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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

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“La Calabria perde i propri figli e le proprie risorse” Lo afferma il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò

“La Calabria perde i propri figli e le proprie risorse” Lo afferma il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò
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“Due milioni di persone sono emigrate, in dieci anni, dal Sud verso Nord. Un vero e proprio ascensore sociale monodirezionale, spesso senza ritorno, intriso di storie drammatiche di distacco da famiglie e affetti ed è il segno più evidente del fallimento di un intero sistema politico, economico e sociale. In questo contesto del Sud, la Calabria è il Mezzogiorno del Mezzogiorno e, mentre accoglie migranti, perde i propri figli e le proprie risorse”.
Lo afferma il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò che aggiunge: “Non ci stupiscono gli impietosi dati Swimez che rappresentano statisticamente quello che più volte noi sosteniamo e ribadiamo invano a chi non ha occhi per vedere ed orecchie per sentire: il Sud è abbandonato a se stesso. Sempre più famiglie sono costrette a vivere sotto la soglia del livello di povertà, la percentuale di disoccupazione è da allarme sociale e interi contesti urbani si sono svuotati tanto da essere definiti paesi fantasma”.
“L’Italia – rilancia Alessandro Nicolò – è sempre più marcatamente spaccata in due, ormai da una condizione non solo economica ma soprattutto sociale evidente. Ed il governo Renzi continua inesorabilmente ad orientare la sua azione politica verso il Nord produttivo e competitivo cancellando dalla propria agenda politica la Calabria che non chiede assistenzialismo, ma piuttosto interventi finalizzati a recuperare il gap esistente attraverso investimenti sulle infrastrutture, sui trasporti e sulle politiche economiche”.
“Non sfugge a nessuno che le famiglie calabresi investono sulle Università del Nord, dove mandano a studiare i propri figli, e questo non certo perché i nostri Atenei non offrano un buon livello di qualità dell’offerta formativa, bensì per una maggiore possibilità percentuale di assorbimento nel contesto economico e produttivo. Questa emigrazione studentesca universitaria ha delle ricadute enormi. Ed il Governo Renzi – stigmatizza il capogruppo di Fi – ha pensato bene di aggravare la situazione con una cervellotica proposta discriminatoria e faziosamente meritocratica che assegna, nei concorsi pubblici, maggiori punteggi sulla base degli atenei di provenienza. Una scelta politica irresponsabile – che lede la pari dignità e mette in discussione anche l’’unitarietà del Paese’ – con cui Renzi persevera nei propri errori e contribuisce ad alimentare l’emarginazione del Sud, nel silenzio e con il bene placido del Centrosinistra calabrese che è alla guida della Regione”.
Si chiede Alessandro Nicolò: “Dove sono finite le politiche attive del lavoro e gli interventi comunitari che avrebbero dovuto, nelle promesse, supportare lo sviluppo economico ed incrementare le attività produttive della Calabria? Sono fallite sul nascere – evidenzia – insieme al fallimento della politica economica del Governo regionale che si era proposto come il governo delle riforme concrete e non di facciata, ma che invece sta dimostrando tutti i limiti della propria inconsistenza. Mancano programmi adeguati ad una visione di sviluppo, che sappiano calibrare le azioni sulle vocazioni territoriali. Il Sud, ed in particolare la Calabria – prosegue l’esponente di Forza Italia – dovevano rappresentare la locomotiva d’Italia in una visione europea che guarda al Mediterraneo come opportunità di progresso economico, sociale e politico, invece sono sempre più trattati come fanalino di coda. Renzi continua a perseverare in scelte sbagliate, assoggettandosi alle volontà di Francia e Germania, e non riesce a dettare l’agenda del Paese Italia ed in particolare del Sud. A nulla serve dibattere sulla questione meridionale – secondo Alessandro Nicolò – se la si continua a trattare come argomento di letteratura, piuttosto che come premessa di programmi e progetti. Occorre partire dai giovani che stanno dimostrando una grande vivacità imprenditoriale e che vogliono investire in Calabria per produrre beni e servizi innovativi in un contesto locale con una visione globale. La politica – aggiunge – deve farsi carico delle difficoltà che incontra chi vuole fare impresa anche rispetto all’accesso al credito o a forme di finanziamento agevolato, attraverso un programma di misure adeguate ad accompagnare i potenziali imprenditori nel percorso verso la creazione dell’impresa. La sostenibilità nel lungo periodo di progetti validi non solo può dinamizzare l’economia ma può creare occupazione, con effetti positivi anche rispetto all’indotto ad al mondo produttivo. Ma perché ciò avvenga è necessario ed indispensabile che ci siano infrastrutture adeguate a partire dai trasporti che mettano in collegamento persone e mezzi. La Calabria ha bisogno di contare sui tavoli romani. Il Governatore Oliverio – conclude Alessandro Nicolò – deve rappresentare le istanze che provengono dal mondo reale e pretendere seri provvedimenti per fare uscire dall’emarginazione un intero sistema gravato da un carico fiscale insopportabile a fronte di servizi a volte inesistenti. Ed allora o si programmano interventi strutturali che rimettono in equilibrio le condizioni economiche e sociali di partenza o si prevede un sistema di defiscalizzazione dell’imprenditoria calabrese costretta a pagare due volte lo scotto del sottosviluppo”.