze dell’ordine stanno conducendo in questi giorni un’operazione di “pulizia”
della città nella quale sono stati uccisi già migliaia di cani, che avrebbero potuto,
secondo le autorità, aggredire i passanti. Una strage annunciata dalle autorità
locali che hanno specificato che l’operazione è stata condotta da squadre di agenti
di polizia e veterinari che in questi giorni hanno battuto e continueranno a battere,
strada per strada, l’intera città. Gli animali sono eliminati a colpi di fucile
allo scopo di “ripulire” le strade. E alla luce di foto e video che mostrano
pile di cani randagi ammassati morti visionabili sul sito http://giovannidagata.voxmail.it/nl/y0dqj/w1br5l/uf/6/aHR0cDovL3d3dy5zcG9ydGVsbG9kZWlkaXJpdHRpLm9yZw?_d=12P&_c=8f8ed297,
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” lancia un appello
contro il massacro certificato dalla Polizia locale, invitando ad adottare da ogni
parte del mondo un cane in pericolo in questa zona.