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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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«1861 – La brutale verità»

| Il 31, Lug 2013

Domenica, lo spettacolo organizzato dal movimento ReggioNonTace in collaborazione con i Mattanza

«1861 – La brutale verità»

Domenica, lo spettacolo organizzato dal movimento ReggioNonTace in collaborazione con i Mattanza

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro (Mahmud Darwish, poeta palestinese)
Da quando siamo nati, per l’evento del mese d’agosto abbiamo scelto di proporre una riflessione sui nostri temi, attraverso la presentazione d’un lavoro artistico, per offrire ai cittadini reggini (anche a coloro che tornano in città per l’estate) una serata piacevole e d’impegno. Anche stavolta non sarà un qualsiasi spettacolo e sarà interpretato non da chiunque. Già nelle ultime due estati ci ha aiutati Mimmo Martino, che sin dall’inizio abbiamo avuto e sentiamo vicino al nostro movimento.
Questa volta abbiamo la gioia di presentare, in prima assoluta nella nostra città «1861 – La brutale verità», che il cartellone descrive così:
Chi erano i briganti? I piemontesi sono davvero venuti a liberarci dai Borbone? Queste sono solo alcune delle domande cui tenteranno in parte di rispondere le canzoni di Mimmo Martino e i racconti di Lorenzo Praticò. Dal libro di Michele Carilli La brutale verità.
Siamo stati un grande popolo, abbiamo una grande storia. Non c’era alcun bisogno che arrivasse Garibaldi per insegnarci la libertà, sapevamo difenderla per antiche virtù, l’avevamo difesa in cento passaggi della storia. Siamo stati grandi quanto gli altri, qualche volta più degli altri. Siamo stati civili quanto gli altri, qualche volta più degli altri. Il nostro passato non è lontano millenni, come si racconta, ma solo centocinquant’anni. È necessario che la coltre di bugie che circonda la nostra identità collettiva sia fugata. La consapevolezza del passato ci aprirà gli occhi e ci permetterà di guardare al futuro! (Nicola Zitara)

Il testo che segue introduce lo spettacolo e pone l’accento sul fatto che prima del 1861 la Calabria non conosceva il fenomeno della ‘ndrangheta che ancora oggi tarpa ogni possibilità di crescita.

A Genti Calabrisi
Amici chi sintiti ora vi cuntu / ‘na storia scunsulata di ‘na terra
chi cercu mi va cuntu puntu a puntu / ‘chì esti disgraziata comu a guerra.
A genti calabrisi stava quèta, / puru nta casa aviva lu nemicu,
pi tantu tempu si ndi stèsi muta / e, m’berità, non si pigghjàva pricu.
‘Sta terra fu passata i parti a parti; / turchi, normanni e ‘ngrisi viaggiaturi,
greci, spagnoli, di tutti li parti, / d’ebrei, di santi e puru du Signuri.
A genti calabrisi esti ospitali, / si teni a tutti quanti nte so’ brazza.
Pi iddhi tuttu chistu esti normali / E intantu s’arricchìa cultura e razza.
Ma poi rrivàru li cammici rrussi. / Dicivinu: “L’Italia s’av’a fari!”
Cu quattro botti e du’ lisci e bussi: / “… di lu nemicu v’aim’a liberari”.
A genti calabrisi si truvau, / c’un novu statu chinu d’ntrallazzi.
‘U mari e la campagna bbandunau / pi fari frunti a pisi, tassi e dazi.
‘U piemontesi: ‘ngurdu e prepotenti / ‘sta terra senza leggi la lassau,
si sbacantau di tuttu e nto stramenti / a ndranghita novi reguli ‘mbintau.
A genti calabrisi senza leggi / è comu un piscatori senza rrizza,
è comu nu pasturi senza greggi / chi prestu o tardu, primo o poi nci ‘mpizza.
Cussi rrivau la mafia ndi ‘sti terri / mi porta carità e cunsulazioni.
Ora ristaru li catini e i ferri, / ‘na malatìa, ‘na maledizioni.
A genti calabrisi era ospitali, / tiniva a tutti quanti nte so’ brazza.
Pi iddhi tuttu chistu era normali, / Ora ‘nto grembu so’ nc’è malarrazza.

Certi che questo spettacolo sarà splendido e, come sempre, occasione di appassionata riflessione e capace di spronarci al risveglio della Coscienza civile, v’invitiamo tutti per domenica 4 agosto alle ore 20,30 nel cortile dietro la chiesa degli Ottimati (ingresso da via Cimino 4).

Il Movimento ReggioNonTace